Lo vedo molto infelice

Ho un figlio di 19 anni con il quale ho un difficile rapporto. Sono separata da 8 anni e questo ragazzo e' venuto a vivere con me (mini appartamento) lasciando l'abitazione del padre(nobile residenza seicentesca con immenso parco). Separazione stragiudiziale dopo anni di litigi in famiglia ai quali purtroppo ha assistito il ragazzo. Per esigenze di affido del figlio conteso, ci siamo sottoposti a perizie psicologiche e psichiatriche volute dal tribunale per stabilire quale genitore era piu' idoneo a crescere il figlio. Da queste perizie risulta che il padre (soggetto misogino) e' affetto da sindrome paranoico schizoide. Il tribunale decide per affido congiunto ma il ragazzo gestisce la sua vita stando un po' con me e un po' col padre (x creare meno disagi possibili ho scelto un appartamento vicinissimo all'abitazione del padre). Il rapporto del padre col figlio era di tipo simbiotico, a mio avviso e anche sentendo il parere di uno psichiatra, il ragazzo deve riuscire a staccarsi dalla figura del padre che lo ingloba nella propria personalità. Vivendo con me (ritengo di essere una discreta educatrice, ho cresciuto il fratello di 8 anni piu' grande ed e' ormai laureato e lavoratore responsabile e con una attiva vita sociale) col tempo e' riuscito a prendere le giuste distanze dal padre, crearsi una minima rete di amicizie, interessi propri ma lo vedo ancora molto in difficolta'. Con me, anche se capisco che mi vuole bene, nn riesce a trattenersi dall'offendermi verbalmente (come faceva il padre) per la piu' piccola osservazione, a volte anche per nulla. E' molto irascibile, spesso insoddisfatto a volte apatico molto materialista, sembra sia solo attento all'apparenza, spende molto tempo nella cura di se. Dimostra scarsissimo interesse per lo studio e sta ripetendo l'ultimo anno del liceo. Dice che ha difficolta' nello studio costante e io nn capisco se e' solo svogliato o se esiste qualche disturbo della psiche di origine ereditaria. Il padre ora sta attraversando un periodo di crisi economica e sta, suo malgrado vendendo la villa. Il ragazzo e' quindi molto arrabbiato con il padre perche' a suo dire nn e' riuscito a tutelare il patrimonio azzardando economicamente in ambiti che nn conosce (costruttore edile). Io vivo con questo ragazzo che e' riservatissimo, nn si confida, mi dice che ha dei problemi ma nn ne vuole parlare con me. So che nn fa uso di droghe, non beve e nn fuma ma io lo vedo molto infelice e nn so come poterlo aiutare e ho paura che ci possa essere anche qualche manifestazione ereditaria di schizofrenia. Che devo fare? Aiutatemi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Non vedo come possa affermare che NON ci sono alcun problemi se il ragazzo non specifica con Lei di che problemi si tratta. Io non escluderei niente a priori.
La " sindrome paranoico schizoide" non è una diagnosi e non comprendo esattamente perché debba collegarla alla schizofrenia così in maniera automatica. Inoltre, tutte e tre le perizie (di parte, di controparte e il perito del tribunale) hanno concluso la stessa formula "sindrome etc etc" o ci sono state diagnosi diverse e meglio definite ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

il parere che e' stato fornito dallo psichiatra e' stato fatto sul suo racconto oppure visitando suo figlio?

Ad ogni modo, le sue preoccupazioni riflettono fondamentalmente il problema di relazione che ha con il suo ex marito.

Se ritiene che suo figlio possa mai avere qualche patologia sarebbe il caso di farlo visitare, se suo figlio avesse un problema cardiaco credo che non ci penserebbe due volte a convincerlo a portarlo da un cardiologo.

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https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

non vedo molte altre possibilità di aiuto che non sia quella di "accompagnare" suo figlio in un percorso di tipo psicoterapeutico che permetta una elaborazione del lutto (=seprazione dei genitori) subito.

Ne parli con suo figlio e provate a cercare una consulenza in tal senso. Da soli, in casi analoghi, è veramente difficile trovare una soluzione.

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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