Farmaci sicuri?

Salve!
Vi pongo subito il mio quesito. In seguito ad un periodo di forte stress e ad episodi di somatizzazione di stati d'ansia, mi furono prescritti da uno psichiatra il Sereupin, il Compendium ed il Lorazepam, che ho assunto per alcuni periodi in passato, dai 23 ai 27 anni (ora ne ho 30). Inoltre, ho fatto anche cicli di Liposom forte. Non mi sono mai posta il problema, ora però è sorto in me un dubbio: sono farmaci sicuri o possono creare problemi? Mi spiego meglio: mia madre soffre di disturbo bipolare da quando sono nata e, nei mesi scorsi, è stata ricoverata in ospedale perché era in fase euforica e doveva essere tenuta sotto stretto controllo medico. In quell'occasione le è stata fatta una tac, il cui eisto rileva: "... meningioma a componente in parte calcificata. Rilievo di focalizzata ectasia involutiva dello spazio liquorale periencefalico con minima prevalenza sn. Ventricoli in asse di dimensioni appena aumentate. Calcificazioni a carattere degenerativo vengono riscontrate a livello della regione dei nuclei della base. Addensamento parietale dei vasi del poligono con calcificazioni di piccole entità nell'ambito delle pareti dei sifoni carotidei". Il medico a cui chiesi spiegazioni in merito mi disse che ci sono zone che presentano atrofia dovute alle cure che mia madre ha fatto in passato, aggiungendo che quelle di oggi non creano problemi. Ora io mi chiedo se possono insorgere in me gli stessi problemi per via delle cure che ho fatto. Inoltre ho un'altra domanda da farvi, anche se forse può sembrarvi un po' stupida. Da bambina, ricordo di essermi punta con una siringa che era stata usata da mia madre, non ricordo che cure facesse... ma pungendomi potrei aver corso il rischio che sia andata in circolo nel sangue qualche sostanza pericolosa per me sempre in merito allo stesso discorso? Sono un po' preoccupata.
Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Atrofia circoscritta ad alcune zone e calcificazioni dei nuclei della base dovute a farmaci ? Ma quali (non mi risulta). Vecchi (e anche qualche nuovo) farmaco assunto in maniera abnorme può nel tempo produrre quadri di atrofia, ma non "a zone" asimmetriche o nel senso di cicatrici o calcificazioni.

Quindi a che cosa si riferiva il medico ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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dopo
Utente
Utente
Sinceramente non so a quali farmaci si riferisse il medico. Mia madre, come Le dicevo, soffre di disturbo bipolare da trent'anni ormai e ha fatto migliaia di cure (antipsicotici, antidepressivi, benzodiazepine, etc...) ma non saprei dirLe quali assumeva in passato, perché io ero bambina.
Un altro medico, a proposito della tac, mi disse che zone di atrofia le si riscontrano anche in pazienti più giovani di mamma (mia madre ha 60 anni) e diceva quindi che a quell'età è frequente. Non so che altro dirLe.
In merito a me pensa io possa aver corso rischi?
Mi scusi per queste domande forse un po' stupide; in realtà, in questi giorni mamma è stata ricoverata di nuovo per aggiustamenti terapeutici (ora è in fase depressa) ed io sto molto giù di morale e penso sempre a cose brutte... di qui le mie ansie relativamente alla questione.
Cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Non mi è proprio chiaro a cosa si riferisse il collega:
- zone di atrofia normali in una persona giovane (?)
- farmaci che ha preso in passato, senza sapere quali è impossibile capire in che senso si collegherebbero alle zone di atrofia

Sua madre se ha 60 anni è nata più o meno nel 50, i primi neurolettici sono degli anni 50, il litio dei 60, gli antidepressivi dei 70. Prima c'erano i barbiturici, ma non è che venissero usati in particolare per il disturbo bipolare. C'era l'elettroshock, che c'è ancora, ma non si prevede che dia problemi neurologici di tipo atrofico.
Altri trattamenti sono obsoleti.
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Utente
Utente
Dunque, secondo Lei, tolto che non può sapere che farmaci ha preso mia madre, queste zone di atrofia non sono riconducibili a terapie farmacologiche?
E a cosa potrebbero essere imputate?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Tolto che non posso sapere i farmaci non posso neanche capire di che cosa si stia parlando.
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Utente
Utente
Gentile Dottore,
purtroppo non so quali farmaci avesse in mente il medico di mia madre quando mi ha dato quella risposta e capisco che Lei non possa farsi un quadro chiaro della situazione in assenza di certe informazioni.
Vorrei però tornare al motivo per il quale avevo scritto. Chiedevo informazioni in merito alla sicurezza dei farmaci che ho assunto io e che, invece, ho indicato (Sereupin, Compendium, Lorazepam, Liposom forte). Le riferivo anche l'episodio della siringa con la quale mi ero punta ma, rileggendo una delle sue risposte, credo di poter stare tranquilla in merito, visto che Lei ha scritto che certi farmaci, se assunti in quantità abnormi, possono produrre nel tempo atrofia, e non sarebbe quello il caso. Giusto?
La ringrazio dell'attenzione che mi ha dedicato.
Cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

le paure da Lei espresse travalicano i contenuti specifici e rivelano più che altro una tendenza al timore generico "amplificato".

Le cure diffuse e approvate passano il vaglio della pericolosità continuamente, essendo sottoposte a monitoraggio.

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Utente
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Mi scusi Dottore,
ma non so se ho ben capito la Sua risposta. Intende dire che le mie ansie rivelano, pittosto, un disagio interiore che va oltre la questione specifica che ho sollevato? Se è così, in effetti, Le dò ragione: sono ipocondriaca e sto prendendo coscienza del fatto che questa è una malattia e che devo curarla.
Grazie di nuovo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Sì, questo più o meno intendevo. Si intuisce una preoccupazione che sembrerebbe di tipo ipocondriaco.
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