Depressione post partum?
Gent.
mi dottori
scrivo a voi perchè ho molta confusione e non so a chi rivolgermi.
Ho 41 anni e mezzo e sono diventata mamma da due mesi di una bellissima bambina concepita naturalmente dopo due anni di tentativi, un aborto e una diagnosi di scarsa riserva ovarica (mi avevano indirizzato alla fecondazione assistita).
Ho avuto una gravidanza abbastanza dura, con molte nausee e poi diabete gestazionale.
Su consiglio del ginecologo ho evitato il mare e la piscina, facendo gli ultimi mesi di gravidanza estivi chiusa in casa.
Mia figlia è nata con cesareo dopo tre giorni di induzione fallita, con dolori terribili, cesareo seguito da 48 ore di immobilità totale a letto e conseguente impossibilità di allattare (attualmente mia figlia beve solo latte artificiale).
Tornata a casa non volevo neanche vederla, ho passato la prima settimana a vomitare.
Poi con il passare del tempo le cose sono cambiate e tutt'ora le voglio molto bene.
Il mio compagno è fuori per lavoro tutto il giorno, perciò ho l'aiuto di mia mamma e di mio papà che quotidianamente vengono a casa mia, mi danno una mano con la bambina e mangiamo insieme.
Mia figlia è MOLTO brava, perchè di sera si addormenta alle 22 e si sveglia alle 6 del mattino, ci lascia dormire.
Il mio compagno rientra per l'ora di cena, ora in cui io sono stanchissima e vorrei soltanto andare a letto.
Ed ecco le mie domande: è normale essere così stanchi da non aver voglia neppure di parlare?
E' normale desiderare solo dormire per quanto stanchi si è?
E' normale che al posto del mio compagno io voglia i miei genitori e che voglia tornare a vivere con loro?
E' normale che non abbia voglia di parlare di mia figlia e che non voglia confrontarmi con i numerosi gruppi di mamme che si trovano e fanno la passeggiata insieme?
Io ho la tendenza a voler sempre stare con mia mamma e mio papà, spesso piango quando vanno via.
Con il mio compagno, che è una persona che comunque cerca di aiutarmi come può, faccio fatica a relazionarmi: per lui io sono a casa con la bambina sostanzialmente "a non fare nulla".
Mi sento molto sola ma allo stesso tempo non vado in cerca di altre mamme con cui magari confrontarmi, perchè non sopporto di parlare di bambini, pipì, cacche, nanne, latte ecc ecc.
In altre parole io sto volentieri SOLO ed ESCLUSIVAMENTE con i miei genitori.
E mi domando se a 41 anni sia normale, soprattutto dopo essere diventata mamma.
Se potete rispondermi vi ringrazio
mi dottori
scrivo a voi perchè ho molta confusione e non so a chi rivolgermi.
Ho 41 anni e mezzo e sono diventata mamma da due mesi di una bellissima bambina concepita naturalmente dopo due anni di tentativi, un aborto e una diagnosi di scarsa riserva ovarica (mi avevano indirizzato alla fecondazione assistita).
Ho avuto una gravidanza abbastanza dura, con molte nausee e poi diabete gestazionale.
Su consiglio del ginecologo ho evitato il mare e la piscina, facendo gli ultimi mesi di gravidanza estivi chiusa in casa.
Mia figlia è nata con cesareo dopo tre giorni di induzione fallita, con dolori terribili, cesareo seguito da 48 ore di immobilità totale a letto e conseguente impossibilità di allattare (attualmente mia figlia beve solo latte artificiale).
Tornata a casa non volevo neanche vederla, ho passato la prima settimana a vomitare.
Poi con il passare del tempo le cose sono cambiate e tutt'ora le voglio molto bene.
Il mio compagno è fuori per lavoro tutto il giorno, perciò ho l'aiuto di mia mamma e di mio papà che quotidianamente vengono a casa mia, mi danno una mano con la bambina e mangiamo insieme.
Mia figlia è MOLTO brava, perchè di sera si addormenta alle 22 e si sveglia alle 6 del mattino, ci lascia dormire.
Il mio compagno rientra per l'ora di cena, ora in cui io sono stanchissima e vorrei soltanto andare a letto.
Ed ecco le mie domande: è normale essere così stanchi da non aver voglia neppure di parlare?
E' normale desiderare solo dormire per quanto stanchi si è?
E' normale che al posto del mio compagno io voglia i miei genitori e che voglia tornare a vivere con loro?
E' normale che non abbia voglia di parlare di mia figlia e che non voglia confrontarmi con i numerosi gruppi di mamme che si trovano e fanno la passeggiata insieme?
Io ho la tendenza a voler sempre stare con mia mamma e mio papà, spesso piango quando vanno via.
Con il mio compagno, che è una persona che comunque cerca di aiutarmi come può, faccio fatica a relazionarmi: per lui io sono a casa con la bambina sostanzialmente "a non fare nulla".
Mi sento molto sola ma allo stesso tempo non vado in cerca di altre mamme con cui magari confrontarmi, perchè non sopporto di parlare di bambini, pipì, cacche, nanne, latte ecc ecc.
In altre parole io sto volentieri SOLO ed ESCLUSIVAMENTE con i miei genitori.
E mi domando se a 41 anni sia normale, soprattutto dopo essere diventata mamma.
Se potete rispondermi vi ringrazio
I sintomi che riferisce in effetti segnalano qualcosa che ha sia un connotato ansioso (il bisogno di un'assistenza che non è tanto per la presenza, ma per il tipo di rapporto di accudimento), e anche una perdita di spinta vitale, che altrimenti si focalizza sul neonato, sulle cose da fare, e anche naturalmente sul riposo, che è la parte più normale.
C'è familiarità per depressione o altro di psichiatrico ? Ha Lei precedenti in questo senso ?
C'è familiarità per depressione o altro di psichiatrico ? Ha Lei precedenti in questo senso ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Utente
Gent. mo grazie per la risposta.
In famiglia non ho casi ma io ho avuto un aborto prima di rimanere incinta di mia figlia e in quell’occasione ho avuto parecchia depressione. Anche perché il mio compagno non mi è stato molto vicino: era costantemente dalla madre perché il padre era mancato da poco.
In famiglia non ho casi ma io ho avuto un aborto prima di rimanere incinta di mia figlia e in quell’occasione ho avuto parecchia depressione. Anche perché il mio compagno non mi è stato molto vicino: era costantemente dalla madre perché il padre era mancato da poco.
Quindi un precedente specifico c'è, io mi farei vedere in maniera che abbia una cura, poi non so se sta allattado, ma eventualmente ci potrebbe essere quella esigenza lì per fare una cura, cioè sospendere l'allattamento.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 253 visite dal 13/11/2025.
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