Vorrei sottopormi a test riguardanti i soggetti affetti da depressione maggiore

Salve,

da ormai parecchio tempo sono affetto da depressione maggiore con imponenti somatizzazioni ansiose.

Leggendo riviste scientifiche spesso noto come vengano effettuati periodicamente dei test al fine di verificare il funzionamento delle aree cerebrali con RMF quando le persone, consenzienti al test in via di effettuazione, vengono introdotte in certi contesti. Ecco, per farla breve io vorrei diventare una di queste persone consenzienti.

Io porto un quadro di depressione che potrebbe essere interessante, ci sono state variazioni brusche e importanti di percezione degli stimoli, soprattutto sessuali, di somatizzazione ansiosa a livelli tali da costringermi a letto, causare dermatiti, continui attacchi di panico e crolli psicologici.

C'è anche stato un significativo miglioramento nel corso dei 4 anni di malattia, tuttora in corso, ma di intensità affievolita dalle cure mediche.

Io sto effettuando studi universitari di stampo scientifico, la malattia mi ha bloccato per lungo tempo, ma ora sto proseguendo con successo e credo nella scienza.
Da questa esperienza voglio sia dare il mio contributo nello studio dell'attività cerebrale che consegue a questa orrenda malattia, per permettere ai professionisti di capirla sempre meglio in profondità e aiutare chi ne viene colpito, sia permettere ai professionisti di studiare il mio caso singolarmente per studiarlo a fondo e applicare le migliori cure fino, spero, ad estinguere la malattia.

A chi devo rivolgermi?


Grazie dell'attenzione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.2k 1k 63
Gentile utente,

la sua richiesta appare in continuita' alla sua richiesta precedente.

Sarebbe il caso di far rivalutare il suo trattamento.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Utente
Utente
Gentilissimo Dr. Ruggiero,

La ringrazio della tempestiva risposta.

Io sto continuando da un anno e più circa con Wellbutrin 300 e Zoloft 50, e a mia discrezione Lorazepam o Rivotril se ho problemi ad addormentarmi.

Lo psichiatra da cui vado mi ha detto di continuare il trattamento e di chiamarlo per una visita quando ne sento la necessità. Purtroppo la somatizzazione mi porta ad un benessere appena sufficiente e i disagi che avverto dal punto di vista fisico ostacolano lo svolgimento delle mie attività in serenità. Questo non toglie che va molto meglio rispetto agli esordi.

Comunque io nella precedente richiesta cercavo una diagnosi differenziale per eventuali problemi gastroenterologici, ricordando anche i problemi da cui sono affetto per conferire un quadro completo della situazione. Diminuendo l'assunzione di caffeina i sintomi si sono alleviati, confermando che il problema era sempre "quello".

Caffeina->Vasocostrittore/Eccitatore->Peggioramento dello stato di ansia presente->Aumento dei disturbi fisici da somatizzazione->Gorgoglii e rumori intestinali più frequenti e/o intensi.

Ma come mai liquida così una richiesta del genere? Non sarebbe positiva come cosa, sia per la scienza che per me?

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.2k 1k 63
Il punto e' che questa sua richiesta fa trasparire delle problematiche non risolte come anche nella richiesta precedente.

I controlli specialistici devono essere effettuati almento ogni 3 mesi per far valutare la situazione.

In presenza di una persistenza dei sintomi la terapia va cambiata.

Sottoporsi a test specifici non risolve il suo problema.
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Utente
Utente
Certo,
d'altronde sono io il primo a dire che c'è ancora la persistenza più o meno marcata di diversi disturbi.

Quindi se il mio psichiatra è tutto sommato tranquillo, Lei dice di tornare a farmi visitare, dovrei cambiare medico di riferimento secondo Lei? O tornare dal mio psichiatra, che ha il vantaggio di conoscere la mia storia clinica ed avermi già trattato, e chiedere il cambio di terapia?
Cosa sulla quale, peraltro, il Dottor Pacini non sarebbe d'accordo in memoria del precedente consulto.

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.2k 1k 63
Qualunque decisione resta la sua e la deve prendere indipendentemente da quanto le viene scritto.

Siccome il suo problema attualmente e' la persistenza dei sintomi deve rivolgersi ad uno psichiatra, il suo o un altro lo decide lei, per cercare di far migliorare la sua sintomatologia con un trattamento piu' adatto.

Arrovellarsi su letture inappropriate per poi cercare di trovare una soluzione al suo problema non porta a nulla.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

non capisco su cosa non sarei d'accordo.

Per il resto, non vedo cosa si dovrebbe concludere con accertamenti più o meno affascinanti in termini di immagini, se non una fotografia diversa di ciò che già si conosce in termini clinici.
Inoltre, se determinati accertamenti interessano lo psichiatra, è lui che glieli indica, non è il caso di aggiornarlo Lei, anche perché non ha senso tecnicamente.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Gentilissimo Dr. Ruggiero,

"Arrovellarsi su letture inappropriate per poi cercare di trovare una soluzione al suo problema non porta a nulla."

Io ho solo chiesto se ci sono enti che potrebbero essere interessati alla mia storia clinica per effettuare questi test di RMF. Quando leggo che un test di RMF è stato condotto su 500 pazienti sani e 500 depressi per verificare eventuali diverse attività delle aree cerebrali, da dove li hanno presi i depressi? Io volevo solo presentare la mia storia clinica e rendermi disponibile in caso fossi di interesse per un test.
Non ho avuto ancora una risposta a questa domanda.

Gentilissimo Dr.Pacini,

Salve,
la cosa su cui Lei non sarebbe d'accordo, come ha appena riconfermato, è di "andare dal mio psichiatra e chiedere il cambio di terapia" dato che, in memoria del precedente consulto, Lei sosteneva che il paziente non può e non deve proporre il da farsi al medico curante.
Quindi, siccome il Dr. Ruggiero affermava il necessario cambio del mio trattamento data la persistenza dei sintomi, ho ipotizzato che la soluzione più consona era quella di cambiare medico di riferimento, altrimenti avrei dovuto proporre il cambio di terapia al mio attuale psichiatra.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Non vedo, ai fini del suo trattamento, cosa dovrebbe cambiare se rientrasse in uno studio finalizzato semplicemente a conoscere meglio la neuroanatomia della depressione.

Il collega si limita a dire ragionevolmente che se la cura non funziona, in generale si cambia la cura.
Non è una indicazione sul da farsi, è un commento generico.
La situazione attuale che propone vede Lei in una condizione che non la soddisfa, lo psichiatra invece a quanto dice relativamente "tranquillo" che la via attuale sia la migliore al momento.
A Lei la scelta in base al tipo di stima e di fiducia umana che ha nello psichiatra.

Confermo che, anche cambiando psichiatra, presentarsi con proposte pre-impostate di cure o suggerimenti su eventuali tipi di accertamenti non ha senso.
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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dr.Pacini,

La ringrazio della cortese risposta. Il Dr. Ruggiero purtroppo ha questo modo un po' sbrigativo di liquidare vagamente gli argomenti.
Come utente apprezzo la dedizione che mette nelle sue risposte, argomentando dal punto di vista medico le sue prese di posizione.

Vorrei esprimere qualche dubbio sulla sua risposta:

1. Se è necessario che io cambi cura dato che la terapia non funziona più, come mai non potrebbe essere utile avere una RMF?
Credo di capire che la neuroanatomia della depressione a questo punto sia uguale per le diverse forme in cui essa si può presentare, oppure che non si riesca ad andare abbastanza in profondità per avere più informazioni nei riguardi del particolare tipo di depressione da cui è affetto il paziente.

2. A prescindere da tutti i miei intenti sul miglioramento del mio trattamento che, erroneamente, in questo momento sono convinto di poter migliorare aggiungendo informazioni tramite ulteriori accertamenti medici, non è possibile partecipare a questi test?

Magari anche solo per conoscere altri pazienti, altri specialisti, c'è qualche ente a cui segnalarsi, oppure sono gli psichiatri stessi a "raccomandare" i pazienti che potrebbero interessare?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

"come mai non potrebbe essere utile avere una RMF".

Ha letto di una cosa, le è venuta l'idea che facendo questo esame si debba concludere qualcosa a proposito della sua cura, non è chiaro in base a cosa faccia questo pensiero.
Semplicemente ci sono dei "test" che servono per decidere poi il tipo di trattamento o la diagnosi, ed esami che servono soltanto per fini di ricerca (non su di Lei, sulla malattia in generale).

Il Dr. Ruggiero non "liquida", ma le risponde in una maniera che le sia utile a ritornare su un binario più semplice e costruttivo, anche rischiando che non le piaccia la risposta in sé.

[#11]
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Utente
Utente
Gentilissimo Dr.Pacini,

a dire il vero con tutto il rispetto, le risposte datemi nei miei ultimi due consulti non mi sono piaciute granchè, sebbene nelle sue noti un maggiore sforzo per portarmi verso una visione del mio problema in linea con quella che lei ritiene, sicuramente a ragione, ottimale.

"non è chiaro in base a cosa faccia questo pensiero."

Non capisco, in medicina un paziente avverte dei problemi, fa degli esami, si scopre il problema, si cura e poi gli si rifà fare l'esame per vedere se effettivamente il problema è passato.

Ora, il mio problema sarà anche particolarmente complesso e fondamentalmente inguaribile in molte sue forme, tuttavia la malattia è diagnosticata, la cura è stata data, ma la malattia persiste. E allora si cambia la cura finchè non si trova quella adeguata.
E' questo il passaggio che mi spaventa. Lei sostiene che le procedure mediche della medicina in psichatria sono ben definite, ma questo appare non vero in virtù di questa sorta di "sperimentazione" di medicinali a cui bisogna sottoporsi per trovare la cura adeguata.

Il Dr. Ruggiero consiglia il cambio di trattamento, d'altra parte lei mi vieta di andare dal mio psichiatra a dare consigli, perchè non si accettano i consigli dei pazienti. Se cambio psichiatra e mi viene mantenuto questo trattamento non posso pronunciarmi, perchè sono il paziente. Allora che cosa faccio?

Mi creda, a me non interessa rubarle il mestiere, ma il mio stato di salute generale precario in così giovane età mi impone di entrare nel campo dove voi siete pionieri e di cominciare ad orientarmi, nonostante la vostra contrarietà. Vi lascierei estremamente volentieri tutto il piacere di curarmi adeguatamente, ma purtroppo non sto bene e non posso fare altro che interessarmi alla mia patologia, cronica, parzialmente invalidante, mal compresa e stra-fraintesa dalla stragrande maggioranza della gente che non l'ha provata.

E sono dati di fatto, grazie alle tecnologie odierne si fanno quotidianamente dei passi avanti nel comprendere i meccanismi della mente umana e come ripristinarli quando insufficienti o innestarli quando assenti. Questo grazie alla monitorazione dell'attività cerebrale fattibile attraverso la RMF. Avvengono nuove scoperte, si estrapolano nuove informazioni per capire, ma se non mi metto in moto io, nessuno mi chiama a comunicarmi la bella notizia. Sentendomi malato ed escluso da tutto questo, ho semplicemente chiesto delucidazioni rispetto alla RMF, può dare un contributo a capire meglio il mio quadro e assicurare l'intrapresa di una terapia che possa guarirmi?
Potrei chiedere delucidazioni su varie cose, tipo la terapia ad elettroshock cerebrale, nata per chi non può assumere psicofarmaci ad esempio. Ma immagino le risposte che mi sarebbero date sempre sulla linea del "se non l'ha detto il dottore, non pensarlo nemmeno".
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Il problema è che decide Lei il significato degli studi medici.

Il problema che ha può richiedere diversi tentativi di trattamento, non sono "sperimentazioni", quelle si fanno prima di introdurre i farmaci in commercio.

Si sente escluso dopo aver deciso che questa metodica ha un ruolo terapeutico ed è utile nel suo caso: non capisco, dicevo il perché di queste premesse alla luce di ciò che abbiamo detto.

Lo schock non è nato per chi non può assumere psicofarmaci, è nato quando ancora i farmaci non c'erano.
Ma in questo caso stiamo parlando di un trattamento, lei invece fa riferimento ad un esame per visualizzare un insieme di segnali di cui si deve stabilire l'esatto significato.

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