Lutti e affettività

Gent.le Staff Medici Italia,

vorrei sapere gentilmente se esiste una stretta e netta correlazione fra avere subito lutti in famiglia (ripetuti in poco tempo, tre perdite in 8 mesi quando avevo 14 anni) e un'incapacità a gestire una relazione seria di coppia in età avanzata.

Facile è per me riconoscere l'attrazione. Impossibile il lasciare che un sentimento neonato (che amore ancora non è ovviamente), cresca. Affretto tutto, in genere rovinandolo. Se qualcuno, di cui non sono nettamente attratta, entra e si avvicina al mio cuore, inizio a essere ossessionata da pensieri martellanti. Cerco di capire cosa provo o meno, col terrore di fondo di innamoramri dell'amore ricevuto, invece che della persona. Col terrore di dover lasciarla nel caso in cui amore non nasca. Col terrore di incastrarmi in una relazione in cui non amo.

La mia domanda è : ci si può costruire sovrastrutture che non ci permettono di vivere serenamente un sentimento, rendendo impossibile il riconoscere l'amore, senza posri domande? Ci si può creare nebbia che renda poco chiaro il tutto?

Per chi ha subito traumi è comunque chiaro quando ci si innamora o è possibile autoconfondersi per paura di perdere la persona. A volte ho come la sensazione di allontanare le persone, con un gran pessimismo circa la natura del mio sentimento, prima che siano loro a dirmi "vado via".

Cordialmente.

U.
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 54
Gentile utente,
purtroppo nella sua lettera non è ben specificato a quali eventi luttuosi si riferisce.Tuttavia,in linea generale,si può rispondere che eventi passati caratterizzati da perdita di figure importanti per il nostro sviuppo affettivo possono incidere in maniera negativa sulla nostra capacita di gestire le relazioni interpersonali,sia di natura amorosa,che di altra natura.
Se le cose stanno come lei riferisce,penso che un colloquio con uno Psichiatra o Psicoterapeuta potrebbe esserle di grande aiuto permettendole di esporre quanto le è accaduto in maniera più ampia e completa.
Cordiali salui
Piergiorgio Biondani

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dott.Biondani,

la ringrazio per la sua risposta e disponibilità.

Ho perso due zie e una nonna di malattie gravi, in 8 mesi. Una a 4 mesi dall'altra. E io avevo 13-14 anni. So che sono "solo" parenti più distanti dei genitori, ma io passavo con loro le mie giornate, mentre i miei genitori erano al lavoro. In particolar modo mia nonna era il mio mondo, la persona più vicina sicuramente al mio modo di essere.

Crede sia possibile considerare quest'esperienza un trauma? E allontanare inconsciamente le persone, come ad allontanare la felicità?

Sento una gran facilità a gestire il dolore. Mi sento spiazzata invece nel sentirmi felice, se capita, dura poco poi crolla tutto.. Dovrei essere conscia dei meccanismi che scatenano il tutto, oppure dentro di noi si creano percorsi estranei a noi stessi?

La ringrazio nuovamente, anche non dovessimo più sentirci.

Buonissima giornata.