Adhd adulti

avrei bisogno di capire cos'è l' ADHD, come si manifesta in un adulto,se può essere la causa di grave aggressività quali sono le cause,se centra il fatto che anche i genitori ne siano affetti,se il latte di mucca può aver aggravato la situazione,se a chi ne è affetto manca qualche vitamina se si quale.... devo sapere se mio figlio può essere aiutato. Altre volte ho ricevuto consulti che mi hanno aiutato ad orientarmi e vi ringrazio tutti. Spero di ricevere ancora una volta qualche vostra risposta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Chiarisca la situazione: suo figlio ha ricevuto diagnosi di adhd ? quanti anni ha ? Prende una terapia ?

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Grazie per la risposta Dr. Pacini,

Mio figlio ha 21 anni,sin dall'infanzia è stato troppo attivo ma era intelligentissimo,sveglio,io dicevo che era iperattivo (non capendone il vero significat),credevo che crescendo si sarebbe calmato poi verso i 14 anni le cose sono andate peggiorando di giorno in giorno,ho incominciato a pensare alla droga ma lui era ed è bravissimo a mentire, Gli credevo dottore gli credevo sempre, aveva una risposta per tutto, quando lo volevo portare dallo psicologo, riusciva sempre a convincermi che quella che aveva problemi ero io.L'anno scorso è finito in carcere e dopo qualche giorno lo hanno portato in psichiatria ma non hanno capito,altre due volte è stato ricoverato, ma lui con la sua parlantina, inganna tutti. La storia sarebbe davvero troppo lunga e complessa da raccontare ma mi creda io so che mio figlio ha problemi di natura psichiatrica, lo so, lei mi dirà che la diagnosi la deve fare uno specialista visitando il paziente ma mio figlio ci deve stare 6 anni in carcere,è chiuso da un anno e mezzo, non è riuscito a stare in comunità, mi creda non cerco scuse per farlo uscire ma ormai di droghe in corpo non ne ha più eppure l'aggressività, i discorsi illogici non hanno subito cambiamenti anzi, è sempre più arrabbiato e convinto si essere la vittima, non si fida di nessuno. Lo so che è sbagliato fare autodiagnosi ma dai sintomi,tutto mi porta all'adhd,ho bisogno di saperne il più possibile per convincere mio figlio a farsi aiutare.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

capisco. Ma quindi adesso il problema pratico sarebbe ottenere una diagnosi e una proposta di cura ? Questo in qualche modo potrebbe condizionare il suo destino carcerario con una misura alternativa al carcere (anche se a quanto ho capito è già stata provata questa soluzione senza successo) ?
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Utente
non accetta nessuna regola, dopo 3 mesi di carcere, eravamo riusciti con grande fatica a farlo entrare in comunità ma anche li ha fatto impazzire tutti,ovunque va vuole essere il leader. Gli avevo chiesto di avere pazienza, che avrei cercato un'altra comunità piu adatta a lui,ma non crede a nessuno..deve avere tutto e subito o da di matto. Era il periodo Natalizio e ovviamente nessuno mi dava importanza e lui ha voluto tornare in carcere convinto che entro qualche giorno sarebbe entrato in un altra comunità.

Ne combina un dopo l'altra,si costruisce le sue verità e pretende che il mondo gli dia. ragione. Bisogna sempre fare attenzione a come gli si parla, gli hanno detto che ha disturbi di personalità e ovviamente ha fatto un casino e non ha accettato le terapie,
Anche mio marito ,in forma più lieve era aggressivo e per questo la nostra vita è sempre stata un inferno. Dottore mi creda è una storia lunga e complessa, è difficile spiegarle come sono arrivata all'autodiagnosi adhd,ma credo che se gli dicessi che ne è affetto lui, mio marito suo fratello ed io, forse si rilasserebbe e si farebbe curare ma prima dovrei capirne di più per potergli spiegare bene di cosa si tratta,ho letto di vitamina b6, di niacina,sapere che non dovrebbe prendere psicofarmaci ma vitamine e sedute dallo psicologo forse gli farebbe meno paura.

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Dott. Pacini, mi farebbe piacere contattarla telefonicamente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
",ho letto di vitamina b6, di niacina,sapere che non dovrebbe prendere psicofarmaci ma vitamine e sedute dallo psicologo forse gli farebbe meno paura. "

Mi sembra un modo come un altro per assecondare una visione del problema in cui si tenta di evitare fondamentalmente la cura.

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Non volevo dire questo, certo che non deve evitare la cura,ma non vorrei spaventarlo più di quanto già è,vorrei solo fargli capire che l'adhd potrebbe essere la causa dei suoi e dei nostri problemi caratteriali, fargli capire che la sua famiglia non solo gli vuole bene ma in forma più lieve ha la stessa sua malattia e quindi lo capisce fino in fondo.
Dicendogli che quello che gli manca è una vitamina, forse avrebbe il coraggio di farsi visitare e ad avere fiducia di uno psichiatra poi, starà alla bravura dello specialista spiegargli che oltre ad una semplice vitamina si potrebbe aggiungere altro.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

S, capisco, ma senza giri di parole l'adhd, o anche altro disturbo (prendiamo, che so, il disturbo bipolare che è un disturbo con manifestazione in parte simili) è una condizione cerebrale, che si può cercare di volgere a proprio favore. Il problema è che chi soffre di problemi cerebrali ha anche sue convinzioni su come vadano gestiti, e purtroppo non c'è un secondo cervello per guidare il primo, specie quando è coinvolta la parte umorale-istintuale, che ci fornisce il nucleo della nostra identità.
Trattandosi di persona che si oppone apertamente alle iniziative degli altri rivolte a lui, non vedo il motivo perché dovrebbe accettare un messaggio ambiguo come quello di proporgli una cura che suona come un "niente" (e quindi evitabile) però con insistenza, e che poi si rivela per quel che è, cioè una cura propriamente detta.
Il problema è la consapevolezza di malattia. Se ci fosse, la persona vorrebbe essere trattata con psicofarmaci certamente, e non con vitamine. Purtroppo per definizione così non può essere.
Spesso le persone possono orientare la persona verso il trattamento creando le condizioni perché alla persona convenga, concretamente e in tempo reale, non come ragionamento e programma a lungo termine.

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Utente
sono consapevole del fatto che lei abbia pienamente ragione, e forse in qualche modo lo sapevo già che se non è lui a volersi curare ,nessuno può obbligarlo,ma non ce la faccio a rassegnarmi all'idea di perderlo cosi
non ne uscirà mai.
Uscirà un giorno e non oso pensare a quello che succederà.
La perizia psichiatrica che gli è stata fatta in carcere è sbagliata,le valutazioni dei 3 ospedali dove è stato ricoverato, è sbagliata.... ma perchè i medici sono cosi spesso tanto presuntuosi da pensare che le mamme si sbagliano o peggio,sono sicuri che le mamme ragionano solo con il cuore di mamma e dicono le cose solo per alleviare le pene??
nessuna donna dovrebbe diventare mamma se poi deve veder soffrire cosi i propri figli,vederli distruggere la propria vita e quella altrui..
che dio mi perdoni ma avrei preferito piangerlo per un incidente almeno lo immaginerei felice in paradiso...
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nessuno può aiutarmi a trovare le parole giuste per fargli capire che ha bisogno di aiuto??
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Può chiedere una perizia ulteriore, da proporre al giudice, ma ovviamente a questo dovrebbe acconsentire lui. In genere in occasione di periodi di carcerazione si coglie l'occasione per proporre a alcune persone un percorso terapeutico, inteso anche come garanzia di riduzione della pericolosità, e vincolato alla minore durata della carcerazione. Con i tossicodipendenti ad esempio questo è previsto in maniera sistematica secondo la legge.
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