Da 2 anni non esco di casa

ho 36 anni e ho scelto di esporvi il mio ormai
INVALIDANTE PROBLEMA nella
speranza di poter aver da parte vostra un parere,un consiglio,un piccolo aiuto.
> Vedrò di essere il più chiaro e coinciso possibile relativamente alla
varieta' di sensazioni che penosamente ormai annullano la mia persona
da circa 24 mesi a questi parte...
>
> premetto che fin dall'adolescenza ho sofferto di
agorafobia,ansia,attacchi di panico,con IMPOSSIBILITA' TOTALE nell'affrontare l'esterno(lo
facevo con grande difficolta' solo se accompagnato e per brevissimi
tragitti da persone a conoscenza del mio problema),e INCAPACITA' TOTALE a
rimanere in casa da solo.La sintomatologia all'epoca dei fatti era
costantemente dominata dalla paura di svenire(cosa mai successa realmente
anche se spesso ci andavo vicino) a cui hanno fatto seguito disturbi
visivi,uditivi(acufeni),allucinazioni(udivo voci soffuse
incomprensibili)e una miriadi di sensazioni fisiche sgradevoli continue quali senso di
vuoto,di irrealtà,vertigini,formicolii;tutto questa situazione ha
segnato la mia adolescenza dai 12 anni(interrotti gli studi in seconda media
per questi problemi) ai 18(escluso dal servizio militare per questi
problemi) ,fino ad una progressiva,improvvisa e quasi totale remissione
dei sintomi dai 19 anni fino ai 26,periodo vissuto in maniera
> particolarmente serena,caratterizzato da rinvigorimento della mia
ormai azzerata vita di relazione,dall'introduzione nel mondo del
lavoro,dallo svolgimento dei miei hobbyes ovvero
pittura,disegno,aerografia,scrittura, seppur sempre condizionato da un'insicurezza di fondo comunque
"facilmente"gestibile.
> Durante questi anni ho incontrato vari specialisti ed ho assunto per
un brevissimo periodo XANAX compresse da 0.25 con nessun effetto
particolare,diciamo che ho sofferto e reagito vista anche l'impossibilita' di
potermi permettere uno psichiatra per la mia incapacita' ad uscire e
le disastrate condizioni economiche della mia famiglia.
>
> Nel 1998,a 27 anni,siamo a novembre,la mia suddetta costantemente
presente insicurezza di fondo,si e' trasformata ancora una volta in un
VIOLENTISSIMO ATTACCO DI PANICO ,PRATICAMENTE STAVO "MORENDO",che mi ha
ancora una volta fatto ripiombare nel baratro.Ho iniziato regolarmente ad
assumere FRONTAL gocce da 0,75 ,cosa che faccio ancora
quotidianamente da quasi 10 anni a questa parte nella formula 10 x3 al
giorno,farmaco che mi aiuta nella fase acuta della crisi.Visto che ritornano anche
le voci e i disturbi agli occhi(vedo come delle ragnatele che seguono i
movimenti oculari,si fanno più fitte alla luce ma ho notato che non le
noto nei momenti di distrazione)il mio medico di base mi prescrive
appunto una visita psichiatrica e oculistica.
> Lo psichiatra esposti i mie problemi e sintomi,mi prescriveva la
seguente cura:DENIBAM(che non ho mai assunto per paura delle convulsioni
che potrebbero causare gli antidepressivi) +FRONTAL 25 GOCCE x3 volte al
giorno e consulto psicologico e mi sottopone ad un
elettroencefalogramma,ma risulta tutto apposto,anche la visita oculistica non denota
problemi,vista perfetta.
> Inizio il mio nuovo calvario,ma riesco anche grazie ad una grande
forza di volontà,ad uscire per affrontare i miei sintomi e "rapidamente"la
situazione migliora abbastanza repentinamente seppur mi rendo conto di
non essere più in grado di fare quel che facevo prima,infatti le mie
uscite sono limitate al mio paese,quasi sempre accompagnato.Dal 1998,al
2004 la mia vita si barcamena in questa maniera,non lavoro più,esco
sempre con il sorriso sulle labbra,non parlo piu' a nessuno dei miei
problemi,racconto un sacco di menzogne agli amici che mi vedono sempre a
gironzolare per il paese,rifiuto sempre con banali scuse i loro inviti ad
uscire per evitare gli attacchi di panico,perdo gradualmente ogni
interesse,le mie distanze si riducono sempre di più fino al 2005 quando, una
notte, sogno una sgradevolissima sensazione di fittissima
derealizzazione che si ripercuote anche nello stato di veglia con totale
insicurezza,continui svenimenti,distacco dalla realtà,in pratica vivo quello
> che provo nel sogno ED è TERRIBILE!...durante questo periodo subisco un
trasloco,esattamente nel gennaio del 2006 e questa nuova condizione si aggiunge a
quella già drammatica che sto vivendo,sto continuamente male,non esco
più(SONO 24 MESI CHE SONO RINCHIUSO IN CASA AL TERZO PIANO)perchè le
sensazioni del sogno si sommano a quelli del panico,perdo tutti i contatti
con le mie amicizie faticosamente costruite,più nessuno si fa
sentire,le penso costantemente in preda ad angoscianti sensazioni,vorrei uscire
e penso a quando, anche se faticosamente, ci riuscivo e sto ancora più
male...mi basta un raffreddore per scatenare malesseri degni dei più
severi effetti collaterali di una chemioterapia,non sopporto il caldo,il
freddo,credo di soffrire di mille malattie,diabete in primis,anche se i controlli che regolamente faccio al mattino hanno scongiurato questa possibilità,insomma non vivo più!NON SO PIù FARE NULLA SE NON QUELLA DI
CHIEDERE AIUTO!
> Premetto che a tutt'oggi dovrei seguire una terapia con
escilatopram,ma temo gli effetti collaterali e lho cestinato,continuo solo a
prendere alprazolam in quantita' industriali senza effetti tangibili...Non
sono nemmeno in grado di affrontare un esame del sangue,non so neppure
affrontare le scale,e cè la metta tutta LO GIURO!...sto pensando che forse
il suicidio sia una soluzione anche perchè non ho un euro per curarmi,i medici del CPS a cui ho chiesto aiuto mi negano visite domiciliari
e i miei genitori sono persone anziane(mia madre quasi analfabeta,mio
padre un semplice pensionato).Cari dottori,io non so neanche se voi siate riusciti a farsi un idea del mio disturbo,non per incapacita' vostra,ma
perche' temo di aver fatto un risotto incomprensibile scrivendovi
tutto cio'.Comprenderei una vostra eventuale non risposta.
>
> cordialissimi e buon natale.
luca
[#1]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30 24
Gentile utente,

lei descrive più di un disturbo che rientrano nello spettro dell'ansia, e certamente si capisce perché abbia le difficoltà che descrive.

Tuttavia rifiuta le cure che le vengono proposte, allora come si può fare?

Lasci perdere gli effetti collaterali dei farmaci, quelli che prenderebbe lei non sono poi così fastidiosi, ma al contrario sarebbero maggiori i benefici.

Si rivolga ad uno psichiatra pubblico, magari un ospedale dove dovrebbe pagare quasi niente, e vedrà che troverà risposta ai suoi problemi.

Io le consiglio una terapia farmacologica associata auna terapia cognitiva-comportamentale che la aiuti con un breve o lungo periodo riabilitativo per riprendere una vita normale.
Ma ci deve mettere anche del suo.

Cordiali saluti
Massimo Lai

Massimo Lai, MD

[#2]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gent.mo utente,

se non riesce a fare la cura da solo, forse potrebbe farlo in una casa di cura dove si sentirebbe più "protetto" in quanto circondato da medici e infermieri. Non è un problema "reale" rispetto ai rischi delle terapie, è soltanto una fobia che però diventa un ostacolo vero e proprio, visto che teme anche soltanto di provare i farmaci potenzialmente utili (per esempio l'escitalopram). Inoltre, se nei primi giorni di cura vengono fuori dei sintomi steani, o aumenta l'ansia, questo sarebbe normale e anzi di solito prelude ad una risposta terapeutica, ma lei ne sarebbe probabilmnente terrorizzato per il suo stato ansioso di partenza.
In questi casi è bene iniziare la cura in ambiente protetto.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#3]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Caro utente, ha descritto molto bene il suo disturbo, la sofferenza che provoca a lei e, immagino, ai suoi genitori, il desiderio di guarire e insieme il terrore di cambiare qualcosa della sua vita e della terapia che si sta autosomministrando senza risultati. I sanitari del CPS l'hanno comunque visitato, almeno una volta? Ha un medico di famiglia, che potrebbe spiegare loro la situazione e insistere per una visita domiciliare? So che i servizi pubblici sono ridotti ai minimi termini come personale, ma quando ci lavoravo facevamo visite a domicilio se era necessario, e in questo caso la sua fobia sociale, allo stato attuale, non consente altro. Nella sua storia personale ci sono stati però anni positivi, quindi ha in se stesso delle potenzialità: era riuscito a trovarsi un lavoro, degli amici, degli interessi.So che ora le sembra come se fosse successo a un'altra persona, ma queste qualità e caratteristiche sono ancora dentro di lei, sepolte sotto tonnellate di angoscia.
Le cure ci sono, casi come il suo non sono rarissimi, e danno buoni risultati.
Provi a chiedere al suo medico di famiglia un aiuto che non sia solo la ricetta della benzodiazepina. Auguri
Franca Scapellato


Franca Scapellato

[#4]
dopo
Attivo dal 2007 al 2012
Ex utente
"...sepolte sotto tonnellate di angoscia",credo che la sua metafora ,gentile dottoressa,sottolinei meglio di mille concetti la mia condizione.
Vi porgo in ritardo i miei ringraziamenti perchè non avendo una connessione ad internet devo usufruire dei favori di un caro vicino di pianerottolo.
Purtroppo il mio male peggiore attualmente credo sia l'incapacità mia,di mettermi in gioco,completamente,visto che ormai arrivato a questo punto non abbia proprio più nulla da perdere.
Sono bloccato da una situazione famigliare difficile,mio padre e mia madre soprattutto, non sono in grado di comprendere il mio disturbo,e da fratelli ormai completamente disinteressati,ma non li biasimo,infondo è GIUSTISSIMO che la priorità sia data alle loro famiglie costruite faticosamente.
Non voglio inventare scuse,crearmi inutili alibi,so che per persone nella mia condizione è consuetudine inventarne-una sorta di evitamento-,ma ho troppo bisogno di altri per uscire da questo incubo e loro,le uniche persone che ho,non sono assolutamente in grado di farlo,ma soprattutto non sarebbero in grado di sopportare i disagi che ciò comporterebbe.
Tornado alla questione pratica;nel mio post precedente ho omesso quanto segue:ho una cartella presso il CPS del mio paese.L'unico incontro avvenuto con lo psichiatra che decise di avventurarsi fino al mio domicilio(5 km da casa mia) diagnosticò,non prima di aver analizzato vecchie documentazioni e certificati di altri specialisti consultati,una forma fobica con attacchi di panico e ansia generalizzata e concluse,in linea con quanto espresso dal gentile suddetto dottor Pacini,per un ricovero lasciando a me la decisione sul quando;presto decisi,accettai il ricovero,ma la condizione di quel reparto di psichiatria(mangiavamo con forchette e piatti di plastica,bagni senza porte mischiati a persone gravemente compromesse mentalmente)mi fece sprofondare ulteriormente.Dopo questo episodio tutti gli altri tentativi di contatto per cercare di riavere delucidazioni sul mio disturbo sono stati vani e l'unica risposta che ho sempre ottenuto dal CPS è stata la seguente:"le abbiamo già detto quel che dovrebbe fare".Ho rinunciato a consultarli.
La cura con Escilatopram mi venne successivamente prescritta dal mio medico di base,ormai il mio unico "psichiatra"da troppi anni.
Da qualche mese sto leggendo libri di terapia cognitivo comportamentale,esercizi che cerco disperatamente di mettere in atto,da solo o con l'aiuto di Dio...cerco di capire il mio disturbo,il perchè di quel sogno e che mi annulla durante il giorno,insomma,cerco di lottare disperatamente,di metterci del mio,come enuncia il dottor Loi,come ho sempre fatto.
GRAZIE MILLE.

[#5]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Ok ha esposto la sua condizione, vediamo che cosa si può fare con quello che c'è a disposizione. Intanto è stufo marcio di come si sente, se no non avrebbe chiesto aiuto, no? I suoi invece sembrano rassegnati, si sono abituati al "disabile" in casa e per ora li lasciamo stare. L'ultima telefonata al CPS risale a quando?Sei mesi, un anno fa? A volte qualcosa cambia, arrivano nuovi medici, qualche psicologo di buona volontà...Comunque lasciamo in sospeso anche questo.
C'è il suo medico che le ha prescritto Escitalopram; è un SSRI, la può aiutare senza rischi per la salute, perché gli effetti collaterali di queste molecole sono limitati, se compaiono si attenuano dopo la prima settimana e sono reversibili. Però bisogna dare al farmaco il tempo di agire, iniziare con una dose bassa e arrivare a 10 mg dopo una settimana; si mantiene la dose per 3 settimane circa, e se non c'è un miglioramento si sale fino a 20mg.Deve però considerare un periodo di prova di un mese almeno, e darsi un obiettivo possibile, per esempio ridurre l'angoscia e i pensieri negativi.Ha un vicino di pianerottolo, è già qualcosa.Mi faccia sapere come va. Saluti
Franca Scapellato
[#6]
dopo
Attivo dal 2007 al 2012
Ex utente
ciao!ho letto un tuo consulto di febbraio 2008...io ti auguro caldamente che tutto sia andato come sia dovuto,e ciò per il meglio,ma ti scrivo perchè mi sono riconosciuto nei disturbi che lamentavi e cioè quelli relativi alla sensazione di svenire durante il sonno. A me questa sensazione condiziona tutta la giornata anche al risveglio ed è terribile.Volevo sapere se gli esami che ti erano stati consigliati li avessi eseguiti o se si è trattato solo si un problema psicologico.Ti ringrazio per l'eventuale risposta.Luca
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