sospensione paroxetina pensabile dopo quasi trent'anni di SSRI ?

Gentili specialisti, la mia domanda sta tutta nel titolo; per il resto non ho nessuno psichiatra di riferimento, ho fatto vent'anni di psicoterapia di cui gli ultimi quindici con lo stesso medico anche psichiatra e l'anno scorso ho semplicemente deciso che mi sono analizzata abbastanza e ho smesso. Non che la mia vita sia a posto ora, semplicemente mi sono stufata di raccontare i fatti miei a pagamento. Negli anni ho preso vari antidepressivi dai triciclici agli SSRI ora da un anno di 40mg di paroxetina (sottolineo un anno perché in genere il dosaggio era sempre stato "base" di qualsiasi SSRI prendessi o forse dovrei dire terapeutico, insomma per capirci di paroxetina ne avevo sempre preso 20mg tranne che nell'ultimo anno)

mi sento in dovere di chiarire che il passaggio da 20 a 40 l'ho deciso io da sola dopo aver smesso di andare dalla mia terapeuta

com'è messo il mio cervello dopo quasi trent'anni di psicofarmaci?

come diagnosi devo dire che la prima che mi venne fatta a ventun'anni fu di "distimia con sindrome da anoressia nervosa" altre diagnosi sinceramente non ne ricordo (non è così automatico che uno psichiatra ti dica chiaro e tondo la diagnosi, ancora meno facile che lo scriva sulla prescrizione, almeno a me è capitato sempre così)

Mi rendo conto che mi rivolgo a voi perché avendo chiuso con la mia terapeuta non nessuno a cui rivolgermi...

Chiarisco subito che non ho nessuna intenzione di andare da uno specialista se proprio non sarà necessario

Non ho nemmeno chiesto al medico di base...

da 40mg ero scesa a 20 poi per pigrizia non sono più andata a prendere il farmaco quindi da 20mg a zero da nove giorni

sto sopportando i sintomi da sospensione ma quand'è che mi devo rendere conto se posso stare senza farmaco o meno?

i sintomi finiranno di sciuro o potrebbero anche durare mesi o non finire?

i miei sintomi da sospensione sono quasi tutti fisici per ora

trovandomi senza il sostegno di un terapeuta dopo tanti anni ho timore di non capire bene quale sarà -se ci sarà- l'eventuale punto di non ritorno entro il quale comprendere che senza farmaco non posso stare

il mio desiderio è di eliminarla del tutto. Il mio sistema nervoso ce la può fare?

mi aiutate voi per piacere?

P.S. i medici che ho visto in questi quasi trent'anni sono stati vari, e sono anche capitata male tanto che per la prima volta -e spero ultima- in vita mia l'anno scorso mi è capitato di rallegrarmi alla notizia della morte di una persona... con cui avevo fatto alcuni anni di psicoterapia.
[#1]
Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 52
Gentile utente,
capisco la diffidenza da lei accumulata negli anni e le sue lunghe vicissitudini,tuttavia,senza l'aiuto di un professionista che la possa seguire dal vivo penso sia molto difficile orientarsi.Come anche lei stessa scrive appare impossibile capire da soli se vi è ancora necessità del farmaco,o meno.
La consiglierei quindi di riprendere in considerazione l'ipotesi di un aiuto esterno,vagliando il più possibile le caratteristiche del professionista scelto.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentil dr Biondani,

davvero "appare impossibile capire da soli se vi è ancora necessità del farmaco o meno"?

ma se non provo a smettere come faccio a sapere se ne posso fare a meno?

Una domanda importante: come faccio a distinguere i sintomi che potrebbero essere da sospensione, tipo nervosismo o irritabilità, da un eventuale ripresa dei sintomi della malattia?

Lei mi dice che sarebbe meglio che vedessi un professionista: lo so, certo è la cosa più ragionevole da fare... Da un lato non ho mica tanta voglia di raccontare daccapo tutta la mia vita, dall'altro (e qui vorrei tanto un suo parere) mi vergogno per non essere stata capace di guarire in quasi trent'anni di ssri...
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Il presupposto sull'intenzione a non recarsi da uno specialista di persona rende il consulto on line non finalizzato ad indirizzarla comunque verso una visita specialistica.

È fondamentale avere la possibilità di poter riferire questi suoi dubbi ad uno specialista che possa stabilire anche se è il caso o meno di sospendere il trattamento che, già è a dosaggi non prescritti da alcuno.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile dr Ruggiero,

non ci volevo tornare da uno specialista perché il farmacologo da cui ero andata si era trasferito presso l'Università di un'altra città...


l'aver scritto a voi di medicitalia mi ha spinto a contattare questo dottore e caso fortunato vuole che questo dottore torni giusto a settembre a verona...

Dunque non ho più scuse...

E' comunque grazie a voi di medicitalia che mi sono decisa

se al mondo ci fossero più medici -anche luminari- che all'email di due linee di un'antica paziente rispondono a stretto giro di posta, avremmo tutti più voglia di andare da uno specialista :)

grazie dunque al dr Biondani e al dr Ruggiero per avermi aiutata a decidere

con simpatia



DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare

I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.

Leggi tutto