Utilizzo associato di invega e fiala di xepiol
sono affetto da schizofrenia, ed ho subito diversi trattamenti sanitari obbligatori, attualmente la cura che mi hanno prescritto è una compressa di Invega al giorno e 1 fiala di Xepiol al mese, ma tuttavia io non trovo alcun beneficio, se non la spossatezza mattuttina e lo stordimento.....Potete indicarmi quando avrà fine la cura? si guarisce dalla schizofrenia? ci sono comunità di recupero?
[#1]
Gentile utente,
se noi parliamo della schizofrenia, si tratta di una malattia che richiede le cure continuative, potenzialmente anche tutta la vita.
Lei scrive di non trovare alcun beneficio di questa cura... Ma quali sintomi di malattia Lei ha ? Che cosa ha motivato i trattamenti sanitari obbligatori ?
In uno dei consulti precedenti è stato espresso il dubbio sulla adeguatezza della diagnosi di schizofrenia. Se Lei dubita della diagnosi, bisogna farsi visitare da un'altro specialista, per un secondo parere.
La Sua situazione effettivamente suscita i dubbi sulla diagnosi, ma se non sarà una schizofrenia, da quello che apprendo dalle Sue descrizioni nei consulti precedenti, è comunque una malattia grave, cui episodi sono stati invalidanti, e non deve essere trascurata, minimizzata.
Da uno dei Suoi consulti apprendo che Lei è un avvocato... Se è così, dunque Lei è una persona responsabile e istruita, e deve conoscere anche le malattie psichiche ..., e aver approccio più serio di quanto negli ultimi anni. Forse la cosa che è la più significativa, oltre ai sintomi classici (deliri, allucinazioni), è l'essere diventato meno consapevole del problema, meno responsabile, non cercare ad approfondire l'argomento, essere culturalmente sceso rispetto a quando Lei ha studiato la giurisprudenza (e non lo scrivo per criticare Lei, ma perché una delle caratteristiche della schizofrenia è anche uno graduale e progressivo deterioramento intellettivo).
Se non è così (spero), allora siamo messi meglio di quanto poteva sembrare.
Io Le consiglio provare a fare una visita psichiatrica nuova, da un altro specialista - per un secondo parere e per eventuale presa in carico e monitoraggio del suo percorso. E' fondamentale avere un medico specialista di fiducia, con il quale puoi essere sincero, il quale sa suggerirti la soluzione migliore, e rimane il tuo specialista di riferimento anche dopo. Come, negli altri casi, è importante avere un avvocato di fiducia.
se noi parliamo della schizofrenia, si tratta di una malattia che richiede le cure continuative, potenzialmente anche tutta la vita.
Lei scrive di non trovare alcun beneficio di questa cura... Ma quali sintomi di malattia Lei ha ? Che cosa ha motivato i trattamenti sanitari obbligatori ?
In uno dei consulti precedenti è stato espresso il dubbio sulla adeguatezza della diagnosi di schizofrenia. Se Lei dubita della diagnosi, bisogna farsi visitare da un'altro specialista, per un secondo parere.
La Sua situazione effettivamente suscita i dubbi sulla diagnosi, ma se non sarà una schizofrenia, da quello che apprendo dalle Sue descrizioni nei consulti precedenti, è comunque una malattia grave, cui episodi sono stati invalidanti, e non deve essere trascurata, minimizzata.
Da uno dei Suoi consulti apprendo che Lei è un avvocato... Se è così, dunque Lei è una persona responsabile e istruita, e deve conoscere anche le malattie psichiche ..., e aver approccio più serio di quanto negli ultimi anni. Forse la cosa che è la più significativa, oltre ai sintomi classici (deliri, allucinazioni), è l'essere diventato meno consapevole del problema, meno responsabile, non cercare ad approfondire l'argomento, essere culturalmente sceso rispetto a quando Lei ha studiato la giurisprudenza (e non lo scrivo per criticare Lei, ma perché una delle caratteristiche della schizofrenia è anche uno graduale e progressivo deterioramento intellettivo).
Se non è così (spero), allora siamo messi meglio di quanto poteva sembrare.
Io Le consiglio provare a fare una visita psichiatrica nuova, da un altro specialista - per un secondo parere e per eventuale presa in carico e monitoraggio del suo percorso. E' fondamentale avere un medico specialista di fiducia, con il quale puoi essere sincero, il quale sa suggerirti la soluzione migliore, e rimane il tuo specialista di riferimento anche dopo. Come, negli altri casi, è importante avere un avvocato di fiducia.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
Gentile dr. Gukov
in risposta alle sue domande , vi specifico che i sintomi che ho avuto sono stati sempre disturbi paranoidei della personalità, con manie di persecuzione da parte di vicini di casa o persone con cui ho avuto una lite nel passato.Tali episodi si verificavano dopo almeno 3 mesi di isolamento nella mia casa.
Le mie attuali convinzioni sono queste: penso di essere stato fin dall inizio dell 'esordio di questa mia patologia sottoposto ad una sperimentazione farmaceutico/militare, mi ricordo che gia nel 2005 si verificavano quotidianamente episodi di gang stalking nei miei confronti, che hanno prodotto il mio intimorimento ad uscire da casa, erano fenomeni bizzarri, come persone che mi pedinavano, mi guardavano con aria sospetta, bambini che mi burlavano, amici che non mi salutavano.
Ad ora ugualmente mi sento osservato e spiato in casa ma approfondendo le mie letture di altri casi simili , ho notato che ci sono molte persone coinvolte in progetti militari come l MKULTRA o di sperimentazione farmaceutica.
Ritengo giusta la sua indicazione di avvalermi di un ulteriore medico di fiducia, ma riscontro che i medici che sono informati della mia situazione si spaventano(forse a causa dei servizi segreti coinvolti) o sono disorientati nelle cure da applicarmi. Inoltre nelle mie continue ricerche non ho ancora trovato comunità di persone che hanno disturbi simili ai miei con cui convivere in modo da uscire da questo isolamento.
Le persone affette dal mio disturbo hanno possibilità di vivere in comunità con condizioni di lucidità mentale?
in risposta alle sue domande , vi specifico che i sintomi che ho avuto sono stati sempre disturbi paranoidei della personalità, con manie di persecuzione da parte di vicini di casa o persone con cui ho avuto una lite nel passato.Tali episodi si verificavano dopo almeno 3 mesi di isolamento nella mia casa.
Le mie attuali convinzioni sono queste: penso di essere stato fin dall inizio dell 'esordio di questa mia patologia sottoposto ad una sperimentazione farmaceutico/militare, mi ricordo che gia nel 2005 si verificavano quotidianamente episodi di gang stalking nei miei confronti, che hanno prodotto il mio intimorimento ad uscire da casa, erano fenomeni bizzarri, come persone che mi pedinavano, mi guardavano con aria sospetta, bambini che mi burlavano, amici che non mi salutavano.
Ad ora ugualmente mi sento osservato e spiato in casa ma approfondendo le mie letture di altri casi simili , ho notato che ci sono molte persone coinvolte in progetti militari come l MKULTRA o di sperimentazione farmaceutica.
Ritengo giusta la sua indicazione di avvalermi di un ulteriore medico di fiducia, ma riscontro che i medici che sono informati della mia situazione si spaventano(forse a causa dei servizi segreti coinvolti) o sono disorientati nelle cure da applicarmi. Inoltre nelle mie continue ricerche non ho ancora trovato comunità di persone che hanno disturbi simili ai miei con cui convivere in modo da uscire da questo isolamento.
Le persone affette dal mio disturbo hanno possibilità di vivere in comunità con condizioni di lucidità mentale?
[#3]
Gentile avvocato,
in questo disturbo la lucidità mentale può essere compromessa, ed alcuni farmaci possono essere utili per prevenire che questo succeda.
Lei scrive di assumere attualmente Invega (per bocca) e Xeplion (iniezioni depot). Si tratta dello stesso farmaco (paliperidone), probabilmente nelle prime fasi dell'avvio della terapia iniettiva depot, quando la persona necessita ancora di assumere il farmaco anche per bocca.
Il Paliperidone è un farmaco moderno, noto di avere meno effetti collaterali ed essere meglio tollerato rispetto ai farmaci analoghi più vecchi. L'efficacia dipende dalla dose (a quale dosaggio lo assume?), e, con la terapia iniettiva depot ci vuole anche un po' di pazienza. Probabilmente non si può ancora concludere che non è efficace.
Tuttavia, bisogna dire che esistono i farmaci anti-psicotici più vecchi, i quali, sebbene possono dare più effetti collaterali, sono noti da decenni, sono di efficacia più provata, e si conoscono ormai bene sia i rischi che i benefici, e alcuni di questi potrebbero essere efficaci anche a dosaggi relativamente bassi, in modo da non dare eccessivi effetti collaterali (o non darli affatto). E penso che questi ultimi farmaci si può considerare come la riserva anche nel Suo caso.
Quali farmaci Lei ha già assunto in passato ?
---------------------------------------------------------------------------------------
Lei mi descrive le proprie "convinzioni" attuali, Lei le chiama "le mie attuali convinzioni", ma sono le cose che Lei reputa come le certezze, oppure, appunto, come "le convinzioni" patologiche, come i sintomi della malattia ?
Per me è importante capirlo.
Ma importanti sono anche le altre cose:
nel progetto della CIA, che Lei cita, si utilizzavano non le persone qualsiasi, ma quelle che sono state scelte come "adatte allo scopo". Lei pensa di essere, per qualche motivo, una persona adatta agli scopi di una tale sperimentazione ? In altre parole: perché è proprio su di Lei che bisogna sperimentare ? Perché più indifeso ? Più in difficoltà ? perché ha già una problematica mentale ?
A prescindere, se tutte queste convinzioni corrispondono alla realtà o no (io spero di no), è importante che Lei sia "più immune" contro tutto questo: a livello della propria autostima, a livello delle certezze positive che può avere nella vita (rapporti affidabili con amici, familiari, specialista di fiducia), che sia in grado di controllare l'ansia, che il Suo tono dell'umore sia buono (non euforico, né depresso) e stabile, e che mantenga anche la salute fisica e magari un po' anche gli interessi che aveva in passato.
Tutto questo potrà sembrare un elenco dei "buoni propositi" o delle "frasi comuni", ma in realtà, in un disturbo come questo sono aspetti che, sebbene non spiegano tutto, funzionano come fattori di compenso o di scompenso; e sono anche i fattori di una maggiore o minore vulnerabilità in generale di una persona alle malattie psichiche.
Ad esempio, l'isolamento è un fattore negativo importante:
Nel citato da Lei progetto della CIA l'isolamento fu utilizzato come uno dei mezzi che può influenzare la mente. Ancheio posso confermareche l'isolamento di per sé può creare un circolo vizioso negativo. Dunque, è un fattore da contrastare. Lei mi sta scrivendo: "...non ho ancora trovato comunità di persone che hanno disturbi simili ai miei con cui convivere in modo da uscire da questo isolamento..." Dunque, Lei vuole uscire dall'isolamento ? Se è così, è sicuramente costruttivo.
Tuttavia, ho molti dubbi quanto conviene cercare i contatti soprattutto nell'ambito delle persone con problema simile, perché si tratta delle persone che hanno, loro stesse, un bisogno di aiuto e Le possono trasmettere un livello di inquietudine che Lei può non essere ancora in grado ad accogliere. Esistono le rispettive associazioni sia all'Estero che in Italia (cercando con parole chiave "targeted individuals, gang stalking, mind control"), ma i loro siti web mi rendono perplesso, perché tendono a privilegiare la propaganda del problema (della quale, chi lo vive in prima persona, non ha bisogno), e, senza negare il problema (che storicamente, almeno negli USA, è esistito), tale approccio propagandistico può anche creare i fenomeni di follia di massa, peggiorare le condizioni delle persone coinvolte. Forse alcuni gruppi su facebook sono organizzate meglio. Chi sa, potrebbero essere anche una risorsa.
In ogni caso, è essenziale un contatto piuttosto con le persone che mantengono la propria integrità mentale e hanno i mezzi professionali per aiutarLe, come, appunto, qualcuno dei miei colleghi psichiatri. E' normale che non qualsiasi psichiatra può essere il tuo specialista di fiducia. Già la frase stessa "di fiducia" lo dice, per cui bisogna non arrendersi e cercare.
I farmaci, come ho scritto all'inizio, possono aiutare, anzi, secondo me, nella Sua situazione sono essenziali, ma fa grande differenza se chi gli prescrive è uno specialista del quale ti fidi o no. E' importante sempre, ma in particolare nella Sua situazione. E, ovviamente, conta quanto lo specialista è riuscito a capire il problema e quanto conosce i farmaci.
Dunque, trovare lo specialista di fiducia nella Sua situazione lo vedo come la priorità assoluta.
in questo disturbo la lucidità mentale può essere compromessa, ed alcuni farmaci possono essere utili per prevenire che questo succeda.
Lei scrive di assumere attualmente Invega (per bocca) e Xeplion (iniezioni depot). Si tratta dello stesso farmaco (paliperidone), probabilmente nelle prime fasi dell'avvio della terapia iniettiva depot, quando la persona necessita ancora di assumere il farmaco anche per bocca.
Il Paliperidone è un farmaco moderno, noto di avere meno effetti collaterali ed essere meglio tollerato rispetto ai farmaci analoghi più vecchi. L'efficacia dipende dalla dose (a quale dosaggio lo assume?), e, con la terapia iniettiva depot ci vuole anche un po' di pazienza. Probabilmente non si può ancora concludere che non è efficace.
Tuttavia, bisogna dire che esistono i farmaci anti-psicotici più vecchi, i quali, sebbene possono dare più effetti collaterali, sono noti da decenni, sono di efficacia più provata, e si conoscono ormai bene sia i rischi che i benefici, e alcuni di questi potrebbero essere efficaci anche a dosaggi relativamente bassi, in modo da non dare eccessivi effetti collaterali (o non darli affatto). E penso che questi ultimi farmaci si può considerare come la riserva anche nel Suo caso.
Quali farmaci Lei ha già assunto in passato ?
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Lei mi descrive le proprie "convinzioni" attuali, Lei le chiama "le mie attuali convinzioni", ma sono le cose che Lei reputa come le certezze, oppure, appunto, come "le convinzioni" patologiche, come i sintomi della malattia ?
Per me è importante capirlo.
Ma importanti sono anche le altre cose:
nel progetto della CIA, che Lei cita, si utilizzavano non le persone qualsiasi, ma quelle che sono state scelte come "adatte allo scopo". Lei pensa di essere, per qualche motivo, una persona adatta agli scopi di una tale sperimentazione ? In altre parole: perché è proprio su di Lei che bisogna sperimentare ? Perché più indifeso ? Più in difficoltà ? perché ha già una problematica mentale ?
A prescindere, se tutte queste convinzioni corrispondono alla realtà o no (io spero di no), è importante che Lei sia "più immune" contro tutto questo: a livello della propria autostima, a livello delle certezze positive che può avere nella vita (rapporti affidabili con amici, familiari, specialista di fiducia), che sia in grado di controllare l'ansia, che il Suo tono dell'umore sia buono (non euforico, né depresso) e stabile, e che mantenga anche la salute fisica e magari un po' anche gli interessi che aveva in passato.
Tutto questo potrà sembrare un elenco dei "buoni propositi" o delle "frasi comuni", ma in realtà, in un disturbo come questo sono aspetti che, sebbene non spiegano tutto, funzionano come fattori di compenso o di scompenso; e sono anche i fattori di una maggiore o minore vulnerabilità in generale di una persona alle malattie psichiche.
Ad esempio, l'isolamento è un fattore negativo importante:
Nel citato da Lei progetto della CIA l'isolamento fu utilizzato come uno dei mezzi che può influenzare la mente. Ancheio posso confermareche l'isolamento di per sé può creare un circolo vizioso negativo. Dunque, è un fattore da contrastare. Lei mi sta scrivendo: "...non ho ancora trovato comunità di persone che hanno disturbi simili ai miei con cui convivere in modo da uscire da questo isolamento..." Dunque, Lei vuole uscire dall'isolamento ? Se è così, è sicuramente costruttivo.
Tuttavia, ho molti dubbi quanto conviene cercare i contatti soprattutto nell'ambito delle persone con problema simile, perché si tratta delle persone che hanno, loro stesse, un bisogno di aiuto e Le possono trasmettere un livello di inquietudine che Lei può non essere ancora in grado ad accogliere. Esistono le rispettive associazioni sia all'Estero che in Italia (cercando con parole chiave "targeted individuals, gang stalking, mind control"), ma i loro siti web mi rendono perplesso, perché tendono a privilegiare la propaganda del problema (della quale, chi lo vive in prima persona, non ha bisogno), e, senza negare il problema (che storicamente, almeno negli USA, è esistito), tale approccio propagandistico può anche creare i fenomeni di follia di massa, peggiorare le condizioni delle persone coinvolte. Forse alcuni gruppi su facebook sono organizzate meglio. Chi sa, potrebbero essere anche una risorsa.
In ogni caso, è essenziale un contatto piuttosto con le persone che mantengono la propria integrità mentale e hanno i mezzi professionali per aiutarLe, come, appunto, qualcuno dei miei colleghi psichiatri. E' normale che non qualsiasi psichiatra può essere il tuo specialista di fiducia. Già la frase stessa "di fiducia" lo dice, per cui bisogna non arrendersi e cercare.
I farmaci, come ho scritto all'inizio, possono aiutare, anzi, secondo me, nella Sua situazione sono essenziali, ma fa grande differenza se chi gli prescrive è uno specialista del quale ti fidi o no. E' importante sempre, ma in particolare nella Sua situazione. E, ovviamente, conta quanto lo specialista è riuscito a capire il problema e quanto conosce i farmaci.
Dunque, trovare lo specialista di fiducia nella Sua situazione lo vedo come la priorità assoluta.
[#4]
Utente
Gentile Dr.Gukov,
attualmente provvedono ad ineittarmi Xeplion 100mg al mese , mentre riguardo all Invega deve presentarsi tutti i giorni personale del DSM al fine di farmi assumere la compressa da 9mg . Prima di questa terapia mi era stata praticata l'iniezione di Risperdal , al mese con la quale appena interrompevo la terapia ricadevo in fase acute di delirri ed allucinazioni.
Riguardo alle mie convinzioni di essere controllato e spiato in casa da servizi segreti (farmaceuitica militare) nascono dal fatto che se faccio in modo di non assumere la terapia orale di Invega , mi ritrovo dopo alcune ore il personale del DSM a casa pronto ad intervenire. ritengo di essere stato scelto come soggetto adatto a sperimentazione chimica farmaceutica, proprio per il mio carattere che tende all isolamento, ed hai difficili rapporti con i familiari e gli amici che non sono in grado ne di capire ne di aiutarmi. Tuttavia proprio come nel progetto della CIA mkUltra , quando sospendo la terapia per oltre 3 mesi comincio ad avvisare voci piu pregnanti nel pensiero, che tendono ad euforizzarmi, o accanirmi su vicini o persone con cui ho litigato oppure spronarmi a fare dei progetti di esibizionismo.
Inoltre pensi che anche tutta la mia fascicolazione sanitaria composta da oltre 8 cartelle cliniche di ricovero psichiatrico misteriosamente è scomparsa dall archivio presso il DSM. Il progetto Mk ultra nasceva come una sperimentazione per la manipolazione mentale di individui incaricati di fare determinati compiti o affari, non si esclude che oltre manipolati ci sono anche manipolatori persone in grado di plagiare il pensiero. Io riguardo questo esperimento, avverto la sensazione di percepire i pensieri degli altri , anche dei miei medici che sembrano costretti a farmi la terapia e sottoposti ad un giuramento segreto militare...
Il mio habitat è completamente isolato, vivo in un condominio dove le famiglie hanno cominciato a spaventarsi a causa degli innumerevoli ricoveri dal 2005 circa 8 tso. Le mie convinzioni sul fatto di essere stato scelto come un soggetto su cui sperimentare nasce dall 1998 quando svolsi servizio di leva in aeronautica e cominciarono pian pian ad ammalarsi tutti i miei parenti, si creavavno situazioni di turbamenti con la famiglia e di distacco. Ma anche se decidessi di frequentare una persona , donna o amico , questa viene informata sulla mia pericolosità e fragilità e vengo trattato con le pinse e cautele , che mi da un senso di fastidio e pregiudizio. Mi trovo in provincia di Napoli ha qualceh collega che può aiutarmi sul mio caso?
attualmente provvedono ad ineittarmi Xeplion 100mg al mese , mentre riguardo all Invega deve presentarsi tutti i giorni personale del DSM al fine di farmi assumere la compressa da 9mg . Prima di questa terapia mi era stata praticata l'iniezione di Risperdal , al mese con la quale appena interrompevo la terapia ricadevo in fase acute di delirri ed allucinazioni.
Riguardo alle mie convinzioni di essere controllato e spiato in casa da servizi segreti (farmaceuitica militare) nascono dal fatto che se faccio in modo di non assumere la terapia orale di Invega , mi ritrovo dopo alcune ore il personale del DSM a casa pronto ad intervenire. ritengo di essere stato scelto come soggetto adatto a sperimentazione chimica farmaceutica, proprio per il mio carattere che tende all isolamento, ed hai difficili rapporti con i familiari e gli amici che non sono in grado ne di capire ne di aiutarmi. Tuttavia proprio come nel progetto della CIA mkUltra , quando sospendo la terapia per oltre 3 mesi comincio ad avvisare voci piu pregnanti nel pensiero, che tendono ad euforizzarmi, o accanirmi su vicini o persone con cui ho litigato oppure spronarmi a fare dei progetti di esibizionismo.
Inoltre pensi che anche tutta la mia fascicolazione sanitaria composta da oltre 8 cartelle cliniche di ricovero psichiatrico misteriosamente è scomparsa dall archivio presso il DSM. Il progetto Mk ultra nasceva come una sperimentazione per la manipolazione mentale di individui incaricati di fare determinati compiti o affari, non si esclude che oltre manipolati ci sono anche manipolatori persone in grado di plagiare il pensiero. Io riguardo questo esperimento, avverto la sensazione di percepire i pensieri degli altri , anche dei miei medici che sembrano costretti a farmi la terapia e sottoposti ad un giuramento segreto militare...
Il mio habitat è completamente isolato, vivo in un condominio dove le famiglie hanno cominciato a spaventarsi a causa degli innumerevoli ricoveri dal 2005 circa 8 tso. Le mie convinzioni sul fatto di essere stato scelto come un soggetto su cui sperimentare nasce dall 1998 quando svolsi servizio di leva in aeronautica e cominciarono pian pian ad ammalarsi tutti i miei parenti, si creavavno situazioni di turbamenti con la famiglia e di distacco. Ma anche se decidessi di frequentare una persona , donna o amico , questa viene informata sulla mia pericolosità e fragilità e vengo trattato con le pinse e cautele , che mi da un senso di fastidio e pregiudizio. Mi trovo in provincia di Napoli ha qualceh collega che può aiutarmi sul mio caso?
[#5]
Gentile avvocato,
Lei può provare a cercare lo psichiatra anche sul nostro sito: nella sezione "specialisti", filtrando per la specializzazione e per la città. Ecco il link diretto:
https://www.medicitalia.it/specialisti/psichiatria/
(entrando nel profilo di ciascun specialista, c'è la possibilità di vedere il suo curriculum, i suoi articoli e, soprattutto, i consulti ai quali ha risposto: tutto questo permette di cercare a capire chi è e come lavora).
Vorrei aggiungere che la Sua situazione è veramente grave, e non solo per la presenza di tutti i fenomeni descritti, ma anche perché la consapevolezza della malattia stessa è confusa: c'è la confusione fra la malattia stessa e l'impatto dell'ambiente (atteggiamento, intenzioni delle altre persone, istituzioni, ecc.). In questa confusione, a Lei può sembrare che la malattia in sé è come se non ci fosse, come se non fosse autentica, come se fosse "organizzata", "costruita" dagli altri... Ma questo è un errore di giudizio grosso, perché, a prescindere dalle influenze degli altri, la malattia psichica purtroppo c'è, e questa malattia si fa sentire non sotto influenza delle "cure sperimentali" (come sarebbe stato in un progetto analogo a quello del CIA), ma al contrario: la malattia si fa sentire quando Lei non sta seguendo la cura (che mitiga e contiene la malattia).
Per una persona capitata nella Sua situazione può essere veramente difficile accettare che tutte queste cose, "strane", "quasi irreali" provengano dal Suo stesso essere, dal Suo cervello, dal Suo proprio organismo mentale. Umanamente difficile crederci, difficile accettarlo... E la persona tende a cercare una causa esterna, come fa Lei, e come fanno molti pazienti con questa malattia (nelle intenzioni degli altri, nei progetti ipotetici dei servizi segreti ecc.). Ma tali ultimi ragionamenti sono anche la conseguenza di non riuscire o non volere accettare che si tratta di una vera e propria malattia nostra.
Ma poi (anche a prescindere se il progetto dei servizi segreti c'è o non c'è), se la persona attribuisce tutto alle influenze degli altri, allora si condiziona di non poter fare niente, di essere impotente di fronte a tutto questo... E se invece, riconosce che qualcosa dipende dal funzionamento del suo proprio cervello, dalle sue proprie predisposizioni mentali, caratteriali, biologiche che esistevano anche prima di ammalarsi, allora Lei ha in mano un potente mezzo che aiuta a trovare l'approccio giusto al problema.
Una allegoria:
se ho fatto un compito a scuola, ed il professore mi ha dato un brutto voto, posso pensare che il professore lo ha fatto apposto (o per punirmi, o perché gli sono antipatico, o per impedire che io abbia successo e per favorire qualcun altro al posto mio, perché io non sono un "raccomandato", ecc., ecc.). Ma se io lo penso in questo modo, allora non cerco di agire sui fattori che dipendono da me (quanto veramente ho fatto bene il compito, se ci sono stati i miei errori che posso correggere, se il mio metodo di studio è ottimale, se a me piace veramente la materia ed il professore che la insegna, e se ho la motivazione, ecc.). Se non sono abituato a prendere in considerazione i fattori che dipendono da me, nella vita mi sento e sono indifeso e manipolabile.
Lei può provare a cercare lo psichiatra anche sul nostro sito: nella sezione "specialisti", filtrando per la specializzazione e per la città. Ecco il link diretto:
https://www.medicitalia.it/specialisti/psichiatria/
(entrando nel profilo di ciascun specialista, c'è la possibilità di vedere il suo curriculum, i suoi articoli e, soprattutto, i consulti ai quali ha risposto: tutto questo permette di cercare a capire chi è e come lavora).
Vorrei aggiungere che la Sua situazione è veramente grave, e non solo per la presenza di tutti i fenomeni descritti, ma anche perché la consapevolezza della malattia stessa è confusa: c'è la confusione fra la malattia stessa e l'impatto dell'ambiente (atteggiamento, intenzioni delle altre persone, istituzioni, ecc.). In questa confusione, a Lei può sembrare che la malattia in sé è come se non ci fosse, come se non fosse autentica, come se fosse "organizzata", "costruita" dagli altri... Ma questo è un errore di giudizio grosso, perché, a prescindere dalle influenze degli altri, la malattia psichica purtroppo c'è, e questa malattia si fa sentire non sotto influenza delle "cure sperimentali" (come sarebbe stato in un progetto analogo a quello del CIA), ma al contrario: la malattia si fa sentire quando Lei non sta seguendo la cura (che mitiga e contiene la malattia).
Per una persona capitata nella Sua situazione può essere veramente difficile accettare che tutte queste cose, "strane", "quasi irreali" provengano dal Suo stesso essere, dal Suo cervello, dal Suo proprio organismo mentale. Umanamente difficile crederci, difficile accettarlo... E la persona tende a cercare una causa esterna, come fa Lei, e come fanno molti pazienti con questa malattia (nelle intenzioni degli altri, nei progetti ipotetici dei servizi segreti ecc.). Ma tali ultimi ragionamenti sono anche la conseguenza di non riuscire o non volere accettare che si tratta di una vera e propria malattia nostra.
Ma poi (anche a prescindere se il progetto dei servizi segreti c'è o non c'è), se la persona attribuisce tutto alle influenze degli altri, allora si condiziona di non poter fare niente, di essere impotente di fronte a tutto questo... E se invece, riconosce che qualcosa dipende dal funzionamento del suo proprio cervello, dalle sue proprie predisposizioni mentali, caratteriali, biologiche che esistevano anche prima di ammalarsi, allora Lei ha in mano un potente mezzo che aiuta a trovare l'approccio giusto al problema.
Una allegoria:
se ho fatto un compito a scuola, ed il professore mi ha dato un brutto voto, posso pensare che il professore lo ha fatto apposto (o per punirmi, o perché gli sono antipatico, o per impedire che io abbia successo e per favorire qualcun altro al posto mio, perché io non sono un "raccomandato", ecc., ecc.). Ma se io lo penso in questo modo, allora non cerco di agire sui fattori che dipendono da me (quanto veramente ho fatto bene il compito, se ci sono stati i miei errori che posso correggere, se il mio metodo di studio è ottimale, se a me piace veramente la materia ed il professore che la insegna, e se ho la motivazione, ecc.). Se non sono abituato a prendere in considerazione i fattori che dipendono da me, nella vita mi sento e sono indifeso e manipolabile.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 19.5k visite dal 18/04/2015.
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