La mia vita era quella

gentili Medici,
Cercherò di riassumere la mia storia in modo da inquadrare il problema, sono un ragazzo di 24 anni e frequento l'università, ho iniziato a soffrire di disturbi di ansia e panico in giovanissima età, la prima volta che mi capitò fu l'ultimo anno di scuola elementare, durante una interrogazione iniziai ad agitarmi per poi svenire. Da qui l'inizio del mio calvario, appena arrivavo a scuola iniziavano tachicardia, vampate, agitazione, il terrore di dover sostenere una nuova interrogazione.
Durante le scuole medie questi attacchi mi capitavano molto di frequente in particolare sempre durante interrogazioni o cose simili, portandomi molte volte a dover uscire dall'aula proprio in quelle occasioni, a quel tempo giustificavo il problema come una paura di stare al centro dell'attenzione e di fare brutte figure in pubblico; la particolarità di questa mia paura però era che si legava quasi ed esclusivamente in ambito scolastico, e nasceva in me la consapevolezza di poter superate questo mio disturbo con la crescita e la miglior consapevolezza di me stesso.
Durante le scuole superiori non mi capitò più di svenire ma cmq di sentire in maniera molto molto intensa i sintomi di un attacco di panico, il problema principale era la paura oltre di per se di provare un nuovo attacco, ma anche di mostrare agli altri il mio problema.
La mia vita era quella di un ragazzo normale ma di per se iniziavo inconsapevolmente un percorso di evitamento di situazioni che ritenevo pericolose, proprio per questo non ebbi più attacchi di panico per molto tempo.
Fino a quando mi capitò di dover compiere delle operazioni postali allo sportello piuttosto lunghe, in quel momento risentì tutti i sintomi dell'attacco di panico, la paura di svenire, sentivo come se stessi per perdere i sensi, infatti dovetti uscire e sedermi. La stranezza di questi "svenimenti" è che si manifestano come una perdita dei sensi ma si rimane coscienti.
Da qui iniziai a generalizzare la mia paura a praticamente tutto quello che prima facevo tranquillamente, mi rivolsi allora ad uno psicologo con cui sono tuttora in cura da 2 anni circa, ho iniziato un percorso Cognitivo-Comportamentale con discreti miglioramenti, anche se non mi sento del tutto guarito da questa malattia, se cosi la posso chiamare. In alcune situazioni mi si manifestano ancora forte ansia, sento la mia testa in uno stato di forte confusione, come se affluisse meno sangue, tachicardia e paura di svenire; generalmente riesco a calmarmi sia attraverso la respirazione che la modificazione dei pensieri ansiosi.
Concludendo...dopo tanto tempo che soffro di DAP e avendo preso piena visione del problema, mi chiedo e chiedo a Voi se questo disturbo possa essere definitivamente eliminato? se è sufficiente solo il trattamento psicologico? se è necessario l'uso di farmaci? e se si di che tipo?. Anche perchè ho sempre avuto un po di timore nell'utilizzo di farmaci, sia come dipendenza da essi, sia come effetti collaterali.
Grazie Saluti
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente

se il solo trattamento psicoterapeutico non risolve il problema e' opportuno far valutare la situazione da uno psichiatra che deciderà se e' il caso di introdurre un trattamento farmacologico adatto alla sua condizione.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Salve, se incominciassi l'uso di farmaci, esiste il rischio una volta sospeso il trattamento di tornare a provare attacchi di ansia e panico?
Quale è la cura migliore per curare questi attacchi?
grazie saluti
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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