Doc omosessuale o omosessualità?

Salve, sono una ragazza di 19 anni e quest'oggi vi presento il mio problema. Sono 5 anni ormai che mi domando sulla mia sessualità e adesso vorrei darmi una risposta. Ci sono momenti nei quali mi sono domandata di più, in altri meno ma in linea di massima è un'idea che mi accompagna da ben 5 anni. Questo credo denoti, prima di tutto che si tratti, comunque di un'ossessione. Mi sbaglio? Sono figlia unica, apprensiva e ipocondriaca. Durante la mia infanzia/adolescenza sono stata spesso tormentata da paure e ossessioni, perfino paradossali (paura di soffocare,di rimanere paralizzata,incinta; quest'ultima la più folle, dato che non avevo nemmeno rapporti). A 15 anni, in un momento in cui ero sola, mi lego a una docente che mi sta accanto ma poi penso: NON E' CHE MI PIACE? da lì, un vortice nel quale ho sempre cercato invano di darmi risposta. Non avevo nessuna esperienza nè con un sesso nè con l'altro e avevo sempre creduto di ammirare gli uomini. Incominciai a mettermi costantemente alla prova guardando donne,ragazze,amiche con il timore mi potessero piacere e se accennavo a un apprezzamento la cosa mi spaventava. Ero tormentata e depressa. Cominciai a uscire e baciare i primi ragazzi che, però, in fin dei conti non mi scaturivano nessun sentimento se non di oppressione, ansia, tormento, disagio, disadattamento. Finivo sempre per rifuggire da questi, era un continuo "testare" quanto volessi starci, un continuo pensare (Ezra Pound scriveva: pensare divide, sentire unisce). Un giorno incontro un tipo, uscire con lui mi piace. Ci sto bene apparentemente. Lui qualche giorno dopo sparisce e io ci resto male. In quel periodo non mi domando sulla mia sessualità, sto male perchè lui non c'è. Passata la sofferenza, ritorno subdolo del dubbio. Passo, infine, un periodo nel quale tratto la questione quasi con disinteressamento, torno a uscire con un ragazzo che sembra piacermi, voglio sperimentare con lui qualcosa oltre il bacio ma non ne ho la possibilità perchè va a vivere altrove. La mia irrequietudine nello stare in compagnia di un uomo sembra essere svanita. Il mio dubbio tamponato. Esco con un altro ragazzo, sembra non dispiacermi. Ho con lui qualche approccio fisico, non mi fa impazzire, ma non mi dispiace. Comincio a pensare che magari potrebbe essere il ragazzo per me. Per dei suoi comportamenti irrequieti, comincio a rilevare una incompatibilità, non voglio scappare. Rimango. Mi sembra di voler stare con lui. A un certo punto realizzo che non lo so più, non stavo più bene con lui ma non volevo lasciarlo. Sperimento il rapporto sessuale, non provo nulla in quanto fatto come "test". Qui la confusione più totale, ritorno a dubitare fortemente sulla mia sessualità. Immaginarmi con una donna quasi non mi sembra strano, eppure non voglio. Continuo a pensare al ragazzo che ho lasciato con dispiacere, seppur non funzionava, mi sembra di aver rovinato tutto da sola. Dovrei sperimentare un rapporto con una donna? Mi sento così apatica e depressa attualmente.
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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
dalle sue parole emerge una grande confusione rispetto a sé ed ai propri pensieri.
Usa termini tecnici (ossessioni, ipocondria, depressione...) che andrebbero confermati da uno specialista, altrimenti rischiano solo di creare altra confusione.
Perché non provare a parlarne con qualcuno del mestiere? Vista la natura del problema forse sarebbe più opportuno uno psicologo/psicoterapeuta piuttosto che uno psichiatra.
Cordiali saluti,

Dr. Michele Patat
https://www.medicitalia.it/michelepatat