Scissione schizoide? Farmaci elettivi?

Salve, vorrei riferirvi un fenomeno molto strano.
Dopo aver lavorato per molti anni su un'opera filosofica, caratterizzata da un linguaggio d'un tecnicismo esasperato, mi sono bloccato e mi è divenuta totalmente estranea, con una gran difficoltà di comprensione, quasi fosse cinese.
Ogni tanto mi capita di ritrovare l'onda e mi ci ricalo lavorando molto proficuamente, ma non più di qualche giorno, e una cosa piuttosto singolare è che in quelle fasi ho una sorta di alterazione del respiro, tipo semi-trance.
Poi mi risveglio un bel mattino successivo alla sera in cui l'avevo lasciata, e di nuovo non ci ricapisco niente, mentre il respiro è tornato normalissimo.
Evitando di addentrarsi in interpretazioni esoteriche, che pure non escluderei del tutto (ho iniziato a scrivere così a 16 anni, e certamente non avevo gli strumenti culturali per farlo), se si trattasse di una scissione schizoide, quali potrebbero essere i farmaci elettivi che potessero aiutarmi a rimanere concentrato e fisso su quel livello di coscienza che mi consenta di portare avanti questo lavoro, a cui ho già dedicato tanto e tanto tempo della mia vita?
Di certo è la cosa a cui il nucleo cosciente di me crede di più e che il nucleo cosciente di me vuole fare.
Spero che possiate capire quale e quanta frustrazione possa crearmi sia quest'incompiutezza, che quest'altalenanza di coscienza.
Grazie molte.
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Dr. Francesco Pietrini Psichiatra, Psicoterapeuta 59 4
Tralasciando le interpretazioni esoteriche, ma anche quelle psicoanalitiche, del suo problema, cerco di darle una risposta.
Quello che lei racconta sembra abbia a che vedere con delle variazioni nella sua esperienza delle realtà.
In queste situazioni (non è detto sia il suo caso), si presentano momenti in cui la realtà appare ricca di significati, intuizioni e nessi logici, anche molto articolati (per esempio dal punto di vista filosofico, che possono essere facilmente esposti in forma scritta).
Al di fuori di questi momenti però, le stesse produzioni intellettuali appaiono incomprensibili e la realtà non sembra fornire quegli stessi spunti di significato.
Gli episodi in cui lei sente di avere un aumentata consapevolezza sul significato filosofico/spirituale della realtà sembrano presentarsi in maniera abbastanza improvvisa visto che lei li descrive come un'onda.
Sembrano avere una durata limitata e una certa ciclicità.
E sembrano avere anche delle caratteristiche "estatiche" (cioè di estasi) che le fanno ipotizzare una natura soprannaturale e le fanno sperimentare uno stato di coscienza diverso dal solito in cui è immerso nelle sue percezioni e idee.
Sebbene queste esperienze possano essere talvolta "desiderabili" per chi le sperimenta, la loro natura effimera e inconcludente causa frustrazione.
E nel suo caso, se sta iniziando a valutare l'ipotesi di un trattamento, forse anche una certa preoccupazione.
In effetti, queste esperienze sono talvolta da attribuire a disturbi dell'umore o a disturbi psicotici.
In quei casi, comprenderle e gestirle richiede una visita specialistica psichiatrica.
Infatti, fare un'ipotesi farmacologica per il trattamento di un disturbo richiede di identificare una diagnosi, valutare le caratteristiche del problema nel caso specifico ed individualizzare il progetto di cura.
Per nessun disturbo esiste una terapia d'elezione valida sempre e comunque.

Dr. Francesco Pietrini - medico psichiatra

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