Ad avere forti attacchi di panico e depressione

Buongiorno a tutti,
ho 27 anni e circa due anni fa ho iniziato (in seguito alla morte di un mio collega) ad avere forti attacchi di panico e depressione. Il medico al tempo mi fece prendere "citalopram" partendo da una goccia al mattino e una alla sera per poi arrivare fino a cinque gocce.. Lentamente poi mi ha consigliato di tornare gradualmente a una per poi interrompere il trattamento, cosa che ho fatto a settembre/ottobre 2015.
nel dicembre dello stesso anno in seguito a problemi di lavoro ho iniziato a riavere attacchi di panico con una fobia incontrollata del "tempo" che passa... Fobia che nell'atto acuto dell'attacco di panico mi fa sembrare la vita un incubo ma che nei momenti successivi nei quali mi torna la lucidità capisco essere eccessiva. Il medico mi ha dunque riconsigliato di partire di nuovo con citalopram partendo con lo stesso dosaggio di partenza dell'altra volta, cosa che ho fatto a iniziare da domenica scorsa. Negli ultimi tre giorni però i sintomi son peggiorati(specie gli attacchi di panico che son diventati veramente degli incubi a occhi aperti e gli attacchi di pianto che mi capitano insieme al panico)...ho letto che è normale ma nel frattempo una nuova fobia mi è arrivata... Ho paura di diventare per sempre dipendente dal citalopram e che ogni volta che finisco di assumerlo si ripresenti in breve una nuova sintomatologia... Io non vorrei dipendere per sempre da questo farmaco anche se devo riconoscere che la volta scorsa mi ha fatto sentire decisamente meglio. Inoltre ho paura che l'effetto collaterale del citalopram vada a peggiorare la mia miopia.. In questi due anni ho notato di aver perso 0.5 diottrie dall'occhio sinistro... È possibile sia dovuto all'assunzione di citalopram?
Ultima cosa: a tratti mi sembra di essere pazzo, dopo gli attacchi di panico torno "normale" e mi sento molto dr jekill e mr hide... E questa cosa non fa molto piacere alla mia autostima...è normale che possa esserci questo pensiero?

Grazie in anticipo e un saluto.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Il problema della dipendenza non è presente per il citalopram, il punto principale è che è stato utilizzato a dosaggi bassi ed in modo non consono ad un trattamento antidepressivo.

La terapia va costantemente assunta per un tempo non inferiore a due anni e va monitorata nel tempo, ma andrebbero mantenuti dei dosaggi terapeutici medio-alti.

https://wa.me/3908251881139
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dopo
Utente
Utente
quindi 10 gocce al giorno non è una terapia medio alta...cosa che in realtà pensavo.

Dopo la terapia (e la psicoterapia integrata a quella farmacologica) ci sono possibilità dunque di non ricadere di nuovo in attacchi di panico e depressione?potrà anche non essere una condizione "cronica" se il corpo si abitua alle sostanze del citalopram e successivamente (seppure gradualmente) le va a perdere?

Per quanto riguarda la miopia?l'aumento può essere una conseguenza dell'uso del farmaco?

Per quanto riguarda lo stato altalenante (ovvero passare da stati di paura/angoscia insostenibile a stati di normalità, magari immediatamente dopo questi stati di angoscia)...insomma, è normale?
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Ma chi ha detto che deve fare una psicoterapia integrata?

Il farmaco non aumenta la miopia.

Lo stato altalenante dipende da come si presenta.
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