Danno dello psichiatra!

Buonasera,
a seguito di un periodo di circa 2 anni di mobbing da parte di una mia superiora nel lontano 2009 persi il mio lavoro. Fu un vero trauma per me. Andai in depressione e, cosa che mi spaventò, cominciai a soffrire di un'ossessione: voler rivedere a tutti i costi una persona che conoscevo da adolescente e per cui avevo una "cotta" inconfessata. Ma seppi era sposato. Ciò nonostante il pensiero di lui continuava (l'occasione perduta, il rimpianto!). Così mi affidai alle cure, E QUI ARRIVO AL PUNTO, di uno psichiatra della mia città consigliatomi da un'amica. Cominciai con lui un percorso di "guarigione" piuttosto efficace ma "strong": grazie a lui riuscii a organizzare un'occasione di incontro, pubblica, con l'agognato ragazzo (ora uomo sposato). L'incontro fu doloroso ed anche un po' umiliante. Ma riuscì a farmi passare l'ossessione. Ero guarita.
Dopo circa 6 mesi di terapia ero letteralmente "risorta". La depressione era sparita, uscivo con un altro ragazzo, e anche se questa storia terminò, finì senza dolore o rancori. Stavo benissimo, tanto da voler consigliare lo stesso specialista a mia sorella maggiore. Anche lei aveva un vissuto simile al mio; a seguito di un forte stress di lavoro e uno stanco rapporto col fidanzato si era presa una cotta per un uomo "irraggiungibile". Così un giorno riuscì a procurarsi un paio di pasticche di morfina e cadde in uno stato di sonno pesante di una giornata che spaventò a morte la mia famiglia, me compresa. Così andai fiduciosa dal mio medico chiedendogli di prendere in cura anche lei (io avrei smesso di li a poco). Gli raccontai di mia sorella e della sua storia, aggiungendo ma non riuscendo a finire la frase... "Sa, io penso ancora a volte a quel ragazzo, però ..." (però volevo aggiungere ora sto bene e son guarita).. Il medico, in quell'afosa giornata di luglio, mi guardò con aria peroccupata e mi disse:" Guardi che se non fa qualcosa per risolvere la cosa con QUEL RAGAZZO, lei FINIRA' come sua sorella". La seduta era finita ed io balbettando gli dissi:"No.. guardi che io non penso di fare così, ho gia sofferto...". Lui, rosso in viso e palesemente imbarazzato mi accompagnò alla porta (non lo faceva mai) e mi strinse la mano.
Io è da quel giorno che non sto piu bene.
Successiv. torno da lui e gli dico che non mi sento per niente guarita e che l'ossessione di prima per quel ragazzo è tornata. Lui: "Ma come mai?... cos'avrà di bello questo ragazzo ... me lo descriva"... Poi dopo poco provo a chiamarlo (faccio un'interurbana!!, perchè questo specialista ha una cattedra nel Regno Unito, il n è nel suo biglietto da visita). Sto male, voglio richiamare il ragazzo. Sua risposta: 2se lei ha avuto il coraggio di fare un'interurbana allora lo faccia, anche se...". Il tono freddo e distaccato. Capii e troncai la terapia. Io da quel giorno sento di non essere più in pieno possesso delle mie facoltà mentali. ora soffro di una forte ansia e del terrore di diventare matta. Non mi fido piu di nessun terapeuta!!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
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dopo
Utente
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Buongiorno, purtroppo non è finita qui. Successivamente andai da una terapeuta donna che cercò di farmi elaborare la cosa. Grazie al suo aiuto telefonai al ragazzo in questione pensando che rivederlo e potergli parlare dopo secoli mi avrebbe guarito nuovamente (esorcizzando così la "PROFEZIA" indottami dallo psichiatra. All'inizio si tirò indietro. Lo richiamai al telefono 2 v. al giorno per una settimana (!) fino a quando un'anima pia (una mia amica) mi disse che rischiavo di diventare una stalker. Un mese dopo il ragazzo mi invita pacificamente alla sua festa di compleanno. Ci son andata ma, manco a dirlo, non servì a lenire il mio disturbo. Da quel momento (a parte un piccolo sms qualche mese piu tardi) la piantai. Nel frattempo terminai (non mi sentivo soddisfatta) di andare dalla terapeuta (per lei DOVEVO esser già guarita e guardare al futuro). Speravo di farcela da sola. Al lavoro però (a tutt'oggi lavoro nell'azienda di famiglia assieme a mia sorella, mia mamma e mia zia 70enni) dovevo fare i conti con mia sorella e la sua malattia. Infatti aveva anche iniziato a bere con conseguenze serie (2 incidenti stradali, per fortuna senza conseguenze gravi, una macchina distrutta, 5-6 multe salate per eccesso di velocità). In piu una sera facendo una retromarcia rischia di investirmi (mi sono spostata all'ultimo secondo). Un'altra sera (novembre 2013), andò in escandescenze e mi buttò a terra iniziando a picchiarmi. Mia zia, vedendo la scena, si mise in mezzo e venne spinta a terra battendo la testa e tagliandosi. Io ne approfittai per andare a servire dei clienti scoppiando a piangere (che scena!). A quel tempo mettevo al corrente telefonicamente mio papà della situazione (chiestomi da lui) e disgraziatam. quella sera mia sorella aveva mal interpretato una di queste conversazioni. Quella stessa sera dopo un paio d'ore venne ancora da me a picchiarmi ancora (io stavo guardando la tv). Poi si spoglia e mi fa vedere le parti intime come provocazione.
Gennaio 2014: dopo pranzo a seguito di una litigata mia sorella mi accusa di aver parlato male di mio padre anni fa. La situazione degenera. Mio padre decide di non credermi e mi da della "pazza, psicopatica e ...cattiva dentro!" E poi decreta:" Questa invece (mia sorella) anche se ogni tanto fa il diavolo a 4 alla fine è buona!". Mio padre però A- sa poco o niente delle dinamiche in azienda perchè vive a casa sua a 50 km di distanza. B- ha dei forti sensi di colpa vs mia sorella che con lui ha avuto sempre un rapporto da "figliol prodiga". Cmq sia gli risposi a tono quel giorno. Lui per tutta risposta si alza quasi a volermi picchiare (lui ha 78 anni!). Intervenne poi mia mamma.
Da quel giorno non ci parliamo, non mi ha chiesto scusa, rimane nelle sue posizioni. Io da quel giorno sto malissimo. Che ci si guadagna alla fine ad aiutare una sorella o i parenti quando poi nessuno capisce chi come me cerca di mettercela tutta sia per aiutare in azienda, sia a risolvere i propri "casini interiori" senza pesare sui familiari? Ora sono sfiduciata verso TUTTI (famiglia, psichiatri...).
Ogni tanto cerco di farmi consigliare un terapeuta (maschio) ma ogni volta mi sembrava di spendere un mucchio di soldi senza arrivare a nessun punto. L'ultimo arrivò a chiedermi per sole 3 sedute 420 € (neanche con lo psichiatra avevo speso tanto!) che pagai, salvo poi scusarsi dicendo che mi sarebbe venuto incontro col prezzo perchè gli dissi che pur lavorando in una buona azienda venivo pagata con uno stipendio modico. Gli dissi anche (sbagliando!) che mi sarei recata da una terapeuta (quella che mi sta seguendo ora) che gli confessai (su sua insistenza però) mi faceva la metà. A quel punto la conversazione divenne imbarazzante. Finii anche con quel terapeuta. Ora ho paura ad uscire di casa, sto diventando androfoba (si dice così). Appena un uomo mi si avvicina mi scanso (e non vorrei, non sono la vera io questa!), non ho una relazione da due anni. Vado a lavorare sempre meno. Ora è mia sorella che va al posto mio (infatti dopo "l'iniezione di fiducia" di mio padre sta molto meglio, MEGLIO DI ME). Inoltre adesso mi son venuti 2 strani tic: il primo è che, quando cammino, cammino male. Mi verrebbe come da "scalciare", specie quando incrocio un uomo. Secondo: quando vado al bar a prendermi un cappuccino (abitudine che amo) al momento di pagare quando do i soldi mi sembra che chi li riceva pensi mi comporti da snob. Uno addirittura mi ha dato il resto buttandomi scortesemente le banconote addosso (mia sorella era presente). Insomma sto diventando "psicopatica" come afferma mio padre? E' una situazione terribile. Mi sembra di vivere in una bolla di sapone che presto o tardi scoppierà. Mi scuso di questo prolisso!!! Vorrei chiedere: 1- cosa ne pensa/te di una "terapia" psichiatrica come quella a cui son stata sottoposta (quella "dannosa" per intenderci)?
2- attualmente sono seguita da una psicoterapeuta che dopo 7 sedute mi ha consigliato di rivolgermi ad un CSM vicino casa e cercare qualcuno (ma chi?) che mi possa consigliare una terapia farmacologica. Lei dottore cosa mi consiglia? Ho trovato su internet altri "rimedi" (PNL, Gestalt, EMDR): che ne pensa? Grazie e mi scuso davvero del tempo rubato.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Per quanto attiene alle precedenti terapie nulla da dire, non ero presente né posso sindacare sul comportamento di altri.

La terapia farmacologica sarebbe un buon approccio alle sue problematiche anzi probabilmente dovrebbe essere primaria nella sua condizione, invece lei si ostina a cercare psicoterapeuti senza giungere realmente ad un percorso di cura (sono proprio necessarie 7 sedute per affermare che ha bisogno di una terapia farmacologica? Non si vede prima il problema?)
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottore! Spero di ritrovare un po' di fiducia .. E di trovare un professionista (serio questa volta!).. Prendere dei farmaci non é uno scherzo e io le confesso ho paura di cadere dalla padella nella brace...