Sono arrivato agli sgoccioli

Salve dottori, vi sto scrivendo per disperazione.. sono ormai 3 lunghi anni che soffro di depressione, attacchi di panico e tutto il resto.. con i suoi alti e bassi.. e in 3 anni a causa di questo disturbo ho perso tutti i lavori che ho avuto modo di fare (circa 4-5 ).. tutti per lo stesso motivo, mancanza d'attenzione, faccia da tossico (dovuta al mio stato ansioso e mancanza di sonno) e altri motivi legati al mio stato.
Giusto oggi ho perso.. il mio ennesimo lavoro.. nonostante sto prendendo i farmaci prescritti dallo psichiatra..
SInceramente io non sò più che fare, il mio stato fisico/mentale mi impedisce di lavorare, ho bisogno di soldi perchè non ho nessuno che può darmeli, sono arrivato veramente allo stremo.
Possibile che non c'è una soluzione per un caso critico come il mio? Un assegno pensionistico o qualcos'altro? Perchè a quanto ho capito questa cosa che ho è cronica, non si toglierà mai.
Se non c'è una soluzione economica da parte dello stato nella mia situazione, non mi rimangono molte scelte se non una bella fune, la dignità mi è rimasta. Grazie per aver letto.
(scusate se il messaggio è particolare ma sono arrivato proprio allo stremo)
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
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Utente
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Salve dottore, prendo paroxetina 20 mg e xanax , più micardis 80 mg per la pressione.
Dottore io sto davvero male dentro, nessuno riesce a comprendere che non sono io a voler essere cosi!
Ieri sera ho bevuto alcol prendendo farmaci, volevo farla finita, e invece mi sono risvegliato, faccio questo ogni volta che perdo il lavoro per le mie condizioni, lei non può immaginare cosa significa essere accusati e discriminati quando in realtà io sto male, e se ho la faccia particolarmente stanca e triste non è perchè uso droghe e perchè sto male e non dormo! Ma i capi si mettono sempre a disagio quando qualcuno lo va a dire a loro, e io ci rimetto..
Io non capisco perchè sto cosi, non mi è mai successo nessun evento in particolare.. confesso che sono sempre stato cosi "particolare" ma finchè andavo a scuola ok.. ma ora con il lavoro pretendono la persona sempre sorridente e allegra, ma il mio essere me lo impedisce...
Ok sono un depresso, ma non mi sembra giusto che la società debba maltrattarmi e guardarmi strano, non sono io a decidere di essere cosi, e sicuramente non prendo droghe o altro per ridurmi in questi stato.
Dottore nessuno riesce a capire cosa provo, la prego mi aiuti lei.
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La paroxetina mi è stata data per tentare di regolare i miei orari di sonno, perchè dormo troppo strano, dormo anche per 14-15 ore di fila, e questo mi scombussola tutto l'orario
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Gentile utente,
la cosa migliore che può fare è riferire prima possibile al suo psichiatra quello che è successo, la perdita del lavoro e il tentativo di suicidio.
Lei dice: "ho perso tutti i lavori che ho avuto modo di fare (circa 4-5 ).. tutti per lo stesso motivo, mancanza d'attenzione, faccia da tossico (dovuta al mio stato ansioso e mancanza di sonno) e altri motivi legati al mio stato.":
in questo periodo della sua vita evidentemente non è in grado di lavorare, tra l'altro se commette errori in certi lavori può essere anche pericoloso, o fare danni.
Potrebbe chiedere l'invalidità civile che alla sua giovane età sarebbe rivedibile, cioè temporanea.
Pretendere di mantenere un lavoro con i comportamenti che cita è un'illusione pericolosa, perché ogni volta resta deluso.

Franca Scapellato

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Salve Dottoressa Franca, la ringrazio moltissimo per la sua risposta.
Solo un medico come lei può capire la mia condizione, sono consapevole di non essere l'unico in questo stato.
Le giuro che io ci provo a reagire, a imitare il sorriso, a cercare di avere una faccia più "allegra", però a quanto pare l'imitazione riesce solo per me, da fuori continuano sempre a dirmi "perchè sei cosi triste? / hai la faccia di uno che si droga! " in un ambiente lavorativo queste considerazioni fatte dagli altri dipendenti o dai clienti sono inaccettabli una volta arrivate al capo, e "giustamente" lui non ci vuole rimettere la faccia per me e quindi vengo licenziato, e ogni volta che accade il mio stato d'animo cade ancora più a terra e tento il suicidio.
Io vorrei essere tutelato, vorrei che quando vado a lavoro debbano per forza accettarmi per come sono, però come dice lui purtroppo nel mio stato non sono in grado di svolgere perfettamente i lavori, quindi chi me lo da il lavoro in queste condizioni?
Lei ritiene che posso chiedere l'invalidità civile? La danno nella mia situazione? Sono all'oscuro di queste cose non sono molto aggiornato in materia.
Come dovrei procedere per questa richiesta?
Io ho un reddito bassissimo, vivo in casa con mio fratello e lui studia, ci sono giorni che sto senza soldi per mangiare, sto in una situazione più che disastrata, non mi piace l'idea di dover dipendere da altre persone, ma se questa è l'unica soluzione per il momento non posso dire di no.
Di certo non potrei sopravvivere a un altro fallimento nel lavoro, l'umiliazione sarebbe troppo eccessiva.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Ne parli col suo psichiatra, che immagino sia dell'ASL: non so se potrebbe arrivare al punteggio per la pensione, ma se ottiene almeno il 45% si può iscrivere nelle liste speciali di disoccupazione. La crisi picchia duro, non c'è da farsi troppe illusioni, ma se si ottiene il lavoro c'è un po' più di protezione. L'importante è non arrendersi e provare nuove strade se quelle vecchie non funzionano.
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Dottoressa Franca grazie per l'attenzione, vorrei porle un'ultima domanda.
Se riesco a ottenere la possibilità di iscrivermi alle liste speciali, poi come funziona?
Sò che ogni azienza ogni tot impiegati deve assumerne uno delle liste speciali, se non erro. Ma se tipo mi presento io in un'azienda con l'intendo di lavorare, il fatto che faccio parte delle liste speciali può andar bene per il datore?
Intendo ha qualche agevolazione prendendo me? Tipo paga di meno le tasse per l'assunzione o altro.
Cioè non vorrei che facendo questa cosa poi mi ritrovo che nessuno più mi assume perchè prendendo me si ritrovano un impiegato come gli altri che però rischiano solo perchè è depresso.
In sostanza, il datatore al datore di lavoro va bene prendermi se sono nella lista speciale?
Perchè detto con franchezza se il datore deve assumere uno in perfetta salute e uno con problemi di depressione, e paga le stesse tasse e non ha agevolazioni, è più che logico che sceglie quello che non ha alcun problema.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Le liste speciali sono quelle cui attingono obbligatoriamente le aziende, che chiamano direttamente, non è lei che si deve presentare. Comunque può avere maggiori informazioni presso il centro per l'impiego della sua provincia, oppure da un patronato.
Le consiglierei anche di analizzare, insieme al suo terapeuta, i motivi dei fallimenti lavorativi. Il mondo del lavoro è completamente diverso dalla scuola. I colleghi non sono da considerare né amici né nemici, ma persone da salutare educatamente e coi quali lavorare, punto.
In TUTTI gli ambienti la persona nuova è vista con un po' di diffidenza, e deve "fare la gavetta": imparare le cose da fare, capire quali sono i rapporti tra le persone, accettare (nei primi tempi) le critiche anche se sono eccessive o non completamente giuste. La tolleranza deve averla lei, malato o sano che sia, perché è un "novellino". Non è questione di giustizia, è così e basta: tra gli scimpanzé e gli esseri umani c'è ben poca differenza in termini di comportamenti sociali...
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Capisco cosa vuole dire, quindi recapitolando, se entro nelle liste sono le aziende che chiamano, ma considerando la crisi attuale è molto difficile che chiamino, per non dire quasi impossibile.
Ma se per ipotesi consegno un curriculum a un Euronics o simili, e loro mi chiamano per lavorare, posso andare (normale da civile) senza poter usufruire della mia invalitidità giusto? O nel momento in cui mi chiamano e vengo assunto perdo la possibilità di essere nella lista?
Domando perchè in questo caso sarebbe un pò contorta la cosa, cioè devo rimanere a casa ad aspettare un improbabile telefonata, senza guadagnare nulla, e nel frattempo non posso svolgere altri lavori (neanche facili a trovarli e che probabilmente li perdo per le mie condizioni) perchè altrimenti non posso più ricevere quella possibile chiamata.
È questo il problema dell'Italia, è piena di controsensi.