Sospensione psicofarmaci.

Sono circa sette anni che sono in cura con psicofarmaci. Inizialmente ne ho assunti vari tipi, poi la psichiatra mi ha stabilizzato con Abilify 50 ed Efexor 75. Quindi sei anni dei suddetti due psicofarmaci ininterrottamente. Desidero un ulteriore consulto, oltre quello della mia psichiatra, per la sospensione totale. Lei concorda con questo mio desiderio, mi ha detto "va bene, prova". Come devo procedere? Ringrazio anticipatamente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

"essere in cura con psicofarmaci" non significa niente di preciso. Il termine "psicofarmaci" è semplicemente un modo per dire che si usano in psichiatria.

Quale è la sua diagnosi ?

La sospensione da chi è stata proposta, e perché ? "Va bene, prova", sembra una risposta ad una sua proposta, il che non avrebbe molto senso, a meno che dopo un periodo di cura adeguato si ritenga che la malattia per cui si curava sia risolta, e il rischio di ricaduta sia basso.
Visto che è da 7 anni che li assume, ci deve essere stato un perché nella durata della cura, quindi una prova di sospensione è semplicemente una prova che la riespone al rischio di ricaduta relativo al tipo di malattia che ha, tenendo conto del tipo di effetto che la cura ha avuto (sintomatico, curativo, o risolutivo).

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
condivido pienamente i dubbi e le perplessità del collega. La sospensione di una terapia farmacologica viene decisa principalemnte sulla base della diagnosi per la quale la terapia è stata prescritta, oltre che a una serie di variabili cliniche e personali.
La prova non esiste.
Può chiarire la diagnosi che è stata formulata?

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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dopo
Utente
Utente
Certo sarò più preciso. La diagnosi è disturbo del tono dell'umore. Dopo sette anni di farmaci ero ridotto praticamente ad uno straccio: faticavo a parlare, non mantenevo l'equilibrio, la testa penzolava da una parte e se tentavo di raddrizzarla, cascava dall'altra; più altri ma non per questo minori effetti collaterali.Verso la fine dello scorso anno, si sono aggiunti problemi di natura sessuale che mi hanno indotto ad andare da un andrologo che ha attribuito la causa ad un uso prolungato di psicofarmaci. In tutto questo aggiungo una totale confusione mentale, ricordo molto poco di ciò che è avvenuto nel corso del 2009. Ritengo di aver abusato di psicofarmaci non come quantità, ma come tempi di assunzione, convinzione avvalorata anche da numerosi colloqui effettuati con la psicologa e la nuova psichiatra. Aggiungo una cosa: circa venti giorni dopo la brusca sospensione, ho avuto un primo svenimento in cui ho rotto sette denti, gli altri svenimenti si sono risolti senza danni fisici fortunatamente.
In seguito a tutto ciò ho chiesto alla psichiatra precedente di sospendere ed ho ottenuto la risposta "va bene prova" senza ulteriori suggerimenti.
Penso che la situazione sia chiara e potete immaginare la rabbia che provo oggi.
Grazie e buone feste.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

"disturbo del tono dell'umore" non è una diagnosi.

Se continua a parlare di "psicofarmaci" capiremo ben poco, mi creda che non significa niente.

Se vuole specifica a cosa si riferisce possiamo dire qualcosa di più.
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dopo
Utente
Utente
Per psicofarmaci intendo Abilify 50 ed Efexor 75 come ho scritto nella prima e-mail, al giorno. La diagnosi disturbo dell'umore è borderline. Scusate ma nella mia ignoranza in materia mi sembra di essere chiaro. Se volete specificare meglio cosa mi chiedete; il certificato riporta appunto disturbo dell'umore border-line, ed i farmaci sono i sopraindicati. Nuovamente ringrazio.
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Utente
Utente
Desidererei proseguire il colloquio, forse vi e' sfuggito qualcosa vista la mole di lavoro. Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"Sono circa sette anni che sono in cura con psicofarmaci"

Quelli che cita sono due, gli altri non li cita, il termine "psicofarmaci" è oscuro, o cita i nomi o almeno le classi oppure non è che di per sé dica niente.

Borderline appartiene alla categoria dei "disturbi di personalità", "disturbo dell'umore borderline" non esiste come diagnosi, forse disturbo dell'umore con personalità borderline ? Ma comunque è una diagnosi non definita, perché disturbo dell'umore è generico.

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dopo
Utente
Utente
Proseguo perché ancora attuale, altri psicofarmaci non ve ne sono solo abilify ed efexor e la domanda, la ribadisco, e' molto semplice era forse meglio sospendere gradualmente i due psicofarmaci oppure i sintomi collaterali che ho avuto e che vi ho descritto li avrei comunque avuti? Il mio sospetto e' che se ci fosse stato una specia di "scalaggio" non avrei subito l'atrocità psico-fisica che ho patito. A distanza di un anno dalla sospensione, sto egregiamente sino al punto di chiedermi se sia stata fatta una diagnosi e terapia totalmente corretta. In fin dei conti tutti conosciamo la malasanita' non esistono solo i malati, gli psicopatici o coloro che si fanno domande da voi spesso sconsigliate. Buon lavoro
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

In generale la sospensione deve avere prima di tutto un razionale rispetto al tipo di malattia, per cui senza diagnosi questo non è chiaro. Se li ha presi per sette anni ci sarà stato un ragionamento alla base.
La gradualità della sospensione non è che provochi a lungo termine dei problemi, se mai li provoca nell'immediato, nel caso di questi due prodotti i sintomi da sospensione sono comunque benigni.
Il problema sta nel fatto che il disturbo non più trattato, se non è risolto, si può riproporre.

Per quanto riguarda i termini, "malati" o "psicopatici" non sono offese, per cui la prego di non creare delle categorie da indicare in senso negativo, come se non meritassero rispetto. Anche decidere che gli altri hanno torto e che non si è malati è una posizione discutibile, tutto sta nel chiarirla con i medici che la conoscono già o chiedere altri pareri, non vedo il problema.
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