Il problema che tipo

Salve sono un ragazzo di 33 anni fidanzato da 7 anni e da molti anni soffro di difunzione erettile psicologica . Mi capita di avere questo disturbo solo nei rapporti con altre donne , perdo all'improvviso il piacere e l'erezione.ho consultato gia vari specialisti pubblici dicendomi che ansia da prestazione generalizzata , mi hanno fatto parlare consigliato ansiolitici(che non ho assunto, ho preferito l'omeopatia Iperico e Passiflora) non sono riuscito a risolvere il problema che tipo di terapia dovrei fare? a chi dovrei rivolgermi? grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

la sua richiesta non e' ben chiara.

Ha consultato specialisti in psichiatria o in andrologia?

Quali farmaci le sono stati consigliati che non ha assunto?

Chi le ha fatto la prescrizione omeopatica?

https://wa.me/3908251881139
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dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
10 anni fà ho avuto una esperienza psicoterapeutica ma senza validi risultati . Sono ritornato qualche giorno fà speranzoso da un psichiatra dell' asl al primo colloquio, dopo che ho raccontato il mio disagio e la mia vita in breve, senza darmi una opinione mi ha offerto 2 possibilità o rientrare in un programma sperimentale di un farmaco da assumere per 2 mesi con risultati ottimi (secondo lui) o prendere tavor oro 15 minuti prima di una situazione dove sò che possa arrivare una crisi e 4 gocce ogni mattina per 2 mesi di benzodiazepina. Poi fra un mese vado a controllo e se lo ritiene opportuno posso mettermi in lista per un percorso di psicoterapia. la prescrizione dell' iperico e passiflora mi è stata data da un medico omeopata
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente

la diagnosi non sarebbe chiara.

Comunque se la disfunzione erettile e' solo con altre donne potrebbe evitare di andare con altre donne evitando l'insorgere dei sintomi disfunzionali.
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dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
il mio problema è una ansia da prestazione che mi perseguita dell'infanzia ,ha influenzato i miei studi la mia vita sociale sentimentale lavorativa. Quello che dice lei può essere utile ma evitare un rapporto extra o un esame o un colloquio mi limiterebbe ad una vita sterile chiusa e limitata non crede?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Quindi il problema non e' solo sessuale.

Se effettivamente la diagnosi e' "ansia da prestazione" il solo uso di benzodiazepine, che comunque deve essere limitato nel tempo, non e' adatto.

Secondo me, inquadrare la diagnosi chiaramente ed avere un trattamento più appropriato e' l'obiettivo da perseguire.
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dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Mi perdoni ma ho bisogno di esprimere Il mio pensiero e capire .Voglio precisare Che la Mia prima esperienza psicoterapeutica è durata 3 anni Nei centri asl conoscendo 3 specialisti psicoterapeuti psichiatri ( non per scelta mia ma del centro) parlando all' infinito da parte Mia e un mutismo assoluto dall altra parte. Poi riguardo l utilizzo dei farmici (Che tutti al primo incontro mi hanno proposto) Sono scettico non credo Che la Mie problematiche Di una vita possano essere risolte semplicemente utilizzandoli ,.ho conosciuto tante persone ansiose come me Che hanno intrapreso questo percoro e ho riscontrato in loro "negli anni" nessun giovamento. credo Che ci sia bosogno di un grande impegno personale nel mettersi in gioco , resettare schemi mentali , il modo abituale di ragionare e di agire, valutare traumi sogni desideri emozioni sintomi psicosomatici ecc. Ma questo con l aiuto di un professionista Che guidi e insegni a dissolvere disturbi Che non sappiamo riconoscere e gestire in modo corretto. Se la soluzione all'ansia è semplicemente assumere farmaci e parlare all'infinito Senza un senso ritengo che sia al quanto superficiale e ad effetto temporaneo. Questo è perlomeno ciò Che ha lasciato la mia esperienza
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Parlare all'infinito non e' una psicoterapia.

Se ritiene di non dover sottoporsi alle cure adatte al suo caso, non e' possibile pensare di avere un miglioramento clinico per i suoi sintomi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Credere o non credere nelle cose per quanto riguarda i disturbi fa poca differenza se non nei primi tempi.
Espressioni tipo "mettersi in gioco" o "resettare schemi mentali" hanno valenza magica per come le presenta. Invece mettersi in gioco all'atto pratico significa accettare uno schema terapeutico proposto, vedendo insieme al medico come funziona.
Al momento sta escludendo alcune soluzioni proposte ripiega per esclusione su altre che non si capisce se corrispondano a teorie scientificamente non validate, oppure a impiego di prodotti naturali (tipo iperico) presenti anche in forma medicinale, secondo una distinzione incomprensibile tra "naturale" e "non naturale".

Se ha ansia da prestazione e ha ricevuto consigli in merito, la strada logica è seguirli, trattandosi di un problema non costante ma episocido. Altrimenti può scegliere di impostare un trattamento preventivo e magari risolutivo, ma secondo schemi psicoterapici in cui sia chiaro il metodo, la durata della prova per vedere se qualcosa cambia.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Non credo nei miracoli tantomeno nella magia ,mettersi in gioco per me vuol dire affrontare le situazioni conoscerle accettarle e non evitarle e vivere in una campana di vetro . Resettare schemi convinzioni regole radicate che evocano l'ansia perchè associata a quel ricordo, a quella situazione e a quella regola. Spero di essere stato abbastanza chiaro. In 3 anni di terapia con tre specialisti diversi ho parlato tanto ma non ci sono stati consigli (tranne quello farmacologico) ne diagnosi ne tempi di guarigione mi hanno semplicemente ascoltato sbadigliando e preso caffè con qualche frase finale scontata del tipo :" ci vediamo la prossima settimana" . Io credo molto nella psicoterapia ma non credo minimamente che i miei problemi psicologici si risolvano assumento solo delle gocce o parlando a senso unico
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

a questo punto e' inutile continuare a fornirle consigli che sono consigli sicuramente appropriati per la sua situazione.

Se preferisce non seguirli e' libero di farlo senza altri motivi per rispondere a quanto suggeritole.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Riassumendo. Ha avuto un consigli unico ben definito, e per adesso ha scelto di ignorarlo, non è chiaro perché.

I suoi ragionamenti sono sue personali costruzioni, peraltro generiche, sul motivo dell'ansia. Potrebbe essere vero anche il contrario: essendo ansiosi si cerca di vivere protetti e di avere il controllo.
Mi sembrano però elementi di psicologia generica, non corrispondono a diagnosi precise.


"Io credo molto nella psicoterapia ma non credo minimamente che i miei problemi psicologici si risolvano assumento solo delle gocce o parlando a senso unico"

Mi sembra che insista con questo discorso del "credere", che abbiamo detto non servire a niente. Anzi, serve a non farle vedere la sostanza di quel che potrebbe o non potrebbe provare, che non si vede prima in base a convinzioni o simpatie.
Non è comprensibile perché crede che i suoi problemi non possano risolversi con una farmacoterapia specifica, peraltro non credo che nessuno le abbia posto il semplice rimedio ansiolitico in questa chiave, era solo una misura per provare a risolvere inizialmente il "blocco" comportamentale. Certamente che sono possibili altri approcci, meno immediati e più preventivi, sia farmacologici che non, ma non c'è una distinzione di questo tipo in medicina. Inoltre "credo nella psicoterapia" è affermazione magica, perché non esiste "la" psicoterapia come non esistono "i" farmaci, dipende quali e per cosa.

Una delle ragioni per cui per lungo tempo è andato avanti a parlare come dice Lei "a senso unico" senza veder risultati ma pur continuando a effettuare sedute di quel tipo è forse che "ci credeva", un presupposto poco utile.

[#12]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
A questo punto non posso fare altro che cedere e provare la terapia che ha consigliato il dottore , 4 gocce la mattina di benzodiazepina per 2 mesi 1 compressa di tavor oro 15 minuti prima di una situazione di crisi ,e vedere cosa succede (anche se Avrei preferito integrare delle sedute di psicoterapia per comprenderne gli effetti ). Comunque vi ringrazio per aver risposto ,perdonate la mia impulsività
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"cedere"

E' Lei che chiede al medico un consiglio, nessuno glielo impone.
E la scelta è sua, essendo passato tempo dalla prescrizione le conviene contattare il medico per sapere se quella prescrizione è confermata o meno.

"avrei preferito integrare..."

Non capisco, Lei decide se e a che cosa serve una psicoterapia ? Per comprendere gli effetti di che cosa ? Del tavor ?
[#14]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Ripeto che Non amo I farmarci e Che sono scettico e spaventato visto ho conosciuto persone Che assumendoli sembravano dei rincoglioniti. Quindi cedo alle mie paure e alle mie convinzioni e Provo ad utilizzarli. Avrei preferito integrare la psicoterapia perché sono 20 anni che soffro ansia da prestazione generalizzata e capirne le cause con una psicoterapia penso che sia naturale .Se mi rivolgo ad un specialista è perché non sono capace di curarmi da solo . Il consulto si è limito in 30 minuti ho spiegato la mia situazione poi mi sento dire semplicemente : - hai due alternaive di cura " BenzoDiazepine e tavor oro " e se "vuoi "metterti in lista per una psicoterapia bisogna attendere un minimo di 3 4 mesi . Oppure utilizzare un nuovo farmaco in via di sperimentazione e avresti la possibilità di iniziare la psicoterapia dopo una settimana. questo è tutto? Non devo fare nient altro? Allora sono stato un rincoglionito per 20 anni visto in 30 minuti ha risolto il problema. Bastano 4 gocce. Non pensavo che la mente venisse curata come un mal di denti. La cosa mi suona un Po strano.mi nascono dubbi sulla prefessionalita dello psichiatra che forse ha qualche interesse personale. Mi sono rivolto ad una persona come me e non a Dio penso che sia un mio diritto chiedere capire o mettere in dubbio .sbaglio??? Comunque grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

non posso dar giudizi sull'approccio di altri. Però lo specialista non è Dio e neanche una persona come Lei, è un tecnico della materia. E' possibile giungere a conclusioni in mezz'ora di visita, e l'indicazione ricevuta è un consiglio, e una prova. Quindi nessuno le ha detto che "bastano 4 gocce", forse sì, forse no.
Non ci sarebbe niente di strano nella cosa in sé.
Non pensava che la mente venisse curata come un mal di denti, invece i principi di base sono gli stessi. Non si cura la mente, ma il cervello comunque.
"la psicoterapia" in generale non esiste, non ha un senso preciso. Non è detto che debba capire niente di particolare, forse lo specialista ha capito alcune cose fondamentali così da poter iniziare una cura con Lei.
Le psicoterapie non necessariamente devono dare spiegazioni, devono risolvere i problemi.
Diciamo che sul piano farmacologico probabilmente l'unica alternativa non è rappresentata dal tranquillante, parlando così in generale. Se ne fa una questione di fiducia nei confronti del professionista non saprei cosa risponderLe però.

Saluti
Ansia

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