Ansia e depersonalizzazione

buon giorno,
sono ormai passati 5 mesi dal mio primo attacco di panico (in seguito all'assunzione di mdma e di hashish), e dopo quell'unico episodio più forte non ho mai più avuto un picco simile. Sono però subentrate, nel corso del tempo, altre sensazioni più comuni all'ansia che al panico (stato di costante allerta, disagio, tachicardia, preoccupazione insensata, iper vigilanza a mille cose ecc). mi porto perciò dietro un pacchetto completo di sintomi prettamente fisici accompagnati da fastidiose sensazioni di depersonalizzazione e derealizzazione. Questi ultimi due sintomi (di cui in vita mia non ho mai sofferto e che quindi ricollego all'ansia se non addirittura all'assunzione di mdma) stanno diventando ingestibili. La depersonalizzazione è aumentata, e insieme ad essa sono sorti pensieri ossessivi catastrofici come la paura di essere psicotica, o la paura che la sofferenza mi porti al suicidio, la paura di non uscirne mai neanche con i farmaci che ho intenzione di prendere sotto controllo psichiatrico.

E' più precisamente da un mesetto che sto peggio,nel senso che non riesco ad accettare di vivere in questo stato di irrealtà costante e convincermi ogni gfiorno di essere malata e diversa dagli altri. Addirittura non ho ricordi di com'ero "prima" del fattaccio e prima che questo incubo iniziasse.

La mia domanda è, siccome nessuno è ancora riuscito a darmi una spiegazione esauriente sulla depersonalizzazione: davvero se essa è legata all'ansia, curando quest'ultima (farmaci SSRI + terapia), scomparirà? è una sensazione REALE o è un'autosuggestione dell'ansioso che si sente come se "avesse perso il suo IO"?
Faccio queste domande, lo ammetto, per cercare una rassicurazione. ormai è diventata anche questa un'ossessione: sapere se ne uscirò. E come, perchè ora mi sembra un tunnel senza via d'uscita, èuna sensazione talmente radicata in me che non so davvero come d'improvviso riuscirò a tornare "normale" senza chiedermi sempre "perchè sono io, perchè mi vedo in prima persona" ecc ecc.
C'è inoltre una differenza tra il Disturbo di Depersonalizzazione e la Depersonalizzazione come sintomo di altre patologie?

Grazie in anticipo.
Cordiali saluti.

Federica

[#1]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
Lei usa i termini "derealizzazione" e "depersonalizzazione" come se fosse scontato che fanno al caso Suo. Via internet non posso escludere che Lei li possa avere, ma.. Questi stati Le sono stati diagnosticati da uno specialista? E' Lei stessa che trova ricorre a questi termini? Cosa sente esattamente ?

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Io ho dato un nome ai sintomi che lamentavo (e lamento anche oggi) facendo ricerche su internet: sensazione di irrealtà, sensazione di "sentirsi aliena" in certe situazioni (quando ci sono luci artificiali in particolare), sensazione di non essere me stessa, di aver smarrito il mio io, di non sapere chi sono e perchè sono io, come se in qialche modo i miei pensieri fossero dissociati da me, e la mia mente fosse molto più presente rispetto al mio corpo.
Ho chiamato questi sintomi depersonalizzazione e derealizzazione perchè corrispondevano alla descrizione di questi ultimi, e lo psichiatra che mi ha visitato me lo ha confermato, dicendo che sono sintomi d'ansia, purtroppo.

[#3]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
lo stato psicopatologico che Lei descrive all'inizio può essere compatibile con gli effetti a lungo termine di MDMA e di cannabis con l'amplificarsi tramite la reazione ansiosa a tali vissuti postumi e allo status di "una persona malata". Lo psichiatra che La sta seguendo è stato informato dell'episodio dell'uso di queste sostanze?

In alcuni casi la farmacoterapia con SSRI può aiutare. Può essere importante anche il contesto, l'ambiente non stressante. Evitare l'uso di stupefacenti, cannabis. Spesso i sintomi a distanza dall'uso di queste sostanze sono scatenati da alcuni stimoli ambientali specifici (da individuare), come è anche importante individuare le codizioni e gli stimoli ambientali stressanti all'epoca dell'assunzione di MDMA e di cannabis e le eventuali condizioni patologiche preesistenti a tale epoca (!). Per individuarli può essere d'aiuto la psicoterapia.

La derealizzazione e la depersonalizzazione sono vissuti che possno presentarsi in molte malattie psichiche e, episodicamente, anche nelle persone psichicamente sane. Il "Disturbo di Depersonalizzazione" si distingue per il fatto che l'esperienza di depresonalizzazione è persistente e ricorrente, spesso anch'esso si riscontra piuttosto in associazione con altre malattie psichiche (comprese quelle di origine farmaco-tossica), mentre nella forma isolata potrebbe avere origini anche negli eventi traumatici passati. Anche qui la psicoterapia sarebbe d'aiuto.
[#4]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
grazie per la risposta dottore.
l'assunzione di MDMA e cannabinoidi è stata la prima cosa di cui ho parlato allo specialista che mi ha visitato.
ha escluso a priori la presenza di malattie psichiche, mi ha confermato che depersonalizzazione e derealizzazione nella maggior parte dei casi sono sintomi dell'ansia a una fase "acuta", ansia che, sicuramente nel mio caso, è stata scatenata dall'assunzione di quelle sostanze.
le malattie psichiche di cui parla sono, ad esempio, la psicosi?
dottore io non penso di avere una psicosi! è una delle mie paure, ma razionalmente non credo di aver mai manifestato in questi mesi sintomi psicotici.
Se invece nel quadro delle malattie psichiche intende anche disturbi d'ansia o panico, allora credo che quello sia il mio caso, anche perchè mai in vita mia avevo sperimentato episodi di depersonalizzazione o derealizzazione.
aggiungo anche che in questi mesi questi sintomi hanno avuto andamento oscillante e , depersonalizzazione soprattutto, si sono amplificati solo nell'ultimo mese, seguiti da terrore (di non uscirne, di rimanere così per sempre, di potermi fare del male,di non sopportare questa condizione). ho comunque momenti in cui essa si affievolisce (ma perchè si abbassano anche i livelli d'ansia,credo) e mi lascia pace.
Ho comunque iniziato oggi una terapia con Cipralex gocce (mi ha prescritto un dosaggio iniziale di 10gocce).
Ovviamente non ho mai più fatto uso di sostanze (nemmeno alcool, forse qualche bicchiere di birra!) e ho cercato di stressarmi il meno possibile, ma nell'ultimo mese ho avuto più preoccupazioni e i sintomi si sono ingranditi.
E ultima cosa sono in psicoterapia da 4 mesi; lo psichiatra che mi ha visitato mi ha però detto che è molto difficile guarire da disturbi ansiosi (e sintomi annessi) con la sola psicoterapia, ma che invece se essa è associata a una terapia farmacologica si rivela molto utile.
spero di essere sulla strada giusta, anche perchè la depersonalizzazione è un sintomo particolare e non so in che modo scivolerà via da me! spero solo che accada perchè non mi fa vivere serena al 100% la mia vita.

lei che ne pensa,è d'accordo con il mio psichiatra? mi fido di quello che mi ha detto e della cura che mi ha prescritto, ma mi farebbe piacere anche un suo parere visto che mi ha dato molte informazioni interessanti sulla depersonalizzazione.

La ringrazio molto.
[#5]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
un'altra cosa: è possibile che, siccome il mioproblema è stato indotto da sostanze, sia più duraturo?
[#6]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
la depersonalizzazione e derelealizzazione possono essere percepite dalle persone inesperte intuitivamente come segni di "psicosi", ma non lo sono, e fra le malattie, nel contesto delle quali tali fenomeni possono manifestarsi, i disturbi psicotici non sono i primi, invece di frequente sono, appunto, ad esempio quelli dello spettro d'ansia. Anche questi possono essere però delle malattie serie. Cosa intende scrivendo: "Se invece nel quadro delle malattie psichiche intende anche disturbi d'ansia o panico, allora credo che quello sia il mio caso" ? A quale periodo della Sua vita si si riferisce ?

Potrebbe essere eventualmente utile (su decisione del Suo psichiatra) un approfondimento con test psiocologici per sondare la presenza di altre turbe psichiche, soprattutto di origie traumatica.

<<..è possibile che, siccome il mio problema è stato indotto da sostanze, sia più duraturo?>>

Nelle forme indotte da sostanze è possibile la ricomparsa dei sintomi dei quali stiamo parlando (derealizzazione, depersonalizzazione) o di altri sintomi anche dopo anni, però non in maniera continuativa come capita a Lei adesso, ma episodicamente, di solito in relazione ad alcuni stimoli scatenanti specifici.

Rispetto al periodo della derealizzazione persistente, nella forma indotta da sostanze non è più lungo, se delle suddette sostanze non si fa più l'uso, mentre potrebbe essere più lungo nelle forme associate ad altri disturbi psichici di fondo, se questi fossero trascurate.

<<..lo psichiatra che mi ha visitato mi ha però detto che è molto difficile guarire da disturbi ansiosi (e sintomi annessi) con la sola psicoterapia, ma che invece se essa è associata a una terapia farmacologica si rivela molto utile.,>>

Sono d'accordo con il Suo psichiatra che l'associazione psicoterapia + farmacoterapia è la più efficace nei disturbi d'ansia. Dal mio punto di vista, anche la farrmacoterapia da sola non è sufficiente. Quale tipo di psicoterapia segue?
[#7]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
le rispondo a punti:

mi riferisco a questo specifico periodo della mia vita, da 5 mesi circa ad oggi; sono sempre stata un pò ansiosa, un pò cervellotica ma sempre a livelli che definirei "normali" (anche se nella mia famiglia, soprattutto dalla parte di mia madre, ci sono stati diversi casi ansiosi, mia madre stessa, eo depressi quindi da non esperta oserei dire che una componente genetica potrebbe esserci). Dopo il mio primo (e unico nella mia vita) attacco di panico, 5 mesi fa, è iniziato tutto.

Per quanto riguarda gli eventi traumatici, la mia vita si è sempre svolta in maniera tranquilla,nessun evento che definirei traumatico, anche se con la psicoterapia pian piano stanno emergendo aspetti di me e del mio trascorso che magari prima non avevo mai preso in considerazione o che comunque non avrei mai considerato determinanti in un disturbo ansioso.

La psicoterapia è di tipo classico (non so come definirla tecnicamente); mi sarebbe piaciuto provare un approccio breve ma mi dispiacerebbe lasciare il mio terapista col quale mi trovo bene.

unico elemento che definirei traumatico risale proprio all'assunzione dell'mdma. una volta che ho avvertito l'effetto che stava iniziando, ho avuto un piccolo attacco di panico durato davvero pochi secondi, dopodichè sono stata "bene" nel senso che la sostanza ha fatto effetto nel modo "giusto" (se così si può definire). però le due amiche che erano con me sono state male (entrambe un attacco di panico, ma molto forte) e ho dovuto "soccorrerle" e tranquillizzarle. mi sono spaventata molto e la settimana successiva ho sognato per due volte entrambe star male. ho sempre pensato che questa cosa mi abbia scioccato parecchio.

comunque intendo seguire le due cure in modo parallelo.
mi rammarico di non aver scelto di prendere farmaci prima che certi sintomi si aggravassero, ma sono comunque fiduciosa.

la ringrazio nuovamente dottore!
le sue risposte mi sono state molto d'aiuto.


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