Ansia neo papà

Buongiorno,
come potete vedere dal mio storico sono un haibituè della sezione.
Ora sono due anni quasi che le cose vanno bene se si fa eccezione per un breve periodo lo scorso agosto dovuto a un temporaneo utilizzo di un farmaco generico al posto del brand.

La mia terapia per l'ansia (DAG) è attualmente la seguente:
25 mg Escitalopram
90 mg Cymbalta

Seguo anche uno psicoterapia ogni 2 settimane.

E' una terapia farmacologica un po' inusuale, a detta anche di alcuni di voi qui dentro, ma ha funzionato bene, permettendomi di gestire eventi potenzialmente stressanti quali lutti e la notizia, di settembre dello scorso anno, che sarei diventato papà.

La gravidanza di mia moglie è stata ottima, e io sono stato molto bene e molto partecipe. Non avevo ansie o paure disfunzionali. Ho assistito a parto e travaglio e mi sono comportato bene, è stato bello ed emozionatissimo; anche i primi giorni immediatamente dopo la nascita del piccolo sono andati bene, questo più o meno fino al 7mo 8vo giorno, quando ho cominciato a provare ansia che è andata via via aumentando da venerdì ad oggi.

Ora le cose non vanno affatto bene, provo ansia generalizzata tutto il giorno e soprattutto in presenza del piccolo non riesco a guardarlo o a prenderlo in braccio senza provare ansia... non ci sono domande particolari o ricorrenti come in passato, solo questo stato di ansia (stretta allo stomaco, tensione, diarrea, tristezza) che mi fa star male rapportata al fatto che vorrei essere felicissimo e senza pensieri mentre sono con mio figlio. Subentra poi quindi la paura di non essere capace, di non essere in grado di avere un rapporto sereno e così via.

Ho letto qua e là che si parla di depressione post-partum anche per l'uomo, ma, eventualmente, non dovrebbe insorgere dopo qualche settimana? (Così ho letto).

Sicuramente io sono uno che fa molta fatica a metabolizzare i cambiamenti, l'ho dimostrato in passato, ma ero molto orgoglioso di me per come avevo gestito notizia, gravidanza, parto e primi giorni... dopodichè, una sorta di blackout.

La cosa che mi ha spiazzato è anche che ero coperto dai farmaci... potrebbe essere che questo evento era "fuori soglia" rispetto al mio livello di copertura? Potrebbe volerci un aumento? Oggi pomeriggio vedrò la mia psicoterapeuta, mercoledì invece lo psichiatra che non riesce a vedermi prima.

Effettivamente tutti mi dicono che la nascita di un figlio è forse l'evento più trasformante nella vita di una coppia, io pensavo di essere in grado di gestirlo e come ho detto per i primi 7-8 giorni è andata alla grande...

Cosa posso fare nel frattempo?
Avere pazienza e stare tranquillo immagino...

Sicuramente il fatto di avere avuto in passato così tanti episodi contribuisce ad aumentare la paura che sarà di nuovo una cosa lunga da superare, e con un figlio adesso è ancora più angosciante l'idea.

grazie di eventuali commenti
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Andrebbe analizzato il trattamento fino ad ora nel suo complesso.

Una terapia efficace è tale quando i sintomi scompaiono totalmente non quando restano sopiti ed al primo evento più importante riaffiorano prepotentemente.

La sua terapia non risulta essere una terapia farmacologica tipica, per svariati motivi.
Anche la psicoterapia con cadenza bimensile fissa, risulta essere piuttosto atipica in quanto gli incontri dovrebbero essere settimanali.

La situazione andrebbe rivalutata oggi ma secondo il mio parere andava valutata più appropriatamente già dal consulto precedente, in cui ero personalmente dubbioso sulla associazione dei due farmaci in questo modo.

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[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Grazie dottore.

Correggo solamente il fatto che la psicoterapia è bisettimanale non bimensile.

Vedremo cosa dice mercoledì lo psichiatra e cosa proporrà di fare.

Ricordo che lei disse che i due farmaci combinati non la convincevano, ma il mio medico è sempre stato fiducioso e personalmente non saprei come contraddirlo, mi fido e mi trovo comunque bene con lui da quasi 10 anni, per cui non mi andrebbe molto di iniziare daccapo un percorso con un altro medico.

Non so se ha avuto modo e tempo di rileggersi il mio storico, ma dalle prime crisi, una volta raggiunto il regime di 20mg di cipralex, ho passato diversi anni di benessere che ci avevano fatto anche provare, dopo appunto anni, a sospendere la cura.
Il problema si è poi però ripresentato al primo stress pesante post sospensione della cura, e abbiamo dovuto riprenderla, solo che allora, comunque, non è bastata (il medico diceva che in caso di recidiva capita spesso) e ha ritenuto necessario ed opportuno introdurre un secondo farmaco.
Questo in sintesi il percorso che ha portato alla terapia attuale.

Sicuramente gli solleverò però la questione sul fatto che effettivamente questa volta la terapia non ha funzionato anche in assenza di pasticci da parte mia nelle assunzioni com'era successo in passato.

La ringrazio della risposta.
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Bisettimanale vuol dire 2 volte la settimana
Bimensile vuol dire 2 volte al mese

Se fa sedute ogni 2 settimane la cadenza è quindicinale e, quindi, bimensile in quanto un mese è di 4 settimane.

Avevo già letto il suo storico delle richieste.

Il problema principale è che se accade una recidiva ed il farmaco precedente non funziona, va stabilita una variazione completa e non una aggiunta.
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Sì ha ragione lei, mi scudo per la terminologia errata ma quello che conta è che quantomeno avevamo inteso la stessa cosa parlando dei 15 giorni.
Diciamo comunque che la psicoterapia l'ho condotta settimanalmente per diverso tempo (anni), e solo ultimamente, siccome le cose andavano bene, abbiamo portato a cadenza quindicinale.

La psicoterapeuta mi ha detto di darmi tempo per abituarmi alla nuova situazione, perchè non viene tutto automatico fin dall'inizio, cosa che invece io forse inconsciamente mi aspettavo a livello emotivo (avevo messo in conto difficoltà pratiche ma non più di tanto difficoltà emotive).

Domani vedo lo psichiatra.

Sono sinceramente preoccupato per cosa dirà, se proporrà una nuova via oppure perseguirà con la stessa. Io vorrei solo che sia una cosa per quanto possibile rapida, non voglio star male di nuovo per mesi, a maggior ragione ora che c'è mio figlio.

La psicoterapeuta mi ha detto di non focalizzarmi su questi pensieri, perchè tanto non sono funzionali, potrò pensarci dopo aver parlato con lo psichiatra.

Fatto sta che vorrei finalmente un qualcosa che funzioni, una volta per tutte, definitivamente... speriamo in bene,

Grazie comunque per l'attenzione.
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