Psicofarmaci e patente

Buonasera,
vorrei gentilmente sapere da Voi, se l'assunzione di antidepressivi e/o ansiolitici è compatibile alla guida dal punto di vista legale (patente).

Più precisamente.

Se mi fermano nel mezzo di una cura con psicofarmaci e fanno un controllo con apparecchi tipo Cozart Rapiscan in dotazione alle forze dell'ordine, probabilmente rintracciano alcune sostanze come le benzodiazepine e alcuni antidepressivi.

Dato che per il Codice della Strada, tali sostanze vengono equiparate a "droghe", mi capita di stare in ansia per tale motivo.

Ogni tanto in preda a crisi d'ansia assumo 1 pastiglia da 1 mg di En per attenuare stati di tensione.
Questo farmaco nel mio caso mi procura solo un senso di rilassamento interiore senza avere rallentamenti di riflessi o quant'altro, nè tantomeno sonnolenza.

Posso stare tranquillo o scatta irrevocabilmente la sospensione della patente? (se dovesse risultare da un ipotetico controllo che ho fatto uso di benzodiazepine)

P.S: il fatto che venga rilevato non indica quanto e quando è avvenuta l'assunzione, anche se si presume nel breve periodo.
Sò che l'En però ha una emivita maggiore, se volessero accertarsi con le urine, sarebbe presente anche per giorni.

Premetto che questo farmaco mi è stato prescritto da un medico e non è un mio fai da te.
La prescrizione che mi è stata fatta risulta essere "al bisogno". Anche se giustamente si raccomandano, mai prima di guidare.

Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione che volgerete al mio quesito che mi procura, l'ammetto, un po' di ansia data dalla severità del Codice della Strada che equipara gli psicofarmaci a droghe.

Severità che ritengo giusta per persone alle terapie iniziali che non conoscono ancora la reazione del loro corpo alla molecola. O per altre, in evidente stato non compatibile alla guida.

A me procura solo un po' di pace interiore nel mezzo di questa vita quotidiana quando gli stress si fanno alti.


P.S: non intendo essere appoggiato o tantomeno incoraggiato all'uso del farmaco perchè ritengo poco etico.
La mia domanda è rivolta esclusivamente al punto di vista legale. (esempio, serve un certificato del medico da portare sempre dietro da presentare eventualmente in caso di controlli?)

Grazie

Nell'attesa vi porgo i miei più cordiali saluti
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

per il dosaggio che assume non ci sono problemi, porti con se la ricetta che ha comunque validita' di un mese e va rinnovata di volta in volta.
Infatti il trattamento con benzodiazepine, anche se al bisogno, deve essere limitato nel tempo.


Cosa ritiene poco etico?

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https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente

Ritengo che sia moralmente poco corretto indurre un medico a proporre al paziente una cura con psicofarmaci se guida abitualmente tutti i giorni.
Penso sia poco etico dato che si sente dire tanto di incompatibilità tra guida e psicofarmaci (o sostanze psicotrope, come le chiama il Cds).

Ovviamente a livello personale, posso, in linea di massima, dire che a me non provoca nessun sintomo incompatibile alla guida.
Anzi, addirittura l'effetto contrario. Se sono troppo teso è evidente che non riesco a condurre serenamente a attentamente un veicolo.
All'opposto, se il farmaco mi produce quel senso di relax, che mi rende più vigile a quello che sto facendo come ad esempio guidare, allora credo che non sia da demonizzare (come fanno i media e le FF OO) il suo corretto uso.
Purtroppo quello che è vero per alcuni può non esserlo per altri.

E da qui nascono tutte le problematiche legali.

Tornando alla sua risposta, innanzitutto mi permetta di ringraziarLa perchè oltre ad essere stato rapido, mi ha fornito una impeccabile risposta che non hanno saputo darmi sia il medico di famiglia che il medico psichiatra.
Non per loro mancanza ma per il semplice motivo che sonn in primis, argomenti difficili da trattare (guida e psicofarmaci), e in secondo luogo le leggi non sono mai abbastanza chiare.
E molto probabilmente gli stessi pazienti non chiedono nulla a riguardo, vuoi perchè non guidano o perchè sono incuranti delle leggi a proposito.

Per quanto riguarda la ricetta, quindi, devo sempre averla sempre dietro.
Come giustamente mi ricorda, la ricetta ha validità di un solo mese.
Il mio personale "problema" è questo.
Le faccio un esempio pratico.
Il medico mi prescrive l'En in compresse da 1 mg il 1/1/1900 (data fittizia). Io la compero il giorno stesso, però, dato che le uso al bisogno, mettiamo il caso ipotetico di 1 a settimana, finisco l'intera scatola dopo 20 settimane (1 scatola ne contiene 20), quindi dopo 5 mesi.
Ora, se io riesco ad arrivare quasi al 1/6/1900, come faccio a dimostrare che mi è stata prescritta al bisogno e che quindi la richiesta è in qualche modo "sempre valida"? Magari se è un periodo sereno posso riuscire a farla durare un intero anno.

Spero di essermi riuscito a spiegare bene, perchè, lo so, sono argomenti un po' complessi sia dal punto di vista clinico che legale.

Le porgo nuovamente il mio ringraziamento.

Cordiali saluti

[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Dunque,
le benzodiazepine in linea teorica nono sono compatibili con la guida, poi ovviamente si può arrivare in sede di contestazione con documentazione alla mano che "chiarisce" le cose, ma in linea generale è vero che potrebbero farLe delle storie.
Gli antidepressivi idem, anche se negli esami di routine di solito non sono ricercati (un esame delle urine standard per fini tossicologici non li comprende, ora quello che ha citato non so).
Però nel caso di farmaci non "sospetti" di abuso di solito la prassi è chiarire con documentazione del medico curante (o specialista).
Taglia la testa al toro una visita che dimostri normali capacità attentive. Morale: risolverebbero tutto se usassero dei simulatori di guida in sede di esame, per gli assuntori continuativi di farmaci a scopo terapeutico.
Esistono in letteratura farmaci per cui è dimostrata l'innocuità e altri per cui non si sa niente. Negli studi sugli antidepressivi i parametri attenzione e vigilanza vengono misurati. L'effetto collaterale sonnoleza ovviamente può esserci. Per le benzodiazepine il limite è più grigio, ci vorrebbe un limite come per l'alcol (sotto una certa soglia compatibile, sopra no), ma dipende anche dall'abitudine: posso essere sedato con 1 mg di EN o lucido, a seconda del mio livello di assuefazione.
Usare "al bisogno" significa (è sottinteso) fuori da circostanze che mettano a rischio lei o gli altri, quindi non quando deve guidare.
Ovvio che clinicamente può non aver senso, ad esempio chi ha il panico intende "al bisogno" tipicamente in occasioni come i viaggi, ma non dovrebbe essere questo l'uso in termini di sicurezza.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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