Doc, ipocondria o cosa?

Gentili Dottori,
sono una ragazza di 25 anni che non ne può più. Il mio psicoterapeuta dice di non inquadrarmi nè nel DOC nè nell'ipocondria poichè non rispondo a tutti i criteri, ma vivere la mia quotidianità ormai è impossibile. Sono all'ultimo anno di medicina e questo peggiora le cose. Ci son stati periodi in cui stavo bene e non mi preoccupavo di sintomi fatiscenti, da me ogni volta associati alle più svariate malattie. Ora non più. C’è stato il periodo HIV: mesi trascorsi convinta di averla contratta e senza il coraggio di fare un test. Faccio il test, negativo. Ma credo possa essere sbagliato. Ne rifaccio un altro, negativo, ma dopo qualche mese credo me ne serva un altro. Poi è la volta del tumore al cervello: ho troppa paura della diagnosi o della proposta di una RM per farmi vedere da un neurolgo.Poi emoraggie varie, ebola, scabbia, tumori a pancreas, stomaco e intestino, cardiopatie, leucemia, rabbia, SLA. Adesso, temo di aver preso il morbo di creutzfeld - jacob (o mucca pazza). Vivo in costante ansia (un mio amico dice che di ansia non si può parlare poiché riesco a dormire, non ho palpitazioni nè sudorazione profusa), ma per me, il peso sullo stomaco, i pensieri fissi alle malattie o impegnati a smentirmi sulle stesse, l'attenzione ai sintomi, la paura, questa è ansia.Prima della mucca pazza ho avuto il terrore di avere una cardiopatia. Ho fatto 3 ecocardio, 3 ECG. C'erano delle anomalie, per i medici dovute semplicemente allo sport che pratico. Io non mi fido. Ormai non esco per paura di infettarmi, non entro in macchina per paura di incidenti, non faccio vacanze per paura dell’aereo, non mangio fuori per paura di intossicarmi o di ingerire vetri, non esco con gli amici per paura di cadere, sbattere la testa e fissarmi di avere un'emorragia cerebrale. Continuo a ripetermi che se anche avessi qualcosa di grave non ci potrei far nulla, ma la mia ansia anticipatoria è inoppugnabile. C'è chi mi dice che io voglio star male, che basterebbe non pensarci. Ma come si fa? Nessuno vuol capire, nemmeno lo psicoterapeuta, che io non so che fare. Cosa fare per far smettere i miei pensieri distorti, per dirottare su altro la mia attenzione? Quando sto con gli amici riesco a distrarmi per pochissimo, poi per un sintomo o per una notizia letta o sentita torno ai miei tormenti. E cerco informazioni su internet. Vivo nel terrore di morire, vorrei vedere uno psichiatra ma ho paura di finire sotto antidepressivi . In passato, ho avuto paura del suicidio, del diavolo, di esser violentata da mio padre. E nessuno capisce cosa intendo quando dico che sto male. Non che voglia compassione, ma dirmi: "Non pensarci” non mi aiuta. Voglio poter pensare alle malattie senza fissarmi. Voglio smettere di misurare la T corporea, voglio poter guardare la TV, stare con i miei. Voglio non aver paura di esser uccisa, o pedinata. Voglio non svegliarmi temendo che un serpente mi abbia morso. Voglio riuscire a vivere.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
In evidenza di un non raggiunto compenso dal trattamento psicoterapeutico andrebbe preso in considerazione un trattamento farmacologico che, comunque, andava considerato già al momento della diagnosi.

Non c'è motivo di temere una terapia farmacologica in quanto può risultare risolutiva delle sue problematiche.

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dopo
Utente
Utente
Diagnosi? Quale? Non ne ho mai ricevuta una!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
E allora perché va da uno psicoterapeuta?
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dopo
Utente
Utente
Perchè la mia quotidianeità è attraversata dai problemi che le ho precedentemente elencati. Di natura, ovviamente, psicologica.
Tuttavia, come ho specificato, il mio psicoterapeuta non mia ha mai fatto una diagnosi. Mi ha solo detto che non era nè DOC, nè ipocondria perchè non rispondo a tutti i criteri di questi due disturbi. Dopo di che, più in là, mi ha anche fatto capire che non è necessario etichettarmi in un disturbo, darmi un nome e che se proprio ci tengo a volermi sentir dire che soffro di DOC (poichè io ne ero convinta) allora potrebbe diagnosticarmelo, ma in tal caso la psicoterapia dovrebbe finire e dovrei rivolgermi ad uno psichiatra poichè il DOC ha bisogno di farmaci per essere curato.
Mi è parsa quasi una sorta di minaccia la sua...
Sta di fatto che, allo stato attuale, io vado da uno psicoterapeuta che mi fa parlare di tutto, famiglia, amici, relazioni amorose, e pensieri e paure e ansie, ma meccanicamente non ho idea di quello che potrei attuare per sconfiggere i pensieri distorti, la paura, l'associazione di idee a sintomi e malattie!
In tutto ciò Lei, mi consiglia dunque uno psichiatra?
E l'assunzione di farmaci!
Capisco..Le dico che sto facendo una tesi di laurea in psichiatria ed ho visto molti casi di ragazzi che, una volta sotto, antidepressivi, non si sono mai più ripresi e che quando hanno tentato di smettere son stati peggio o hanno sviluppato una sindrome serotoninergica.
Capisce, dunque, perchè, pur da futuro medico e psichiatra, non sono sempre favorevole alla somministrazione di farmaci in soggetti della mia età?
Esiste un modo per rimodellare gli schemi errati acquisiti che portano al disturbo mentale?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
A parte il fatto che il DOC può essere curato anche con la psicoterapia in associazione alla terapia farmacologica, penso che al di là delle "etichette" che si vogliano dare, la diagnosi è un passaggio indispensabile per poter inquadrare la situazione e stabilire il trattamento.

Una psicoterapia non può durare in eterno.

Mi meraviglia che stia facendo una tesi di laurea in psichiatria e faccia affermazioni di questo genere.

Comunque anche la scelta della psichiatria può avere caratteristiche sintomatiche, ma se non cura bene sé stessa difficilmente avrà la possibilità di curare altre persone.
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