Panico da riunione e betabloccanti

Buongiorno,
ho 27 anni e a causa di attacchi di panico in caso di riunioni di lavoro ho iniziato una terapia farmacologica di deniban che dovrà proseguire con una terapia cognitivo comportamentale. Ho iniziato la terapia da 10 giorni e sto notando qualche miglioramento. In particolare, il panico è diventato tensione e riesco a gestirlo.

Il problema ora è che avrò una riunione piuttosto importante con molti responsabili e non so se riuscirò a gestirla nonostante le medicine. Da una parte vorrei dominare la paura e dimostrare a me stesso che trovo la forza di gestire il tutto. Dall'altra ho paura che un attacco in quella situazione possa essere davvero deleterio per il mio equilibrio. Quindi non so se conviene prendere betabloccanti e, in caso affermativo, a cosa vado incontro visto che non li ho mai assunti in vita mia? Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Ma la diagnosi alla base di deniban qual'è ? Attacchi di panico non mi torna.
La sua paura è di sentirsi male e non poter scappare liberamente durante la riunione per cercare aiuto o riprendersi, oppure ha paura di esprimersi in pubblico ?

Dr.Matteo Pacini
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[#2]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

è in cura presso uno psichiatra? anche una eventuale terapia al bisogno rientra nel piano terapeutico impostato oppure va concordata se non già prevista,

Cordiali Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#3]
dopo
Utente
Utente
La mia paura coincide con un disagio generale nell'esprimermi con le persone, un senso di inadeguatezza che si esprime in forma "pericolosa" in situazioni particolari come riunioni lavorative.

Mi capita di frequente di non sentirmi al 100% in situazioni "chiuse" come cinema, teatro, metro. Mi manca il fiato e nelle situazioni più gravi mi sento le labbra molto fredde e una sensazione forte di svenimento.

Ora sto assumendo il deniban 50mg una compressa al giorno. A quanto mi ha detto lo psichiatra presso cui sono in cura, questa medicina dovrebbe essere poi sostituita gradualmente dagli effetti provenienti dalla terapia cognitivo comportamentale.

Il betabloccante me l'ha prescritto il mio psichiatra. La mia unica paura era appunto sia di natura psicologica ("forse è meglio risolvere da solo? mettermi alla prova, non scappare?") sia di natura fisica ("quali effetti collaterali? sarò in grado di essere presente alla riunione?"). Grazie
[#4]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Quel che descrive sembrano sintomi di tipo social-fobico e di panico, tutti e due i tipi. Non comprendo esattamente il deniban cosa dovrebbe ottenere rispetto al panico, forse qualcosa sulla fobia sociale.
La sequenza prima il farmaco e poi la cognitivo-comportamentale non la comprendo neanche, di solito si associano perché funzionano potenziandosi reciprocamente.
Però la diagnosi è stata fatta ?
Il betabloccante è un farmaco sintomatico che però non risolve l'ansia.
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

sembrerebbe più che un disturbo di attacchi di panico una forma di fobia sociale, comunque se la terapia le è stata consigliata dallo psichiatra che la sta curando l'assuma tranquillamente senza porsi tanti problemi,

Cordiali Saluti
[#6]
dopo
Utente
Utente
Sono da poco entrato su questi argomenti; perdonate la mia scarsa conoscenza sull'argomento.

Il mio psichiatra mi ha detto di utilizzare il deniban e di risentirlo dopo 20gg per capire come mi sento in modo da avere un quadro generale. Dopo aver stabilito una cura medicinale appropriata il passo successivo sarebbe la terapia cognitivo comportamentale. Questa punterebbe a sviluppare dei meccanismi psicologici per eliminare il problema senza il bisogno di farmaci che quindi verrebbero solo in seguito al successo della terapia psicologica progressivamente eliminati.

Ho fatto quindi presente al mio psichiatra che esistono per me alcune situazioni che stanno diventando insostenibili come parlare in platea o sostenere riunioni importanti. A tal proposito il mio psichiatra mi ha prescritto un betabloccante e mi ha detto di prenderlo nel momento in cui so di dover affrontare qualcosa di delicato. Mi ha detto che blocca le sensazioni che mi provocherebbero il malessere.

Ora non capisco... ma allora i betabloccanti non impedirebbero una crisi? La cura che sto seguendo è giustificata? Grazie
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

mi sembra un messaggio troppo "ardito". Le due terapie funzionano indipendentemente, ma devono essere specifiche. Il deniban sarebbe dato per (?) gli attacchi di panico ? La fobia sociale ?
C'è una diagnosi psichiatrica a monte di tutto questo ?

Il betabloccante al bisogno è noto come rimedio, ma non risolve la situazione al di là di alcuni (non tutti) i sintomi, come la tachicardia e il tremore per esempio, l'ansia dipende molto da che betabloccante, e se il disturbo è costante il rimedio "al bisogno" ovviamente no nè risolutivo.

Mi sembra non preciso il messaggio per cui la psicoterapia debba sostituire il farmaco o fare qualcosa di fondamentalmente diverso, solo che lo fa con un meccanismo diverso.

La diagnosi va specificata.
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