Riassunzione cipralex

buonasera, soffro di dap da oramai 12 anni, oggi ho 34 anni. Ho cominciato una cura farmacologica a base di cipralex nel 2008 (1compressa da10 mg al di). Durante il periodo di cura ho in due occasioni provato a non assumere più il farmaco per circa 5 mesi con graduale riduzione della dose a mezza compressa, salvo poi riprenderlo perché non mi sentivo bene. Da circa un anno e mezzo però ho smesso definitivamente di prenderlo. Vi scrivo in quanto come nei due tentativi suddetti anche in questo il mio stato d'animo non è dei migliori e soprattutto mi trovo in uno stato di ansia quasi continua. Tale periodo è più lungo dei due precedenti solo per mia volontà di non assumere più il farmaco e non perché stia o stia stato meglio. Sono combattuto se riassumere il cipralex per migliorare la qualità generale (quando lo assumevo soprattutto una compresso intera mi sentivo benissimo e l'ansia era completamente inesistente anche di fronte a situazioni di stress) o rinunciarvi in quanto non so degli effetti a lungo termine sull'assunzione di tali farmaci. Fino all'ultima interruzione il tutto era ovviamente coordinato con il mio psichiatra. grazie
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

Non si capisce però il motivo di queste sospensioni, sembra che le decida in contrasto col suo psichiatra, o semplicemente senza informarlo. Strano che non abbiate parlato in questi anni di cosa è conveniente fare a lungo termine, oltretutto alla luce di quelle due sospensioni.
Non li chiamerei "tentativi", perché per tentare ha tentato e c'è riuscito, ma mica dipende da lei l'esito della sospensione. Le parti del corpo non sono controllabili intenzionalmente, comprese quelle del cervello.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera Dottore Pacini,
- i motivi delle sospensioni sono legati al timore che ho per eventuali effetti indesiderati a lungo termine non ancora valutati dalla ricerca e ciò in considerazione del fatto che gli ssri sono relativamente recenti. Può segnalarmi qualcosa in merito?
- Le decisioni sono state concordate con il mio medico ed in questo lui mi ha sempre "dato carta bianca" facendomi smettere quando lo volevo.
- Mi sembra quindi di aver capito che essendo stato l'esito della sospensione non soddisfacente lei proporrebbe di riprendere la cura.
- Infine volevo porle, una domanda a cui non ancora riesco a trovare risposta: se una volta assunti antidepressivi o meglio una volta essere stati colpiti da attacchi di panico e poi DAP con agorafobia si può raggiungere una qualità di vita pari a quella avuta prima del disturbo senza l'ausilio di psicofarmaci?
Ringraziandola nuovamente le porgo cordiali saluti
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Gentile utente,

Sospendere una cura per il timore di effetti che nessuno ha segnalato mi sembra illogico. Non si tratta di motivi medici, per cui il medico evidentemente la lascia fare come crede, ma non è che le dia una precisa indicazione alla sospensione.

Si assumono le cure perché evidentemente i disturbi compromettono la qualità di vita, in ragione dei loro sintomi e dell'evoluzione del quadro, altrimenti che motivo ci sarebbe ?

Sembra che si ponga domande inutili su questioni ovvie, dopo di che sospende le cure per motivi altrettanto insussistenti.