Calo libido dovuto all'assunzione di anafranil

Gentili Dottori,

da circa 4 mesi assumo Anafranil tutti i giorni. Devo dire che mi ha fatto e mi fa stare molto meglio rispetto a prima, infatti i miei cali d'umore sono quasi del tutto spariti e affronto la giornata con più positività, benché a volte mi senta un po' "ovattato" e assente. Ad ogni modo il problema non è questo.

Assumo 75 mg di Anafranil ogni sera, il problema è che da quando ho cominciato la terapia il mio desiderio sessuale è praticamente scomparso. Si può dire che niente mi eccita, benché sia fidanzato con una bella ragazza. Questa cosa mi preoccupa molto, anche perché lei, benché comprensiva, vive male questa situazione.

La psichiatra mi ha detto che è una conseguenza, e quindi il prezzo da pagare, per il beneficio della terapia. Io però comincio ad essere insoddisfatto, tanto più perché non sono solo ed essendo fidanzata la cosa mi disturba, soprattutto perché passare dall'avere rapporti tutti i giorni ad averne 1 o 2 a settimana per un ragazzo di 26 anni è un po' pesante da sopportare.

Ad ogni modo oltre al desiderio che è quasi del tutto assente, quando mi ritrova ad avere rapporti con la mia fidanzata, ho molta difficoltà a raggiungere l'orgasmo e in più di un'occasione non l'ho raggiunto. Cosa assolutamente mai successa prima della terapia.
Ho provato qualche volta a raggiungere il piacere anche da solo, magari con l'aiuto di qualche filmino porno, ma la difficoltà nel raggiungere l'orgasmo era addirittura aumentata. Per la verità, mi sono spinto spinto anche oltre con le mie fantasie: in qualche occasione ho guardato qualche filmato gay e qualche volta ho anche raggiunto l'orgasmo, e questa cosa mi ha anche preoccupato perché io sogno una famiglia e non un coppia di fatto omosessuale.

Il benessere della terapia via via si riduce se guardo a questi aspetti, soprattutto quando mi rendo conto che è la mia fidanzata a cercarmi e non io come sempre accadeva prima.

Sono in difficoltà e non so come muovermi. Cosa mi consigliate di fare?

Vi ringrazio in anticipo e vi saluto,
Giorgio.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
L'evidenza di una sintomatologia regolata da effetti collaterali dovrebbe essere posta all'attenzione del suo psichiatra curante in modo da stabilire una strategia appropriata per il suo caso.

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Utente
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Grazie per la risposta Dottore, comunque ho fatto presente in due occasioni il mio problema alla psichiatra, però lo ha sempre inteso come un fastidio e non come un vero problema, relegandolo tra gli effetti collaterali con i quali bisogna convivere. Sinceramente a me la situazione invece pesa abbastanza, anche perché non so se si tratta di una cosa normale o se sono di fronte ad un ulteriore problema.
Dovrei chiedere alla dottoressa di cambiare farmaco?

Giorgio