Impossibilità di concentrazione e terapia antistress

Gentili dottori, vorrei chiedere un vostro parere sulla terapia che sto seguendo attualmente. Sono uno studente al quarto anno di giurisprudenza e da circa un anno non riesco più a trovare la concentrazione per svolgere qualunque attività implichi sforzo mentale, sia studiare (che ovviamente rappresenta il mio problema principale) ma anche leggere un libro o un articolo di giornale.
Riassumo brevemente la mia storia. Sono sempre stato uno studente brillante, interessato e felice, ottenendo ottimi risultati sia al liceo classico che all’università. Dopo la fine del primo anno di università ho però iniziato a soffrire di una forte depressione, con frequenti pensieri suicidari, anedonia e mancanza di motivazione. Per tale problema sono stato in cura da uno psichiatra, con il quale ho intrapreso una terapia a base di Duloxetina (inizialmente 60mg/die poi 120mg/die), durante la quale ho continuato a frequentare l’università e a sostenere con successo gli esami. Grazie al supporto dello psichiatra e a questa cura (che continuo a seguire) ho quasi del tutto risolto il problema depressivo, ma, come ho scritto all’inizio, da circa un anno non riesco più a trovare la concentrazione per affrontare qualunque attività che comporti sforzo mentale (in primo luogo studiare). È una situazione strana, perché pur stando bene dal punto di vista psicologico (mi sento bene e non provo ansia) è come se la mia mente fosse bloccata e incapace di ragionare, fermarsi per riflettere e immagazzinare informazioni.
Ho parlato di questo problema con il mio psichiatra, il quale tuttavia afferma di non potermi aiutare. Dopo alcune ricerche sono venuto a conoscenza di un neurologo che, a suo dire, si occuperebbe proprio di questo tipo di problemi riguardanti gli studenti (incapacità di concentrazione di concentrazione, blocco dello studio, ecc.). Ho effettuato una visita da questo medico e la sua diagnosi è stata “pensiero parassitario causato da stress”, motivo per cui mi è stata prescritta quella che, sempre a suo dire, costituirebbe un’aspecifica terapia antistress a base di farmaci e integratori alimentari.
Attualmente assumo:
Al mattino:
• ¼ di cpr di Benadon da 300mg
• ½ di cpr di Glutaven da 250mg
• ½ di cpr di Carbamazepina da 200mg
Alla sera:
• ½ di cpr di Carbamazepina da 200mg
• 1 cpr di Anafranil da 10mg
• 10 gocce di Bromazepam
Sono molto perplesso riguardo alla possibilità che questa terapia possa sortire il risultato sperato, sia perché non ho trovato riscontri ulteriori sull’utilizzo di tali farmaci (la Carbamazepina in particolare) per casi simili, sia perché tutti questi farmaci e integratori mi sono stati prescritti a dosi subterapeutiche, e dunque, anche ammesso che di per sé siano i farmaci adatti, mi chiedo come possano determinare effetti rilevanti dal punto di vista clinico.
Vorrei chiedere quindi un vostro parere per sapere se a vostro avviso tale terapia abbia un senso, cioè se poggi su una qualche base scientifica o perlomeno razionale.
Vi ringrazio
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.2k 1k 63
La diagnosi ed il trattamento non si basano su alcuna teoria scientificamente validata.

L'alterazione dello stato di concentrazione può appartenere al disturbo depressivo sottostante probabilmente non sufficientemente compensato dal trattamento attuale.

Andrebbe rivista la terapia dello psichiatra precedente ed eventualmente associato un trattamento di supporto specifico per la sua situazione.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Utente
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Gentile dottor Ruggiero, la ringrazio per la risposta
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