Aumento o diminuzione dosaggi?

Gentili medici,

Ho scritto più volte in questa sezione, domande spesso dettate nel corso di quest'ultimo anno, da un compenso quasi nullo o parziale. Purtroppo non ho possibilità di cambiare curante, almeno a breve, quindi spero in una risposta in questo senso da voi specialisti su una questione. In passato scrissi un post intitolato" Lamotrigina" in cui il dott. Ruggiero suggeriva l'ipotesi che il mio mancato compenso era probabilmente da addurre al non raggiungimento delle dosi adeguate a me, purtroppo senza farmi capire se si riferisse alla terapia in toto oppure al semplice dosaggio della Lamotrigina, che comunque adesso è cospicuo (200mg). Rielencherò la lunga lista dei farmaci che prendo e loro rispettivi dosaggi, così che possiate avere un quadro più esaustivo della faccenda, premettendo che sono in cura per Disturbo Bipolare tipo II (tendenza alla depressività, fasi ipomaniacali quasi assenti). Faccio questa premessa a causa del fatto che nella mia terapia sono presenti non uno, bensì due antipsicotici anche questi a dosaggio, credo, adeguato; ho fatto riferimento ai due antipsicotici perchè si potrebbe pensare erroneamente che io soffra del tipo I, mentre invece non ho mai avuto episodi maniacali e conseguentemente psicotici, tutt'al più ipo-maniacali indotti peraltro, in passato, dall'uso di antidepressivo. La mia cura comprende:Litio 750 mg (0,62 litiemia), Depakin 1500mg (60 valproatemia),Seroquel 300mg rp,Abilify 15mg,Lamictal 200mg,Lyrica 600mg, Amisulpiride 50mg. Adesso con questa cura e questi dosaggi avverto una sedazione non indifferente: mi impedisce di concentrarmi, di studiare con profitto, con continuità, ho comunque sbalzi d'umore, la mattina svegliarsi spesso è un'impresa, ritiro sociale ed altri sintomi della sfera depressiva..D'altronde sono arrivato a dosi ben più generose di alcuni farmaci, seroquel ad esempio 800mg!! Mantenuto in terapia per più di due mesi, un periodo orribile..Adesso quello che non capisco è, se il compenso come diceva il dott. Ruggiero debba essere garantito da dosaggi ancora maggiori (laddove vi è margine), oppure se il dott. Ruggiero si riferiva nella fattispecie al semplice dosaggio della Lamotrigina, che comunque è stato adeguato. Insomma io non ho ancora capito se sarebbe consigliabile un aumento dei vari dosaggi poichè i sintomi che avverto, tra cui la sedazione e l'indolenza, non sono iatrogeni, ma appartenenti alla sfera depressiva e debbano quindi essere corretti con dosaggi ancora maggiori; o, nel caso totalmente opposto, tali suddetti sintomi siano il risultato di troppi farmaci e dosaggi eccessivi. Vi sarei molto grato se poteste illuminarmi su questa ambivalenza. Inoltre, ma giusto per apportare un altro punto di vista, mi visitò uno psicoterapeuta di tcc che è anche psichiatra, il quale vista la terapia mi disse: "qui bisogna andare assolutamente nell'ottica di una riduzione, non di un aumento!". Era giusto per esporre il punto di vista anche di chi mi ha visto. Grazie, cordialmente.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.2k 1k 63
Attualmente assume troppi farmaci anche simili per cui non vi è una propria indicazione per il trattamento combinato e contemporaneo.

Sebbene i dosaggi siano normali, non è detto che l'uso di piu prodotti possa essere risolutivo rispetto ad una monoterapia che è da preferire .

L'uso di questi farmaci dovrebbe avere come conseguenza anche un monitoraggio degli elettroliti ematici che possono variare velocemnte nel tempo.

A mio avviso prende troppi farmaci.

Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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dopo
Utente
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Dott. Ruggiero, La ringrazio per la sincerità. Cercherò di far presente quest'aspetto al mio curante.
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