Disfunzioni sessuali post psicofarmaci
Ho fatto una cura durata un anno di Citalopram (8 gocce) + Abilify (10 ml)
Ho voluto sospendere la cura, scalando sotto controllo medico, per via degli effetti collaterali sulla sessualità.
Per tutta la durata della cura, dall'inizio, ho smesso di punto in bianco con l'autoerotismo e non ho più avuto un orgasmo.
Adesso a distanza di 1 mese e mezzo dalla sospensione del Citalopram e 9 giorni da Abilify, ancora non provo eccitazione sessuale, con video porno, con il ragazzo, con la fantasia. se insisto con la stimolazione (un pò contro voglia) riesco a raggiungere l'orgasmo. ma l'eccitazione non è assolutamente la stessa che avevo normalmente prima dei farmaci, e durante la stimolazione ho poche sensazioni.
Io ho letto svariate domande di utenti, anche su questo sito, che lamentano simili disturbi (di non essere tornati come prima) e si vedono liquidati con risposte che dicono che i problemi sessuali dei farmaci sono sempre reversibili alla sospensione e quindi si devono trovare le cause altrove (fisiche o psicologiche).
Ho letto anche che esistono disfunzioni sessuali post- SSRI sulle quali si sta recentemente indagando e ci sono gruppi sul web con oltre 3500 utenti affetti.
i casi documentati sono ancora pochi, e per forza mi dico! se i medici si ostinano a liquidare i casi in men che non si dica come effetto della patologia depressiva, ossessiva, ansiosa ecc. anche quando è evidente che la differenza l'ha fatta il farmaco.
Io prima dei farmaci ero depressa e ansiosa eppure tutti i giorni mi veniva spontaneo l'autoerotismo e mi eccitavo facilmente. Dal giorno dopo la prima assunzione di citalopram non mi è più venuto di farlo, e adesso a distanza di un mese e mezzo dalla sospensione, quasi nessuna eccitazione sessuale e poche sensazioni di piacere. e la mia preoccupazione è di NON RECUPERARLE PIÙ.
Vorrei sapere in base alle vostre esperienze se dei pazienti hanno recuperato pienamente la funzionalità sessuale a distanza di mesi...o anni da uno psicofarmaco (insomma se c'è speranza)
Ho voluto sospendere la cura, scalando sotto controllo medico, per via degli effetti collaterali sulla sessualità.
Per tutta la durata della cura, dall'inizio, ho smesso di punto in bianco con l'autoerotismo e non ho più avuto un orgasmo.
Adesso a distanza di 1 mese e mezzo dalla sospensione del Citalopram e 9 giorni da Abilify, ancora non provo eccitazione sessuale, con video porno, con il ragazzo, con la fantasia. se insisto con la stimolazione (un pò contro voglia) riesco a raggiungere l'orgasmo. ma l'eccitazione non è assolutamente la stessa che avevo normalmente prima dei farmaci, e durante la stimolazione ho poche sensazioni.
Io ho letto svariate domande di utenti, anche su questo sito, che lamentano simili disturbi (di non essere tornati come prima) e si vedono liquidati con risposte che dicono che i problemi sessuali dei farmaci sono sempre reversibili alla sospensione e quindi si devono trovare le cause altrove (fisiche o psicologiche).
Ho letto anche che esistono disfunzioni sessuali post- SSRI sulle quali si sta recentemente indagando e ci sono gruppi sul web con oltre 3500 utenti affetti.
i casi documentati sono ancora pochi, e per forza mi dico! se i medici si ostinano a liquidare i casi in men che non si dica come effetto della patologia depressiva, ossessiva, ansiosa ecc. anche quando è evidente che la differenza l'ha fatta il farmaco.
Io prima dei farmaci ero depressa e ansiosa eppure tutti i giorni mi veniva spontaneo l'autoerotismo e mi eccitavo facilmente. Dal giorno dopo la prima assunzione di citalopram non mi è più venuto di farlo, e adesso a distanza di un mese e mezzo dalla sospensione, quasi nessuna eccitazione sessuale e poche sensazioni di piacere. e la mia preoccupazione è di NON RECUPERARLE PIÙ.
Vorrei sapere in base alle vostre esperienze se dei pazienti hanno recuperato pienamente la funzionalità sessuale a distanza di mesi...o anni da uno psicofarmaco (insomma se c'è speranza)
[#1]
Gentile utente,
Conosce la sua diagnosi ?
Conosce la sua diagnosi ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#5]
Gentile utente,
le disfunzioni sessuali sono un'entità in via di definizione. E' una sigla che incontra molta popolarità e spesso senza fare i conti con fattori molto più semplici.
"Ho letto anche che esistono disfunzioni sessuali post- SSRI sulle quali si sta recentemente indagando e ci sono gruppi sul web con oltre 3500 utenti affetti. "
Non "affetti", sono utenti iscritti a un sito, non stiamo parlando di diagnosi mediche.
Lei ha assunto una cura con due medicinali, non è chiaro perché attribuire eventuali effetti ad uno dei due e non all'altro. Inoltre, la diagnosi che riferisce non corrisponde alla cura, quindi intanto chiariamo di che cosa stiamo parlando.
le disfunzioni sessuali sono un'entità in via di definizione. E' una sigla che incontra molta popolarità e spesso senza fare i conti con fattori molto più semplici.
"Ho letto anche che esistono disfunzioni sessuali post- SSRI sulle quali si sta recentemente indagando e ci sono gruppi sul web con oltre 3500 utenti affetti. "
Non "affetti", sono utenti iscritti a un sito, non stiamo parlando di diagnosi mediche.
Lei ha assunto una cura con due medicinali, non è chiaro perché attribuire eventuali effetti ad uno dei due e non all'altro. Inoltre, la diagnosi che riferisce non corrisponde alla cura, quindi intanto chiariamo di che cosa stiamo parlando.
[#6]
Gentile utente,
sono in accordo con il collega: non solo non è detto che i medicinali abbiano interferito in precedenza con la sfera sessuale, ma neppure adesso è chiara la correlazione.
Occorre una valutazione clinica più accurata che prenda in esame l'eventuale presenza di sintomatologia psichica che talvolta è di per sé responsabile di alterazioni della sfera sessuale.
Inoltre occorre una anamnesi medica approfondita, una valutazione sessuologia individuale e una maggior informazione sulla sfera sessuale di coppia.
Dopo tutto ciò, accanto ad una serie di esami specifici, sarà possibile trarre qualche conclusione attendibile.
sono in accordo con il collega: non solo non è detto che i medicinali abbiano interferito in precedenza con la sfera sessuale, ma neppure adesso è chiara la correlazione.
Occorre una valutazione clinica più accurata che prenda in esame l'eventuale presenza di sintomatologia psichica che talvolta è di per sé responsabile di alterazioni della sfera sessuale.
Inoltre occorre una anamnesi medica approfondita, una valutazione sessuologia individuale e una maggior informazione sulla sfera sessuale di coppia.
Dopo tutto ciò, accanto ad una serie di esami specifici, sarà possibile trarre qualche conclusione attendibile.
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
[#7]
Ex utente
per favore, informatevi sulle pssd, non sono aria fritta
http://ir.uiowa.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=5061&context=etd
https://docs.google.com/file/d/0B38WtSY8BzGRODNkM2NlMDQtZTEyMi00YzdlLWJkYzgtOTE3OTQ2Mzg0NTA4/edit?hl=en
https://wp.rxisk.org/post-ssri-sexual-dysfunction-pssd-wikipedia-stumbles/
http://ir.uiowa.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=5061&context=etd
https://docs.google.com/file/d/0B38WtSY8BzGRODNkM2NlMDQtZTEyMi00YzdlLWJkYzgtOTE3OTQ2Mzg0NTA4/edit?hl=en
https://wp.rxisk.org/post-ssri-sexual-dysfunction-pssd-wikipedia-stumbles/
[#8]
Gentile utente,
Il primo link, nel riesaminare la letteratura, afferma che nessuna valutazione della frequenza e dell'impatto di questa sindrome è disponibile. Le osservazioni proposte nella tesi riguardano un gruppo di 10 persone.
Nel secondo link, si specifica come si tratti di singoli casi, e che a partire da un gruppo yahoo dedicato al presunto disturbo (3500 persone che affermavano di soffrirne, ovvero si riconoscevano nel disturbo), i ricercatori hanno identificato 3 casi che potevano corrispondere ai criteri.
Il terzo link mostra un articolo che documenta tre casi compatibili con questa sindrome.
Nel secondo link è specificato quanto detto anche in questo consulto, ovvero che anche altri medicinali possono dare effetti di questo tipo. Poiché ha assunto due medicinali diversi, non è chiaro perché attribuisca solo ad uno dei due il persistere degli effetti.
Se non si parte dalla malattia di cui soffre, e dal tipo di effetti sessuali che ci sono, non è possibile prendere come prima ipotesi una sindrome "emergente" in cui chiaramente le persone tendono a riconoscersi senza motivo (3500 su 3 diagnosi compatibili).
Il primo link, nel riesaminare la letteratura, afferma che nessuna valutazione della frequenza e dell'impatto di questa sindrome è disponibile. Le osservazioni proposte nella tesi riguardano un gruppo di 10 persone.
Nel secondo link, si specifica come si tratti di singoli casi, e che a partire da un gruppo yahoo dedicato al presunto disturbo (3500 persone che affermavano di soffrirne, ovvero si riconoscevano nel disturbo), i ricercatori hanno identificato 3 casi che potevano corrispondere ai criteri.
Il terzo link mostra un articolo che documenta tre casi compatibili con questa sindrome.
Nel secondo link è specificato quanto detto anche in questo consulto, ovvero che anche altri medicinali possono dare effetti di questo tipo. Poiché ha assunto due medicinali diversi, non è chiaro perché attribuisca solo ad uno dei due il persistere degli effetti.
Se non si parte dalla malattia di cui soffre, e dal tipo di effetti sessuali che ci sono, non è possibile prendere come prima ipotesi una sindrome "emergente" in cui chiaramente le persone tendono a riconoscersi senza motivo (3500 su 3 diagnosi compatibili).
[#9]
Ex utente
ho cominciato abilify ad aprile 2013 e citalopram a maggio 2013, e ho notato la differenza appena dopo l'assunzione del citalopram, ecco perché lo ritengo il responsabile.
ah quindi lei pensa che 3500 persone sono state tutte ascoltate attentamente e giudicate non affette da pssd? non è così, su 3500 persone ne sono state selezionate 3 particolarmente credibili, ma non è che tutte le altre non lo fossero
ah quindi lei pensa che 3500 persone sono state tutte ascoltate attentamente e giudicate non affette da pssd? non è così, su 3500 persone ne sono state selezionate 3 particolarmente credibili, ma non è che tutte le altre non lo fossero
[#11]
Ex utente
Ho letto su questo sito numerosi consulti di persone (e potrei linkarli) che riferiscono molto chiaramente di aver avuto effetti collaterali sessuali dati da antidepressivi SSRI, che NON si sono risolti alla sospensione del trattamento.
In alcuni casi insorgono o peggiorano immediatamente DOPO la sospensione. Ho letto anche testimonianze di insorgenza di eccitazione genitale persistente post SSRI e anche in quel caso nessun medico ha ammesso la possibile correlazione con l'assunzione dell'antidepressivo.
Ci sono più variabili, date comunque dal venirsi a creare di uno scompenso a livello recettoriale che non può essere ben inquadrato, così come prima di prescrivere uno SSRI non è verificabile se ci sia davvero nel cervello uno squilibrio ormonale...si "ipotizza" soltanto.
La possibilità di PSSD viene da voi medici sempre NEGATA a prescindere (solo in un caso su questo sito ho letto la risposta di un medico ad un ragazzo, che ammetteva umilmente quella possibilità, medico a cui ho scritto in privato e che mi ha risposto molto gentilmente dicendomi tutto ciò che poteva dirmi al riguardo, purtroppo sempre troppo poco, data la scarsa conoscenza medica della sindrome).
Psichiatri e andrologi rispondete il più delle volte che i problemi sessuali che non vengono risolti alla sospensione della terapia sono dovuti al riaffacciarsi della condizione depressiva precendente alla cura o a problemi andrologici. E lo dite anche quando il paziente ha detto tanto chiaramente che prima della cura, sebbene depresso o ansioso, NON aveva avuto disfunzioni sessuali!
Io non capisco se è una questione di ignoranza o di omertà.
Penso che ogni persona che inizia una cura con antidepressivo SSRI dovrebbe essere messa al corrente di avere una piccola sfortunata possibilità di incappare in danni sessuali persistenti/permanenti dopo la sospensione della cura.
Invece non solo non viene detto dai medici, viene addirittura negato completamente.
Mi rendo conto di quanto possa essere impegnativo e "grave" ammettere la possibilità di danni sessuali persistenti/permanenti su una sfera così importante della vita di una persona...e i medici sempre a difendere i farmaci negandone gli effetti collaterali, mascherandoli il più possibile come sintomi della patologia depressiva, così da prescrivere altri farmaci.
Uno resta con zero libido e disfunzioni sessuali da SSRI anche dopo la sospensione del farmaco? allora è un sintomo della depressione! e gli si ri-prescrive un antidepressivo!
Questo circolo vizioso è davvero raccapricciante.
I casi di PSSD saranno anche più o meno rari, ma ci sono, solo che quando vi si presentano voi medici li "rinnegate" completamente e dite che in letteratura medica ci sono solo pochi casi aneddotici, come se quindi fosse esclusa la possibilità che chi vi sta parlando ha avuto quella sfortuna.
Sono affetta da PSSD (sospeso citalopram da quasi 3 mesi) e non ho idea di quanto possa perdurare, in questi 3 mesi posso dire di non aver visto ombra di miglioramento.
Il mio psichiatra dopo esserci parlati, aver letto una mia testimonianza approfondita e essersi documentato MI CREDE, si è consultato con i colleghi i quali non hanno saputo dirgli niente di utile (per lo più neanche conoscevano la sindrome), ha chiesto documentazione a università da cui sta aspettando risposta.
Io ho già setacciato il web e ho capito che non esiste una cura specifica e definitiva, ma solo sperimentazioni che a volte hanno qualche effetto e a volte no (es. provare agonisti della dopamina come il bupropione).
Non si hanno dati statistici che possano dare un'idea sulla possibilità e durata di una risoluzione spontanea del problema.
Dalle testimonianze online si possono leggere casi di non miglioramento a distanza di molti anni, e qualche caso di miglioramento a distanza di qualche anno.
Una speranza è che sul web si trovino solo le testimonianze peggiori, mentre magari i "recuperi" a distanza di qualche mese, se ci sono, non vengano scritti.
Se qualche medico ha già conosciuto e "trattato" casi di PSSD e pensa di potermi essere di aiuto in collaborazione con il mio psichiatra, mi contatti per favore.
E se qualche medico è a conoscenza diretta dell'evoluzione di casi di PSSD (tipo se ci sono stati o no miglioramenti e nel corso di quanto tempo), me ne informi per favore.
In alcuni casi insorgono o peggiorano immediatamente DOPO la sospensione. Ho letto anche testimonianze di insorgenza di eccitazione genitale persistente post SSRI e anche in quel caso nessun medico ha ammesso la possibile correlazione con l'assunzione dell'antidepressivo.
Ci sono più variabili, date comunque dal venirsi a creare di uno scompenso a livello recettoriale che non può essere ben inquadrato, così come prima di prescrivere uno SSRI non è verificabile se ci sia davvero nel cervello uno squilibrio ormonale...si "ipotizza" soltanto.
La possibilità di PSSD viene da voi medici sempre NEGATA a prescindere (solo in un caso su questo sito ho letto la risposta di un medico ad un ragazzo, che ammetteva umilmente quella possibilità, medico a cui ho scritto in privato e che mi ha risposto molto gentilmente dicendomi tutto ciò che poteva dirmi al riguardo, purtroppo sempre troppo poco, data la scarsa conoscenza medica della sindrome).
Psichiatri e andrologi rispondete il più delle volte che i problemi sessuali che non vengono risolti alla sospensione della terapia sono dovuti al riaffacciarsi della condizione depressiva precendente alla cura o a problemi andrologici. E lo dite anche quando il paziente ha detto tanto chiaramente che prima della cura, sebbene depresso o ansioso, NON aveva avuto disfunzioni sessuali!
Io non capisco se è una questione di ignoranza o di omertà.
Penso che ogni persona che inizia una cura con antidepressivo SSRI dovrebbe essere messa al corrente di avere una piccola sfortunata possibilità di incappare in danni sessuali persistenti/permanenti dopo la sospensione della cura.
Invece non solo non viene detto dai medici, viene addirittura negato completamente.
Mi rendo conto di quanto possa essere impegnativo e "grave" ammettere la possibilità di danni sessuali persistenti/permanenti su una sfera così importante della vita di una persona...e i medici sempre a difendere i farmaci negandone gli effetti collaterali, mascherandoli il più possibile come sintomi della patologia depressiva, così da prescrivere altri farmaci.
Uno resta con zero libido e disfunzioni sessuali da SSRI anche dopo la sospensione del farmaco? allora è un sintomo della depressione! e gli si ri-prescrive un antidepressivo!
Questo circolo vizioso è davvero raccapricciante.
I casi di PSSD saranno anche più o meno rari, ma ci sono, solo che quando vi si presentano voi medici li "rinnegate" completamente e dite che in letteratura medica ci sono solo pochi casi aneddotici, come se quindi fosse esclusa la possibilità che chi vi sta parlando ha avuto quella sfortuna.
Sono affetta da PSSD (sospeso citalopram da quasi 3 mesi) e non ho idea di quanto possa perdurare, in questi 3 mesi posso dire di non aver visto ombra di miglioramento.
Il mio psichiatra dopo esserci parlati, aver letto una mia testimonianza approfondita e essersi documentato MI CREDE, si è consultato con i colleghi i quali non hanno saputo dirgli niente di utile (per lo più neanche conoscevano la sindrome), ha chiesto documentazione a università da cui sta aspettando risposta.
Io ho già setacciato il web e ho capito che non esiste una cura specifica e definitiva, ma solo sperimentazioni che a volte hanno qualche effetto e a volte no (es. provare agonisti della dopamina come il bupropione).
Non si hanno dati statistici che possano dare un'idea sulla possibilità e durata di una risoluzione spontanea del problema.
Dalle testimonianze online si possono leggere casi di non miglioramento a distanza di molti anni, e qualche caso di miglioramento a distanza di qualche anno.
Una speranza è che sul web si trovino solo le testimonianze peggiori, mentre magari i "recuperi" a distanza di qualche mese, se ci sono, non vengano scritti.
Se qualche medico ha già conosciuto e "trattato" casi di PSSD e pensa di potermi essere di aiuto in collaborazione con il mio psichiatra, mi contatti per favore.
E se qualche medico è a conoscenza diretta dell'evoluzione di casi di PSSD (tipo se ci sono stati o no miglioramenti e nel corso di quanto tempo), me ne informi per favore.
[#12]
Gentile utente,
Questo appello messo qui non sarà letto probabilmente da nessuno tranne da chi le ha già risposto, e di cui Lei non si fida.
Ha già un medico che la segue.
Sembra concentrarsi su una diagnosi che ha deciso Lei a discapito di altre possibilità, e questo non è un buon punto di partenza.
Attualmente quel che se si sa del tipo di problema a cui fa riferimento è che una serie di casi sono inquadrabili secondo questa definizione. L'altro aspetto curioso è che è una diagnosi che "attrae" autodiagnosi, a fronte dei pochi casi considerati coerenti con la definizione.
Sono note tecniche per curare i disturbi in corso di terapia con ssri. Sono noti strumenti per curare disturbi indotti da alterazioni endocrine in corso di terapia con altri farmaci, non ssri.
La base dei casi di disturbo persistente si può ipotizzare e niente più.
Logica vorrebbe che il medico provasse a verificare se terapie per migliorare la funzione sessuale (partendo dalla prima categoria di strumenti) le sono utili.
Questo appello messo qui non sarà letto probabilmente da nessuno tranne da chi le ha già risposto, e di cui Lei non si fida.
Ha già un medico che la segue.
Sembra concentrarsi su una diagnosi che ha deciso Lei a discapito di altre possibilità, e questo non è un buon punto di partenza.
Attualmente quel che se si sa del tipo di problema a cui fa riferimento è che una serie di casi sono inquadrabili secondo questa definizione. L'altro aspetto curioso è che è una diagnosi che "attrae" autodiagnosi, a fronte dei pochi casi considerati coerenti con la definizione.
Sono note tecniche per curare i disturbi in corso di terapia con ssri. Sono noti strumenti per curare disturbi indotti da alterazioni endocrine in corso di terapia con altri farmaci, non ssri.
La base dei casi di disturbo persistente si può ipotizzare e niente più.
Logica vorrebbe che il medico provasse a verificare se terapie per migliorare la funzione sessuale (partendo dalla prima categoria di strumenti) le sono utili.
[#13]
Ex utente
sto assumendo bupropione da 6 giorni a 150 mg
non noto il minimo effetto collaterale, ne effetti sulla libido, per ora.
aspetto poche settimane e poi salgo a 300 mg.
ho davvero poca speranza... il mio corpo non si eccita più sessualmente con alcuno stimolo, visivo, tattile...la stimolazione è ben poco piacevole.
lo so che ci sono molte donne che di per sè hanno poca libido o sono anorgasmiche... e vivono bene lo stesso. Ma è molto, molto diverso essere cresciuti in una certa maniera, rispetto all'essere privati di una parte di se stessi.
so che il dottor David Healy sta facendo ricerche in merito alle PSSD
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24902508
chissà quanto ci vorrà alla medicina per riconoscere, capire e trovare una soluzione a questo schifo.
forse accadrà, ma nel frattempo io non penso reggerò ancora a lungo una vita privata della mia sessualità.
non noto il minimo effetto collaterale, ne effetti sulla libido, per ora.
aspetto poche settimane e poi salgo a 300 mg.
ho davvero poca speranza... il mio corpo non si eccita più sessualmente con alcuno stimolo, visivo, tattile...la stimolazione è ben poco piacevole.
lo so che ci sono molte donne che di per sè hanno poca libido o sono anorgasmiche... e vivono bene lo stesso. Ma è molto, molto diverso essere cresciuti in una certa maniera, rispetto all'essere privati di una parte di se stessi.
so che il dottor David Healy sta facendo ricerche in merito alle PSSD
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24902508
chissà quanto ci vorrà alla medicina per riconoscere, capire e trovare una soluzione a questo schifo.
forse accadrà, ma nel frattempo io non penso reggerò ancora a lungo una vita privata della mia sessualità.
[#14]
Gentile utente,
Si direbbe da come scrive che desiderio ne abbia, altrimenti come dice non sentirebbe mancanza di soddisfazione, non avendo stimolo. Quindi questo è diverso dal non avere voglia, o dal perderla. Si tratta di una interferenza che potrebbe coinvolgere anche circuiti neuroendocrini, ma anche livelli superiori che riguardano il suo stato umorale o il pensiero sulla questione. Ad esempio chi è preoccupato della propria funzione sessuale non riesce ad avere una vita sessuale. Questa naturalmente è una ipotesi alternativa a quella di un disturbo post-SSRI.
Si direbbe da come scrive che desiderio ne abbia, altrimenti come dice non sentirebbe mancanza di soddisfazione, non avendo stimolo. Quindi questo è diverso dal non avere voglia, o dal perderla. Si tratta di una interferenza che potrebbe coinvolgere anche circuiti neuroendocrini, ma anche livelli superiori che riguardano il suo stato umorale o il pensiero sulla questione. Ad esempio chi è preoccupato della propria funzione sessuale non riesce ad avere una vita sessuale. Questa naturalmente è una ipotesi alternativa a quella di un disturbo post-SSRI.
[#15]
Ex utente
non ho alcuno stimolo sessuale nel senso che possa suscitarmi eccitazione, ho ancora il desiderio mentale perché RICORDO quello che è sempre stato il mio desiderio e la mia sessualità prima dei farmaci. ho desiderio di riprovare ciò che naturalmente potevo provare: desiderio sessuale, eccitazione spontanea, piacere vivo (non le sensazioni nervose "appannate" che sento ora quando provo a stimolare il clitoride).
Lo so che qualunque psichiatra continuerebbe a puntare sulla causa psicologica e emotiva senza mai scartarla... io posso dire che quando si sperimentano SUL PROPRIO CORPO pesanti disfunzioni sessuali da psicofarmaci, la causa è spudoratamente chiara e evidente. uno conosce il proprio corpo, uno vede la differenza tra il prima e il durante/dopo il farmaco, uno si rende conto se ha perso sensibilità ai genitali.
Lo so che qualunque psichiatra continuerebbe a puntare sulla causa psicologica e emotiva senza mai scartarla... io posso dire che quando si sperimentano SUL PROPRIO CORPO pesanti disfunzioni sessuali da psicofarmaci, la causa è spudoratamente chiara e evidente. uno conosce il proprio corpo, uno vede la differenza tra il prima e il durante/dopo il farmaco, uno si rende conto se ha perso sensibilità ai genitali.
[#16]
"Lo so che qualunque psichiatra continuerebbe a puntare sulla causa psicologica e emotiva senza mai scartarla..."
Che è ugualmente biologica come quella di un ipotetico disturbo da medicine. Non cambia niente.
Se desidera avere rapporti, il desiderio c'è, ma non l'eccitabilità, e sono due funzioni diverse, perché una comprende appunto anche un aspetto di pensiero, ricordo e almeno a quel livello un piacere che si può reimmaginare.
"o posso dire che quando si sperimentano SUL PROPRIO CORPO pesanti disfunzioni sessuali da psicofarmaci, la causa è spudoratamente chiara e evidente"
E' evidente a tutti infatti, ma qui stiamo parlando di un'altra cosa, non di effetti collaterali durante una cura, ma di una mancanza di eccitabilità dopo una cura (con due medicinali).
Poiché questo effetto non è costante, ma anzi una parte dei casi sperimenta una regressione degli stessi effetti durante la cura in corso, "evidente" non è ma se mai da approfondire, insieme ad altre ipotesi.
Altrimenti si può procedere per tentativi in base alle cure che di solito correggono questi problemi. Mi pare che questo il suo medico stia facendo al momento.
Che è ugualmente biologica come quella di un ipotetico disturbo da medicine. Non cambia niente.
Se desidera avere rapporti, il desiderio c'è, ma non l'eccitabilità, e sono due funzioni diverse, perché una comprende appunto anche un aspetto di pensiero, ricordo e almeno a quel livello un piacere che si può reimmaginare.
"o posso dire che quando si sperimentano SUL PROPRIO CORPO pesanti disfunzioni sessuali da psicofarmaci, la causa è spudoratamente chiara e evidente"
E' evidente a tutti infatti, ma qui stiamo parlando di un'altra cosa, non di effetti collaterali durante una cura, ma di una mancanza di eccitabilità dopo una cura (con due medicinali).
Poiché questo effetto non è costante, ma anzi una parte dei casi sperimenta una regressione degli stessi effetti durante la cura in corso, "evidente" non è ma se mai da approfondire, insieme ad altre ipotesi.
Altrimenti si può procedere per tentativi in base alle cure che di solito correggono questi problemi. Mi pare che questo il suo medico stia facendo al momento.
[#17]
Ex utente
Per informazione verso chi potrebbe incappare in questo topic, magari con il mio stesso problema, aggiorno la mia situazione.
Ho ricominciato ad assumere abilify, che so non darmi disfunzioni sessuali (il perché l'ho spiegato già sopra) e come umore sto decisamente meglio rispetto a molti anni a questa parte.
Ricerco i rapporti sessuali nonostante non possa provare alcuna eccitazione e piacere sessuale fisici. Ovviamente perché riesco a trovarvi la fonte di piaceri di diverso tipo. In certi momenti pensare a "quello che avrei provato con la mia sessualità naturale" è molto avvilente, ovvio che lo è. Sì a volte mi dispero ancora.
Oltre ad abilify 10 ml, sto assumendo da mesi bupropione apposta per la pssd, ed il solo miglioramento (non parlo di un ritorno alla normalità) che ho notato è stato per pochi giorni, nei primi giorni di aumento a 300 mg. dopodiché l'effetto è passato.
Quel miglioramento mi aveva sollevato e dato speranza, perché mi ha fatto pensare che in un qualche misterioso modo, la pssd potrebbe essere alleviabile o reversibile. Il problema è: come?
Una cosa che potrei ora provare (sempre in accordo col mio psichiatra) è un agonista della dopamina come il ropinirolo, chiaramente sarebbe una prova, non è una cura dato che per molti con pssd non è servito a nulla, mentre qualcuno ha visto dei miglioramenti. Solo che, ho letto, non va bene in concomitanza di abilify, e quest'ultimo mi allevia decisamente l'angoscia e fa stare meglio, per cui non lo posso o voglio togliere per ora.
Dico una curiosità (credo) riguardo la pssd. Se di solito si ritiene il raggiungimento dell'orgasmo il segnale che il rapporto sessuale è andato per il meglio, in molti casi di pssd l'orgasmo è, paradossalmente, l'unico elemento che resta. Nel senso che l'orgasmo è raggiungibile anche SENZA provare eccitazione e piacere sessuale.
Sono aggiornata sulle (poche) novità riguardanti la pssd e so che in Inghilterra sta prendendo il via la prima ricerca sulla pssd tramite la neuroimaging http://wp.rxisk.org/rxisk-research-on-pssd/. Mi piacerebbe trovare nuove informazioni di ricerca ogni giorno per aumentare la speranza di trovare una soluzione prima di invecchiare, e invece la medicina se ne occupa poco o niente.
Ho ricominciato ad assumere abilify, che so non darmi disfunzioni sessuali (il perché l'ho spiegato già sopra) e come umore sto decisamente meglio rispetto a molti anni a questa parte.
Ricerco i rapporti sessuali nonostante non possa provare alcuna eccitazione e piacere sessuale fisici. Ovviamente perché riesco a trovarvi la fonte di piaceri di diverso tipo. In certi momenti pensare a "quello che avrei provato con la mia sessualità naturale" è molto avvilente, ovvio che lo è. Sì a volte mi dispero ancora.
Oltre ad abilify 10 ml, sto assumendo da mesi bupropione apposta per la pssd, ed il solo miglioramento (non parlo di un ritorno alla normalità) che ho notato è stato per pochi giorni, nei primi giorni di aumento a 300 mg. dopodiché l'effetto è passato.
Quel miglioramento mi aveva sollevato e dato speranza, perché mi ha fatto pensare che in un qualche misterioso modo, la pssd potrebbe essere alleviabile o reversibile. Il problema è: come?
Una cosa che potrei ora provare (sempre in accordo col mio psichiatra) è un agonista della dopamina come il ropinirolo, chiaramente sarebbe una prova, non è una cura dato che per molti con pssd non è servito a nulla, mentre qualcuno ha visto dei miglioramenti. Solo che, ho letto, non va bene in concomitanza di abilify, e quest'ultimo mi allevia decisamente l'angoscia e fa stare meglio, per cui non lo posso o voglio togliere per ora.
Dico una curiosità (credo) riguardo la pssd. Se di solito si ritiene il raggiungimento dell'orgasmo il segnale che il rapporto sessuale è andato per il meglio, in molti casi di pssd l'orgasmo è, paradossalmente, l'unico elemento che resta. Nel senso che l'orgasmo è raggiungibile anche SENZA provare eccitazione e piacere sessuale.
Sono aggiornata sulle (poche) novità riguardanti la pssd e so che in Inghilterra sta prendendo il via la prima ricerca sulla pssd tramite la neuroimaging http://wp.rxisk.org/rxisk-research-on-pssd/. Mi piacerebbe trovare nuove informazioni di ricerca ogni giorno per aumentare la speranza di trovare una soluzione prima di invecchiare, e invece la medicina se ne occupa poco o niente.
[#18]
Gentile utente,
Usando questo spazio però non ottiene l'effetto che vuole. Questo è un consulto, serve per proseguire con l'argomento individuale del consulto. Se vuole discutere il tema con altri deve farlo su un blog medico, inclusi quelli presenti su questo sito.
Per quanto riguarda i farmaci dopaminergici, sono cose perfettamente note a chi gestisce queste cure, più per i disturbi sessuali in corso di depressione o durante terapia con ssri.
Ropinirolo-abilify è un'accoppiata farmacologicamente priva di senso, competono reciprocamente per gli stessi meccanismi di azione. In ogni caso non deve selezionare notizie per poi proporle allo psichiatra, la proposta, perché gli interventi abbiano senso, devono provenire da lui, e anche la diagnosi di partenza.
Usando questo spazio però non ottiene l'effetto che vuole. Questo è un consulto, serve per proseguire con l'argomento individuale del consulto. Se vuole discutere il tema con altri deve farlo su un blog medico, inclusi quelli presenti su questo sito.
Per quanto riguarda i farmaci dopaminergici, sono cose perfettamente note a chi gestisce queste cure, più per i disturbi sessuali in corso di depressione o durante terapia con ssri.
Ropinirolo-abilify è un'accoppiata farmacologicamente priva di senso, competono reciprocamente per gli stessi meccanismi di azione. In ogni caso non deve selezionare notizie per poi proporle allo psichiatra, la proposta, perché gli interventi abbiano senso, devono provenire da lui, e anche la diagnosi di partenza.
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