Irrazionalità della vita

Con la presente richiedo un forte aiuto in merito alla seguente situazione.
Mia madre (64 anni) da qualche anno si è convinta di aver ricevuto una maledizione da parte dell'ex parroco del paese a causa di una richiesta di fortuna avanzata davanti a Dio.
Ricordo che mia madre disse di aver sognato dei numeri i quali però non furono giocati da mia sorella erroneamente causando la mancata vincita ( svariati milioni di euro al superenalotto).
L'anno scorso inoltre è mancato mio padre a causa di una cirrosi epatica causando un ulteriore aggravamento della situazione psicologica in quanto i miei genitori hanno sempre vissuto in simbiosi.
Attualmente la situazione stà diventando difficile in quanto ogni giorno è un piagnisteo la maledizione avanza ed è perseguitata da strane cose come: cerchi rossi sulla fronte, luci e bagliori e cose di dubbia credibilità ma che assorbono l'anima e il fisico della persona.
Premetto che mia madre ha scoperto da poco di essere diabetica, ha rischiato una paresi facciale ed attualmente prende i seguenti farmaci : Losadiz,Competact,Sivastin,Lobivon,Stilnox inoltre dovrebbe prendere ma sono stati volontariamente sospesi il Seroquel,Fluoxeren ed Alasod.
Come persona chiedo se l'uso ed il miscuglio di tutti questi farmaci possa essere di aiuto oppure possano creare reazioni non prevedibili. Inoltre chiedo una possibile terapia da seguire per aiutare una persona che è veramente in difficoltà.
Di recente ho parlato del problema anche con l'attuale parroco cercando eventualmente di ottenere un confronto diretto con l'ex parroco in modo da giungere ad un chiarimento inerente questa maledizione ma non so se possa essere pericoloso. Mi sembra di vivere un film di fantascienza e scrivere queste cose pesano un sacco. Resto in attesa di indicazioni in merito a terapie, farmaci e tutti i possibili consiglio per giungere ad un risultato. Grazie.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,

se tali sintomi sono insorti alcuni ani fa, allora all'esordio di questa malattia la madre forse non aveva neanche 60 anni, dunque era relativamente giovane. Dunque, sebbene, con l'età aumenta il rischio delle malattie cerebrovascolari e degenerative del cervello, non penserei a queste in prima battuta, ma ad un autentico disturbo psichiatrico, che di solito ha esordio più precoce:

- oltre alla situazione della Sua madre negli ultimi anni, lei ha avuto le problematiche psichiche anche in precedenza ?

- ci sono stati i casi dei disturbi di umore o di altri disturbi psichici fra i parenti?

Se alla Sua madre sono stati prescritti i farmaci come il Seroquel ed il Fluoxeren, allora vorrà dire che l'ha visitato uno psichiatra per fare tale prescrizione, e lo psichiatra avrebbe dovuto fare la diagnosi (che diagnosi ha fatto ?), e rimanere come un punto di riferimento specialistico per il monitoraggio successivo; perché non basta avere la prescrizione dei farmaci, ma il caso deve essere anche seguito nel tempo (per vedere se la persona segue la cura, se la cura dà effetti desiderati, e se la cura deve essere corretta in funzione delle condizioni di salute, ecc.).

Lei chiede una possibile terapia, ma questo vuol dire seguire la Sua madre. Non si può farlo tramite l'internet.

Il primo pensiero che mi viene è che conviene cercare quello psichiatra che ha già visitato la madre, e, se ci si trova bene con lui, proseguire a venire regolarmente da lui. Il Suo aiuto, come figlio, come parente, può essere proprio in questo.

La Sua madre, da sola, vista la malattia psichica, potrebbe non essere abbastanza consapevole della necessità di cura e del monitoraggio regolare dallo specialista, e potrebbe non ricordarsi di tale impegno. Magari deve essere ogni volta anche accompagnata dallo specialista. Vedo che assume, degli psicofarmaci, solo lo Stilnox che è un ipnoindcente, ma non è assolutamente sufficiente.

Se non riuscite a ritrovare lo psichiatra che ha già visitato la madre, potete rivolgervi al Centro di Salute Mentale dell'ASL o consultare l'elenco degli specialisti iscritti a questo sito, ad es. in regione Veneto:

https://www.medicitalia.it/specialisti/psichiatria/

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Qui esprimerò alcune mie osservazioni sulla terapia, ma non sono le raccomandazioni, né le prescrizioni (come ho già spiegato, si può consigliare o prescrivere la terapia solo visitando la persona dal vivo e seguendola dal vivo come paziente). (e, in occasione della visita, bisogna anche aggiornare la valutazione della diagnosi).

I farmaci senza un medico è giustamente "un miscuglio", come Lei si è espresso; ma sotto monitoraggio del medico non è un miscuglio.

Lo psichiatra non dovrà solo prescrivere la sua parte della terapia, ma deve anche essere informato di tutti i farmaci che assume il paziente, appunto, per evitare interazioni sfavorevoli. E lo stesso riguarda il medico di base.

Nel vostro caso, il farmaco come il Seroquel (nome chimico: Quetiapina) ha un profilo degli effetti collaterali complessivamente più tollerabile rispetto a diversi altri farmaci antipsicotici. Non è esente degli eventuali effetti collaterali metabolici, ma intanto, se si ha diabete e ipertensione, le condizioni della Sua madre devono essere periodicamente controllate in ogni caso (con visite ed esami di laboratorio). L'altro aspetto del Seroquel è che può abbassare la pressione arteriosa, e nel vostro caso questo può essere anche un aspetto utile, ma solo se la pressione arteriosa è misurata con regolarità e, nel caso dei valori eventualmente bassi, si adeguano le dosi dei farmaci antipertensivi che la Sua madre già assume.

Un vantaggio di Seroquel (e di altri farmaci simili) è anche nella loro azione sedativa, la quale si può sfruttare la sera, evitando a ricorrere all'ipno-inducente (Stilnox), perché i farmaci di questo ultimo tipo potrebbero essere non ottimali per le funzioni di memoria, di orientamento ecc. in tarda età.

Scrivo del Seroquel perché è stato già prescritto e come un esempio, ma, se la prescrizione risale a tempo fa, secondo me è necessario rifare la visita e la valutazione, perché nel frattempo la malattia ha potuto evolvere e la terapia psichiatrica prescritta tempo fa potrebbe non essere adatta.

Ad esempio, il Seroquel è un farmaco usato sia come antipsicotico sia come stabilizzatore di umore, ma i suoi effetti psicotropi sono relativamente blandi rispetto ad altri farmaci del gruppo. Bisogna valutare bene la diagnosi e se tale farmaco è sufficiente.

Il Fluoxeren è un farmaco antidepressivo, la prescrizione del quale nella situazione che Lei descrive potrebbe essere rischiosa: sebbene la madre può essere giù di morale, la malattia di base non è detto che sia la Depressione, ma potrebbe essere un disturbo psicotico o una psicosi maniaco-depressiva (disturbo bipolare). E in tali ultime ipotesi, l'antidepressivo (come Fluoxeren) potrebbe destabilizzare ulteriormente il quadro.

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
dopo
Utente
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Grazie infinite per la Vs. tempestività e professionalità.
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Utente
Utente
Sono stato di recente dal neurologo che nel 2009 aveva già visitato mia madre il quale si è espresso con la diagnosi di delirio allucinatorio cronico.
La terapia assegnata è di prendere MUTABON MITE 3 volte al giorno e 10 gocce di XANAS al bisogno ma a distanza si 15 giorni non vedo risultati anzi sembra quasi che questi pensieri ma soprattutto le allucinazioni stanno totalmente assorbendo la persona.
Ho risentito il neurologo il quale mi dice di passare al MUTABON FORTE IN MODO GRADUALE e di aspettare un po' di tempo in quanto gli effetti di questi farmaci sono a lungo raggio.
Inoltre ho chiesto se l'incontro con il prete che ha scatenato e che sembra essere il personaggio principale di questa storia potesse essere utile.
Il neurologo ha detto che tentare potrebbe essere d'aiuto anche se secondo lui il prete non accetterà il confronto.
In realtà ho già parlato con il prete del paese il quale si è messo in contatto il precedente che ha accettato ad un possibile incontro per vedere di ottenere qualche risultato.
Come posso sfruttare la seguente possibilità per ottenere un beneficio d'impatto ? Ha qualche idea su come posso muovermi non posso vedere un genitore che ha dato la vita per i propri figlio ridotto in questi termini.
Capisco la possibile malattia ma credo che ad un equilibrio sia possibile arrivare.
La ringrazio infinitamente per quanto sarà in grado di aiutarmi.
[#4]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile Signore,
la terapia farmacologica prescritta ha una potenziale efficacia antipsicotica, antidepressiva e ansiolitica; per cui, in teoria, è indicata. Tuttavia, se le condizioni della Sua madre non miglioreranno, sarà il caso di chiedere di rivedere tale terapia non dopo troppo tempo. Perché, in realtà, nella giusta combinazione questo farmaco dovrebbe dare effetti terapeutici già a breve termine. Il farmaco "Mutabon" è una combinazione di due farmaci (antipsicotico e antidepressivo), ed esiste in più varianti, a secondo delle dosi rispettive delle due componenti. La variante "Mutabon Forte" combina una dose relativamente alta di antipsicotico con una dose relativamente alta di antidepressivo. Nel caso del peggioramento della produzione delirante, questo potrebbe essere l'effetto collaterale di una dose eccessiva dell'antidepressivo. Esiste anche la variante "Mutabon Ansiolitico" che combina una dose relativamente alta dell'antipsicotico con una dose più bassa dell'antidepressivo. Infine, esiste la possibilità di utilizzare la componente antipsicotica di questo farmaco (la Perfenazina) anche in aggiunta. Potete parlare di queste possibilità con il vostro specialista.

Per quanto riguarda la possibilità dell'incontro della Sua madre con il prete,
secondo me, è più opportuno che prima la malattia della Sua madre sia più stabilizzata, perché altrimenti la paziente può non avere le risorse ottimale per usufruire nella direzione positiva da tale incontro.

Non bisogna cercare tutte le soluzioni possibili con frettolosità. Il colloquio della madre con il prete non può fare quello che deve fare la terapia farmacologica. Prima di tutto bisogna aggiustare la terapia farmacologica.
[#5]
dopo
Utente
Utente
In merito alla sua indicazione e su conferma del neurologo ho iniziato a somministrare alla mamma il mutabon ansiolitico inoltre ho organizzato un pranzo in cui era presente il prete causa delle convinzioni insieme al prete del paese ma purtroppo non riesco a vedere miglioramenti sullo stato di salute.
Passa tutto il giorno a piangere non vuole uscire di casa a paura di tutto e paura su di noi figli.
E' convinta che le persone che la vengono a trovare siano d'accordo con i preti e che questi abbiano il potere di decidere sul destino delle persone soprattutto sul suo in quanto oggetto di maledizione.
Il neurologo diceva di pazientare ed eventualmente passare la prossima settimana ala mutabon antidepressivo per valutarne gli effetti prima di passare al mutabon forte.
Sono molto preoccupato in quanto vedo mia madre dimagrita e provata dentro al suo spirito non so se si possa pensare ad un ulteriore supporto tipo un ricovero presso dei centri adeguati con personale capace di mitigare questo stato che ha dell'impossibile.
Come figlio sono molto razionale e queste materie e fatti mi lasciano smarrito in un mondo che non conosco dove le informazioni sono ancora poche.
Grazie infinite per il suo premuroso e professionale supporto.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile Signore,
grazie di avermi aggiornato.

Tuttavia, penso che il mio messaggio precedente sia stato frainteso. Ho scritto "la terapia farmacologica prescritta ha una potenziale efficacia antipsicotica, antidepressiva e ansiolitica; per cui, in teoria, è INDICATA", ma questo non vuol dire che tale terapia è su mia indicazione e su conferma del vostro specialista. Piuttosto, viceversa: la terapia è stata prescritta dal vostro specialista, mentre io, via internet, non posso né prescrivere le terapie né dare le indicazioni, ma posso solo dare le informazioni generali su quanto il dato farmaco sia di solito adatto o no ad "una situazione tipo", come quella da Lei descritta. Spesso capita che gli utenti del nostro sito sopravalutano le possibilità di noi, specialisti, che rispondiamo qui via internet, attribuendo alle nostre parole la stessa validità delle indicazioni dello specialista che vi segue dal vivo, ed è un errore.

Piuttosto, una cosa che mi sembra più corretta è magari stampare i contenuti di tutta questa nostra discussione e farli visionare dal vostro specialista.

Per quanto riguarda l'incontro con il prete, se Lei rilegge la mia replica precedente, non mi sono espresso positivamente. Ho scritto: "secondo me, è più opportuno che prima la malattia della Sua madre sia più stabilizzata, perché altrimenti la paziente può non avere le risorse ottimali per usufruire nella direzione positiva da tale incontro."

Per quanto riguarda l'idea del ricovero, ci sono "pro" e "contro". Ed, in ogni caso, vi consiglio di parlarne prima con il vostro specialista.

Sicuramente, le condizioni della Sua madre, così come Lei le descrive, sono potenzialmente "da ricovero", ma le rispettive cliniche non adotterebbero come l'unico e come il primo approccio il "personale capace di mitigare questo stato", bensì, ed in primo luogo, si occuperebbero di somministrare alla Sua madre una terapia farmacologica abbastanza efficace per controllare la sua malattia, - la stessa strada che è percorribile potenzialmente anche con il vostro attuale specialista. Dunque, bisogna interpellare prima di tutto lui (il vostro specialista): che cosa ne pensa lui del ricovero ? In questo periodo bisogna confrontarsi con lui più spesso.

un saluto
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