Disturbo bipolare resistente

Gentili dottori,

Vorrei porre una domanda. Sono in cura per un disturbo bipolare tipo II, attualmente senza periodi acuti, ma con periodiche riesacerbazioni perlopiù depressive, nonostante il trattamento in atto (litio,depakin,quetiapina,lamictal). Penso di aver intuito che anche il mio curante pensa che sia in qualche modo un disturbo resistente al trattamento in quanto i farmaci con cui sono in cura sono più di uno, quindi ha provato anche con le associazioni tra vari stabilizzatori, ma con risultati piuttosto scarsi da un anno a questa parte. Mi chiedevo pertanto se vi fossero dei criteri per definire un disturbo resistente, nel caso specifico il disturbo bipolare? Vale a dire, dopo un anno di tentativi con vari farmaci, molti dei quali tra quelli standard, non si sono riuscite ad evitare, come dicevo, periodiche riesacerbazioni perlopiù a carattere depressivo e,più in generale, il livello di benessere da me percepito, dopo un anno di cure è piuttosto scarso: la qualità di vita è veramente molto bassa, nonostante per l'appunto i trattamenti. In questo caso, stante il fatto che continuo ad assumere i medicinali e non ne traggo giovamento, si potrebbe concludere e propendere per definirlo farmacoresistente? In questo caso un farmaco come la Clozapina potrebbe essere utile o il suo uso è ristretto al solo "campo" della psicosi resistente al trattamento? C'è qualche evidenza in letteratura che sostiene il successo della Clozapina nel disturbo bipolare resistente? Grazie come sempre per l'attenzione, cordialmente.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Quali sono i dosaggi dei farmaci e le associazioni fatte?

Dr. F. S. Ruggiero
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dopo
Utente
Utente
Gentile dott. Ruggiero,

I dosaggi sono: Litio 750 mg (livello plasmatico 0,5), depakin 1250mg ( livello plasmatico 60), quetiapina rp 300mg, lamictal 100mg, abilify 10 mg. All'inizio solo litio, dopo associazione con valproato, successivamente aggiunta di quetiapina ed infine affiancamento di abilify. Prendo anche il gabapentin per smorzare l'ansia, dose 2000mg. Dovrei, come può vedere lei stesso, essere più che coperto da eventuali ricadute con una terapia del genere ed invece quello che mi succede sempre è che sto bene sporadicamente per una settimana-10 giorni e poi tutto torna uguale, per questo mi chiedevo se, alla luce dei trattamenti attuali, e dell'evoluzione della malattia, il mio caso si potesse definire farmacoresistente o se vi fossero margini per migliorarla? Inoltre la informo del fatto che abbiamo provato anche il potenziamento con ormone tiroideo, da Gennaio a tutt'ora, ma come può vedere, con risultati piuttosto scarsi. A questo punto mi chiedevo se non fosse il caso di introdurre la Clozapina. Mi rendo conto che non le posso chiedere questo via online, la mia è infatti più la volontà di sapere se con una terapia del genere, vale a dire quella che sto affrontando, con tutte le associazioni fatte, e la continua presenza di ricadute (per lo più depressive..) e di uno stato clinico comunque in generale non soddisfacente si possa parlare in questo caso di farmacoresistenza? Ah un'ultima cosa. Banalmente dottore è possibile invece che la diagnosi posta non sia quella giusta e sono curato per una cosa che non ho? Grazie per l'attenzione, cordialmente.
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dopo
Utente
Utente
Ah dottore mi sono dimenticato di scrivere che precedentemente i dosaggi dei singoli farmaci erano ben più generosi, seroquel anche fino a 800mg e abilify fino a 30mg anche in associazione, idem per litio (900 mg) e valproato (2000mg). Nonostante ciò nessun miglioramento, solo un periodo di leggero benessere l'estate scorsa. Ribadisco, a questo punto si potrebbe puntare sulla clozapina o vale la pena di aggiungere un antidepressivo a basso dosaggio? Cordialmente.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
In realtà lei riferisce solo di non stare bene ma non descrive chiaramente i sintomi per cui poi si renderebbero necessarie queste associazioni, che mi pare di aver capito sono di soli due farmaci associati.
In ogni caso una scelta ulteriore differente non può essere stabilita su suo suggerimento.


Dr. F. S. Ruggiero
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