Ansia e tenesmo rettale

Gentili dottori, desidererei che leggiate con cortese attenzione questa mia lettera, in quanto vorrei porvi un quesito relativo ad un problema abbastanza complesso, che, ormai da mesi, mi tiene in apprensione. Ho 46 anni e, da circa 6 mesi, soffro, nell'arco dell'intera giornata e quasi tutti i giorni, di una fastidiosa sensazione d'incompleta evacuazione. Nel senso che, vado regolarmente di corpo tutte le mattine (ed a volte anche il pomeriggio) emettendo feci formate, soffici e di quantità normale, insomma, in modo piuttosto regolare. il problema è che per il restante periodo della giornata mi rimane lo stimolo di emettere feci. a volte provo ad andare nuovamente alla toilette, ma non emetto feci. In questi mesi ho eseguito due colonscopie (una tradizionale e l'altra virtuale), una rettosigmoidoscopia, una defecografia e due anoscopie, tutte con esito negativo, a parte piccole emorroidi che, a parere di tutti i medici consultati, non giustificano il sintomo. Ora vorrei chiedervi: essendo, da sempre, un soggetto ansioso, che teme l'insorgenza delle malattie, potrebbe, questo mio disturbo, essere di origine neurologica ? Capisco che un consulto a distanza non può sostituire una visita e che, quindi, dovrei consultare uno specialista del vostro settore, questo lo so. Ma, per cortesia, potreste esprimere ugualmente un parere più esaustivo possibile sulla questione e sulla possibile origine del mio fastidioso disturbo ? Ve ne sarei molto riconoscente.
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 54
Gentile utente,
da quanto lei riferisce la sua sintomatologia è già stata indagata in modo approfondito,senza reperire significative alterazioni anatomo-fisiologiche.
Purtroppo come lei stesso può ben rendersi conto,non è umanamente possibile formulare una specifica ipotesi diagnostica per via telematica.Il rapporto diretto con il paziente,e la visita sono elementi isostituibili in casi quali il suo.
Tuttavia,dato che in linea di principio non si può escludere una componente ansiosa,o comunque psicosomatica,nei disturbi anorettali,penso sia importante che lei prenda contatto con uno specialista Psichiatra di sua fiducia.Potrà cosi essere aiutato nel valutare nel loro giusto peso le varie componenti dei suoi disturbi.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.

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dopo
Utente
Utente
Innanzi tutto grazie per la cortese risposta ma, in effetti, il punto sta proprio lì. Consulterei uno psichiatra SOLO se ci sono fondati motivi per supporre che il disturbo possa essere di natura psicosomatica o neurologica. In caso contrario, infatti, rischierei di perdere tempo e denaro (è un modo di dire, naturalmente), rivolgendomi ad un medico che ha poco a che vedere con la mia patologia e, magari, non consulterei un altro specialista, magari un endocrinologo, piuttosto che in internista o, addirittura, un chirurgo (solo per fare degli esempi). Visto che fino ad adesso le mie visite sono state soltanto di tipo gastrenterologico, radiologico e proctologico Ecco, quindi, il senso della mia domanda che riformulo in modo più chiaro: in base alla sua esperienza, in assenza di patologie anatomo-fisiologiche diagnosticate, ci sono significative possibilità che il mio disturbo sia di origine psico-somatica, oppure è solo una evenienza puramente astratta e poco probabile ? Grazie ancora.
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Utente
Utente
Preciso che se le chiedo questo parere più specifico non è certo perchè pretendo da lei una diagnosi precisa. Non potrei chiederglielo mai. E' solo per essere indirizzato verso l'ipotesi più probabile e Lei,. dall'alto della sua esperienza potrebbe senz'altro darmi delle utili indicazioni sulle probabilità, o meno, di una eventuale patologia ano-rettale, di natura psicosomatica, della quale potrei essere affetto.
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 54
Gentile utente,
purtroppo quando a determinati sintomi non corrisponde un correlato anatomopatologico evidente,penso,sia giocoforza esplorare più strade possibili.
Ciò significa purtroppo anche sentire pareri specialistici diversi perchè,data l'espasione delle attuali conoscenze,non è umanamente possibile essere in possesso di un adeguato approfondimento in campi medici diversi.
Ritengo molto importante che alla fine lei possa avere un medico di suo riferimento,può essere anche il suo medico di famiglia,che possa riunificare e compendiare i vari input specialistici,confrontandoli con una conoscenza globale della sua persona.A mio parere questa può essere la strada più efficace al fine di evitare inutili dispersioni di tempo e denaro.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

"essendo, da sempre, un soggetto ansioso, che teme l'insorgenza delle malattie"

Questo tipo di situazione di partenza rende "sintomi" una varietà di elementi che normalmente sono sotto la soglia dell'attenzione. Se sono preoccupato di una funzione tendo a controllarla, ragion per cui diventa una presenza costante nel mio campo di attenzione, cosa che non accadrebbe nella normalità "non preoccupata":

Esistono quindi sia le situazioni si alterazioni dei parametri fisiologici associate a sintomi psichici (non provocate dai sintomi psichici), sia le situazioni di ipocondria o ossessione per i proprio parametri corporei, che producono presentazioni incentrate su elementi corporei di varia natura.

Una visita psichiatrica chiarisce questi elementi, non soltanto chiarendo le caratteristiche del suo sintomo rettale, ma chiarendo la presenza e il tipo dei suoi eventuali sintomi psichici.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Grazie a voi per le cortesi risposte. Spero che, con i vostri consigli, possiate contribuire (chiaramente con l'aiuto dello specialista del caso), ad uscire da questo ginepraio. Vedete, io sono un giornalista, il mio lavoro si basa sull'intuito, l'impegno, la costanza. la reattività, tutti elementi che, in questo periodo, sono venuti un po a mancare, a causa di questo stato di disagio che avverto. Conto, quindi, su vostri ulteriori ed utili consigli, dall'alto della vostra esperienza. Molto spesso, infatti, una frase, una parola di conforto, un'indicazione terapeutica, valgono più di cento visite, pur non potendosi sostituire ad esse. Attendo, quindi, con fiducia, ogni parere vogliate darmi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

"Molto spesso, infatti, una frase, una parola di conforto, un'indicazione terapeutica, valgono più di cento visite, pur non potendosi sostituire ad esse"

Dipende da cosa si ha. Quando si configura un disturbo come ad esempio panico, depressione, cose anche di intensità moderata ma con un decorso preordinato, è meglio avere una linea terapeutica e un rapporto di tipo medico.

Se quindi l'impressione è quella di perder colpi e di non riuscire a gestire la situazione è utile sentire un parere, il che fa rimanere liberi di regolarsi poi come si crede.
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