Gli hanno somministrato una cura

Salve,
vi scrivo perchè sono alla ricerca di un consiglio e spero che voi possiate aiutarmi. Mio fratello circa due anni fa ha fatto uso di cocaina per un anno un anno e mezzo. Ha sospeso poi l'uso della sostanza in seguito alla comparsa di attacchi di panico gravescenti. Quindi è stato in cura presso un centro di specializzato per attacchi di panico, e gli hanno somministrato una cura di paroxetina per circa 6 mesi. Nell'ultimo mese sta vivendo un periodo un po' più stressante per vari motivi e gli attacchi di panico sono ricomparsi, metre nel periodo precedente non ha avuto più nessun attacco di panico. Adesso è in cura farmacologica, nuovamente paroxetina, e psicologica. Volevo sapere quanto incide la cocaina su questa nuova ricomparsa degli attacchi di panico. Essendo la cocaina un eccitante, e avendogli provocato poi depressione, è possibile che adesso sia diventato dipendente dagli psicofarmaci? Secondo voi è necessaria la cura con psicofarmaci? ..Sono disponibile a rispondere a tutte le vostre domande, e vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

gli psicofarmaci non danno alcuna dipendenza e l'utilizzo del trattamento e' indicato secondo quanto previsto dai medici che visitano suo fratello.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Ok, la ringrazio. Ma volevo sapere, quanto ha inciso la cocaina sui disturbi che ha oggi? Cioè, è sempre questo il motivo? In più il dottore che lo segue gli ha detto di prendere le en in caso di bisogno. E il bisogno è quasi ogni sera. E' questo che mi ha fatto fare la domanda sulla dipendenza. Perchè è vero che adesso è solo due settimane che ha ricominciato con la cura di paroxetina e quindi gli effetti sintomatici del farmaco hanno ancora da agire, ma è necessario ricorrere alle en? Qual è il limite?
Grazie.
[#3]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
la cocaina può avere influito sul disturbo, ma il reale impatto è impossibile conoscerlo. Il problema è che adesso c'è un disturbo che va trattato. La terapia precedente di 6 mesi è stata insufficiente a garantire una remissione dei sintomi. Molto probabilemnte questa è semplicemente una riacutizzazione dei fenomeni precedenti non curati per il tempo adeguato.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta. Ho un'altra domanda.. Come ci si deve comportare di fronte a una persona che sta male? Cioè quali sono i comportamenti da tenere, quali sono le risposte giuste di fronte a un soggetto che è sempre triste che ha continui malesseri di ogni tipo, che ha delle ossessioni continue.. Scusate non siete obbligati a rispondermi, ma sono un attimino esausta. Rischio di rispondergli male un giorno di questi. E sono stanca di vederlo prendere sempre le en. Mi sento male a dire queste cose, egoista a tal punto da volergli stare lontano e so che questo non farebbe che peggiorare la situazione. Ma quando gli sento dire 'mi fa male lo stomaco' o 'ho preso le goccioline' o vederlo continuamente a letto fa scattare in me una sorta di rabbia, vorrei squoterlo ma non è questo quello che gli serve. Scusate ancora e grazie delle vostre risposte gentili e puntuali.
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto