Disturbi da attacchi di panico

Sono uno studente universitario di 22 prossimo alla laurea e da un anno che sono in terapia per D.A.P., disturbi da attacchi di panico.
Prima di iniziare la terapia sono stato così male che mi sono recato in ospedale per la pressione arteriosa massima a 160, da li ho iniziato la terapia per stare meglio. All'inizio della terapia credevo che tutti ce l'avessero con me e piangevo di continuo, credevo che tutta la mia fosse uno schifo.
La terapia da sola non ha funzionato e, ho iniziato a prendere un farmaco antidepressivo per stare meglio. Dopo 1 anno ho smesso di prendere il farmaco e ora sto meglio, ma sono ancora in terapia.
Ora mi chiedo, mi sembra ancora che tutti ce l'abbiano con me e che non mi vogliano vedere oppure che abbiano paura di me, ma mi domando il perché.
Ho cercato di darmi una spiegazione, rivisitando il mio inconscio e ho scoperto che la motivazione sta nel fatto che forse da quando sono piccolo parlo da solo.
Sono arrivato alla conclusione che molto probabilmente per questo motivo spavento la gente.
Lo psicologo però, mi ha spiegato che si tratta della mia struttura di personalità e quindi, in periodi di tensione emotiva penso questo.
Io in me credo che è da un anno o più (guarda caso da quando ho iniziato la terapia) che mi vogliano boicottare la tesi e la laurea. Credo di essere un perseguitato, a tratti mi sembra vero ad altri tutto falso. Credo sempre che dietro le mie spalle ci sia un complotto o qualcosa del genere. So solo che non riesco a capirci più nulla. Cerco di non pensarci ma i pensieri ritornano.
Per la cronaca ricordo che ho avuto anche allucinazioni uditive.
Dopo tutto quello che ho scritto, potreste darmi un consulto o, al limite una vostra opinione? Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
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dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Ho iniziato la terapia cognitivo-comportamentale. In seguito la psicologa mi ha detto di rivolgermi al suo collega e amico psichiatra per un consulto e quindi per la terapia farmacologica con Efexor o Venlafaxine da 75 mg. La terapia col farmaco è durata un anno, ora ho ridotto anche il numero di sedute con la psicologa. Sto meglio ma mi ritornano sempre in mente i pensieri nei quali credo che mi vogliano boicottare.
Di base mi rendo conto che sono stato sempre così, cioè quando andavo alle scuole superiori credevo che mi andasse male il compito o la verifica, anche se poi prendevo un voto discreto. Diciamo che non mi sono mai sentito sicuro se non sapevo proprio tutte le cose da studiare.
Adesso mi sento un fallito seriamente e gli amici che frequento rincarano la dose dandomi, anche per scherzo, dello "sfigato". Io ci credo, mi fisso sui miei pensieri e questi sono i risultati.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

lei descrive dei sintomi che non corrispondono a quelli di un D.A.P.

Se ha avuto trattamenti per il dap qualcosa non torna.

Proverei a sentire un parere differente.
[#4]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
A me hanno detto che sono dei sintomi riguardanti l'ansia e il panico e che sono avvenuti in modo ripetitivo.

Se per lei non si tratta di D.A.P. cosa può essere?
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