Antidepressivi per il trattamento di gonalgia in una ragazza affetta da tetraparesi spastica

Salve, mi rivolgo a voi per avere informazioni sulle condizioni di mia sorella, ragazza di 29 anni affetta da tetraparesi spastica di origine perinatale.Riassumo ciò che è successo. Lo scorso dicembre mia sorella sostiene una visita presso specialista ortopedico per dolore al ginocchio(forse correlato ad intervento di allungamento tendini svolto tre anni fa circa). L’ortopedico conferma gonalgia e indica terapia di infiltrazioni di DepoMedrol e Lidocaina in ciclo di 3 e successivamente acido ialuronico,Cartijoint,Targin per 7 giorni e Tachidol di mantenimento.
Consiglia anche un centro di Terapia del Dolore. Iniziamo la terapia sospendendola, su indicazione dell’ortopedico, dopo circa 30 giorni, in quanto compaiono effetti collaterali quali vomito, spasmi e lieve nervosismo. Il 22 gennaio siamo in visita presso Centro del Dolore.
La terapia indicata è la seguente:
OKI bustine per 5 giorni
Tachidol bust.
Rivotril 1-1-2 matt-pome-sera
Amitriptilina 2-2-2
intorno a 11° giorno di terapia, il medico curante prescrive Tachipirina e Augmentin per comparsa di febbre da comune infezione.

Fin da subito abbiamo notato cambiamenti del comportamento: aggressività, esternava pensieri non correlati al discorso del momento, come se fosse disorientata(Es. parlava di cose passate). Premetto che mia sorella ha solo un lieve ritardo mentale correlato alla sua patologia e non ha mai assolutamente avuto disturbi della sfera psichica. A prova di ciò, il diploma conseguito col supporto di un’insegnante di sostegno, interesse nel partecipare ad iniziative sociali.La situazione è precitata intorno al 13° giorno di terapia con un aumento dell’aggressività e successivamente uno stato di totale chiusura al mondo esterno.Al pronto soccorso vengono eseguiti i seguenti esami:

esami ematologici nella norma

Tc cranio con referto “L’esame di base mostra piccole focalità ipodense in periventricolare bilaterale e nei centri semiovali, cui si associa lieve ectasia delle celle medie ventricolari,reperti suggestivi per esiti di pregressa sofferenza(su base vasculopatica perinatale?). Strutture mediane in asse.Sinusopatia mascellare sn.”

Visita psichiatrica in cui viene rilevato disturbi del comportamento, assenza di risposta quando venivano poste delle domande
Visita neurologica
E' ipotizzata causa di origine iatrogena.

Sospeso trattamento(durato 13 giorni) nelle 10 ore trascorse in ospedale vengono fatte fleboclisi per l’eliminazione dei farmaci, somministrato Valium. I medici ci dicono che per smaltire i farmaci sono necessari 3-4 giorni, dopo i quali un recupero completo. Ora dopo quattro giorni nessun miglioramento. La situazione è drammatica. Mia sorella passa tutto il tempo seduta con il capo chino, occhi sbarrati, articola movimenti senza alcuno scopo come contare con le dita,oppure movimenti bruschi con le braccia.Quanto tempo è necessario per lo smaltimento dell'antidepressivo e i suoi effetti? E' possibile un recupero completo?Cosa posso fare per aiutarla? Ringrazio
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
se la situazione attuale dipende dalla terapia precedentemente prescritta, allora occorreranno alcuni giorni fino all'eliminazione completa dei farmaci dal circolo sanguigo, dopodichè potrebbero essere necessari altri giorni per il recupero della condizione antecedente. Tenetevi in contatto con gli specialisti di riferimento per monitorare l'evoluzione della situazione. Se vuole, ci tenga informati sull'evoluzione della situazione di sua sorella.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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dopo
Utente
Utente
Ringrazio per l’attenzione rivolta alla mia vicenda. La situazione rimane pressoché invariata ad eccezione di piccoli miglioramenti nell’interazione di mia sorella verso di noi. Vorrei porre alla Vs. attenzione alcuni elementi. Consapevole del fatto che una consulenza online a distanza non può sostituire una reale valutazione clinica condotta sul posto, il mio intento nel rivolgermi a Voi è quello di avere informazioni che mi possano indirizzare verso un adeguato iter, rivolgendomi a una determinata figura specialistica o centro. Sì perché in questi giorni mia sorella non è seguita da nessuno. Il medico curante si è limitato a una richiesta di accertamenti ospedalieri svolti cinque giorni fa (consulenza ospedaliera che vi ho descritto nel precedente messaggio) dopodiché nient’altro, nemmeno una visita o esami per monitorare l’evoluzione di un’eventuale ripresa.
Vi descrivo quello che ho notato:

Pupille sono dilatate

È sempre presente un atteggiamento di chiusura, ma a differenza di qualche giorno fa, inizia a interagire con noi, quando è particolarmente spronata e stimolata, ma soltanto attraverso i gesti (Es. sì e no con la testa o la mano). Sembra peggiorare però il mutismo. E’ come se preferisse una comunicazione non verbale rifiutando invece quella verbale. Tutto il giorno è seduta, utilizziamo pannoloni perché non ha il controllo degli atti fisiologici (ribadisco che non ha ma sofferto di questi disturbi), spesso si tocca la testa.

Un altro aspetto che mi preoccupa è che sembra non reagire a stimoli fisici come il dolore, provo a darle dei pizzicotti ma da parte sua nessuna reazione.

Vi pongo un’ultima questione. Il giorno in cui la situazione è precipitata, mia sorella ha assistito a un litigio tra i miei genitori. A differenza di quanto accadeva di solito, in cui non si schierava per il suo carattere pacato, questa volta s’intromette tra i miei aggredendo mio padre.
Questo può aver contribuito al suo estraniarsi dalla realtà o è imputabile solo all’effetto legato ai farmaci?
A che tipo di specialista dovrei rivolgermi e quali esami sono utili per valutare il decorso dei disturbi?

Ringrazio per l’attenzione.


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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Dal momento che la patologia di base è comunque di pertinenza neurologica, lo specialista di riferimento dovrebbe essere il neurologo. I miglioramenti degli ultimi giorni potrebbero avallare, almeno parzialmente, l'ipotesi che alcune variazioni siano state indotte dai farmaci. In questo caso, il recupero dovrebbe proseguire. L'impatto psicologico degli eventi dei giorni precedenti potrebbe avere un suo ruolo, tuttavia, difficilmente quantificabile. Se vuole ci informi sull'evoluzione.
Cordiali saluti