Distimia o che cosa ?

Buongiorno gentilissimi medici psichiatri.
Da quando avevo 21 anni soffro di distimia. Sono stato curato con vari farmaci antidepressivi e ansiolitici (Ludiomil, Lantanon, Elopram e ora Sereupin da circa 2 anni e mezzo 20 mg. al dì.
Ho fatto ben quattro psicoterapie individuali e una di gruppo. Le prime due ad indirizzo psicodinamico e poi cognitivo comportamentale. Ora sto facendo psicoterapia cognitivo-costruttivista.
Prima di essermi diagnosticata la distimia (circa un anno fa) mi fu diagnosticata la depressione e poi un disturbo ossessivo.
Tutti gli psichiatri che mi hanno visitato mi hanno consigliato di affiancare la terapia farmacologica alla psicoterapia. Purtoppo se ne sono andati circa 15.000 Euro senza alcun risultato apprezzabile.
Ho avuto grossi insuccessi scolastici (3 bocciature) e ora sono anche disoccupato. Perso il lavoro come impiegato assicurativo a gennaio 2014 e sono finito in un tunnel senza uscita e sinceramente sono senza speranza per il mio futuro tanto che penso spesso al suicidio e credo che prima o poi si verificherà. Sono sposato e ho un figlio di 9 anni. In famiglia va abbastanza bene a parte il nervosismo che crea la mia situazione.
Vi chiedo che cosa mi resta da fare: altre terapie farmacologiche, continuare con la psicoterapia e restare senza soldi ?
Il fatto che io mi senta fallito è una distorsione cognitiva, come affermano gli psicoterapeuti o con un curriculum così disastroso non può che essere la costatazione della realtà ?
Può esserci un deficit intellettivo ?
Attendo Vs. cortese risposta e Vi ringrazio.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Non capisco sinceramente una cosa. Ma se dopo un tot (qualche mese) la psicoterapia non dà risultati perché continuarla ? All'infinito senza risultati ? Non capisco esattamente quale sia il senso.

Un farmaco si prova e se non funziona si cambia. In 20 anni ha provato soltanto 4 medicinali, di cui 2 simili. Mi sembra poco sia come "insistenza" terapeutica sia per dire che si deve tenere questa situazione.

Il sentirsi fallito è uno stato cognitivo, ma è appunto sintomo della depressione, per cui non vedo la "grande scoperta", la diagnosi la sa già da anni. Detto ciò, vada da uno psichiatra esperto in farmacoterapia della depressione. Le psicoterapie hanno un'indicazione limitata nei disturbi dell'umore che non mostrano miglioramenti con la terapia farmacologica. Nelle depressioni maggiori a rischio di suicidio esistono anche terapie fisiche, oltre a quelle farmacologiche che così per prassi si usano per prime.
Ripeto però, non ha provato che 4 medicinali (neanche a dose piena).

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini