Sindrome psicotica associata a depressione post parto

Mia sorella nei primi giorni di maggio ha partorito un bel maschietto ed a parte i primi giorni di disorientamento fino un mese fa stava bene. Il bambino dormiva quasi tutta la notte e non aveva problemi di nessun genere. Lei però senza alcun apparente motivo ha cominciato a non riuscire a dormire di notte, è entrata in uno stato di tristezza e tensione che l’ha portata ad avere episodi di crisi di panico. Un po’ per orgoglio un po’ per eccessiva riservatezza ha parlato del suo stato solo con il marito cominciando qualche settimana fa a frequentare una psicologa. La scorsa settimana la situazione nonostante il supporto psicologico è peggiorata repentinamente a tal punto che oltre alla crisi di panico ha manifestato istinti suicidi. Questo ha richiesto un ricovero urgente presso una struttura psichiatrica pubblica. Attualmente oltre alla depressione manifesta delle convinzioni che i medici hanno definito psicotiche: in particolare subito dopo il ricovero si è convinta che alcuni pazienti del reparto siano in realtà dei psicoterapeuti li per lei. Nonostante i colloqui con il personale medico e con noi famigliari nessuno è riuscito a farle cambiare idea ogni nostra argomentazione in merito è inutile perché lei controbatte a volte anche arrabbiandosi.
Le mie domande sono: questa psicosi può degenerare in altre forme? Può essere risolta definitivamente con i farmaci o ci sarà sempre qualcosa di non reale di cui lei si convince? La combinazione con antidepressivi può portare ad un suo peggioramento?
Ringrazio anticipatamente attendo risposta.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

il trattamento farmacologico in genere porta a risoluzione in breve tempo il quadro descritto.
E' d'elezione il trattamento farmacologico e non altri trattamenti.
Ad ogni modo, lo stesso dovra' essere protratto per un tempo congruo che non deve essere inferiore ad un anno.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Ricordo che oltre alla terapia farmacologica esiste un'altra terapia d'elezione per le psicosi post-partum, cioè la terapia elettroconvulsivante -ECT -(volgarmente detta elettroshock).
Sfortunatamente non in tutti gli ospedali pubblici vi è un servizio di ECT.
La prognosi è sempre riservata, certamente è opportuno che sia seguita anche se i sintomi sono stati perfettamente estinti.
In presenza di sintomi psicotici gli antidepressivi sono controindicati a meno che combinati con neurolettici, ma per questo faccia riferimeto ai medici che la seguono.

Dr.Matteo Pacini
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dopo
Utente
Utente
Attualmente alterna momenti in cui è abbastanza lucida: in grado di fare un discorso articolato, di prendersi cura del suo bambino e di dire che vuole venire a casa a momenti in cui dice di avere una sgradevole sensazione di confusione che la portano a scoraggiarsi e piangere perché si rende conto che qualcosa non và. La terapia farmacologia è già iniziata e so che l’antidepressivo è stato cambiato ( forse per essere combinato al meglio ). Non ho capito se il Dott. Pacini intende che la terapia ECT sarebbe in alternativa alla farmacologica o dovrebbe essere combinata.
Dovrei farmi forza ma vorrei evitare a mia sorella di essere sottoposta ad un trattamento così invasivo e doloroso.
Immaginare mia sorella con un buon lavoro, una bella casa, un marito presente e un bambino sano non essere più in grado di gestire la sua vita perché non in grado di distinguere la realtà dalla suggestione mi devasta di dolore…. Speriamo che la tempestività con cui è stata seguita porti i suoi frutti.
Potrebbe essere di aiuto oltre alla terapia farmacologia, anche la terapia di sostegno psichiatrico?
Anche perché se non sbaglio credo rimanga comunque una persona a rischio.
Ho letto, in fine, che queste sindromi hanno una forte componente di predisposizione genetica, so che è difficile fare ipotesi, ma dato che io sono sorella gemella ( eterozigote ) e sono al 7° mese di gravidanza, oltre alla preoccupazione per mia sorella si aggiunge anche quella per me.
Devo prestare molta attenzione a come mi sentirò dopo il parto perché sono geneticamente predisposta oppure, dato che ho un carattere un po’ più espansivo non è così scontato che capiti anche a me?
Grazie ancora per la disponibilità, rimango in attesa.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile signora,
sono i medici a decidere quel che è meglio per sua sorella, non è un carico che spetta a Lei.
L'ECT non è procedura invasiva, né dolorosa (è praticato in anestesia generale e con farmaci che inibiscono le contrazioni muscolari, oltre che con le dovute precauzioni). Il paziente non è quindi cosciente e non sente dolore. Si può usare in alternativa ma di fatto spesso si usa in concomitanza, in queste situazioni di urgenza, anche perché il primissimo intervento in un paziente psicotico per forza di cose è farmacologico.

Predisposizione genetica non è una cosa di cui preoccuparsi. Tenga presente che dopo il parto è opportuno comunicare alle persone che le stanno intorno questa predisposizione, perché possano intervenire e aiutarla se si sentisse male. Se c'è una storia di depressione (sua) la cautela è d'obbligo. Il carattere espansivo è uno dei caratteri a rischio di depressione così come altri caratteri (non è quindi protettivo).
Questo comunque non giustific la preoccupazione, che serve a poco.
Faccia tesoro di queste informazioni ma stia serena.
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dopo
Utente
Utente
Mi rivolgo per un'ulteriore consiglio sull'evolversi della sitazione di mia sorella.
E' venuta a casa dopo il ricovero con la seguente terpia: abilify 30 mg ( 15mg al mattino e 15mg alla sera ), entact 20 mg ( 10 mg al mattino e 10 mg alla sera )e un tavor da mg 2.5 per dormire alla sera.
L'aspetto psicotico sembra essere scomparso, infatti si e' resa conto che ha creduto a cose senza senso, ma ha comunicato a manifersate dei disturbi che non so' fino a che punto associare ad effetti collaterali : enorme stanchezza e debolezza tanto a volte da non riuscire a tenere gli occhi aperti, ma anche se riposa non dorme ( gli esami del sangue sono a posto); tremore ( a volte molto evidente ) delle mani, labbra o anche gambre ; difficolta' nell'uso delle mani ( molto rigide nei movimenti ) e difficolta' a camminare ( fa' passi piccoli e in punta dei piedi tutta curva in avanti ); lo sguardo assente e dice che fa' difficola' a pensare.
Dopo circa 15 gg nel tentativo di diminuire quelli che dovrebbero essere gli effetti collaterali, tutta la terapia e' stata prescritta alla sera con la dimunizione dell'abilify da 30 a 22.5 ma la situazione non e' migliorata. Attualmente, sempre con uno scarto di una decina di giorni la dose e' stata ancora diminuita da 22.5 a 15. Ma per il momento ancora niente di fatto ( anzi forse con con delle crisi d'ansia in piu' ).
In effetti se l'aspetto psicotico e' migliorato quello della depressione non molto, vede ancora tutto nero ....
Per arginare l'ansia ha provato a prendere mezzo tavor al mattino, ma dice che le fa' troppa sonnolenza.
Immagino sia ancora presto, ma vorrei capire se i sintomi che ha ( che tra' l'altro non l'aiutano emotivamente perche' si scoraggia a vedersi in questa situazione ) con il diminuire dell'antipsicotico dovrebbero diminuire o se non e' in realta' cosi' scontato che scompaiano.
Inoltre lei vorrebbe essere seguita psicologicamente, ma per il momento lo psichiatra le ha consigliato di aspettare perche' si vedra' piu' avanti se affrontare una terapia psicologia emozionale.
Grazie ancora per la vostra attenzione e rimango in attesa.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
"una terapia psicologia emozionale" ?
Cos'è ? Non mi pare esista una terapia con questa sigla.

"Inoltre lei vorrebbe essere seguita psicologicamente, ma per il momento lo psichiatra le ha consigliato di aspettare"

Ecco, in una psicosi post-partum mi sembra in generale un buon orientamento. La depressione non è semplice da trattare, perché gli antidepressivi sono da usare con molta cautela quando sono presenti i sintomi psicotici.
Non è scontato che i sintomi depressivi scompaiano riducendo l'antipsicotico, purtroppo invece è possibile che riprendano i sintomi psicotici. Da questo credo la giusta cautela dello psichiatra.
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