Testimonianza benzodiazepine

Gentili medici,

sono a portare la mia testimonianza sulla riduzione delle benzodiazepine che, mi sembra, possa interessare molti degli utenti che si rivolgono a Voi per questo problema. Credo che sapere che è possibile ridurre, con un minimo sforzo e con un po' di determinazione e buona volontà, possa essere utile a chi si accinge ad effettuare la riduzione o a chi lo vorrebbe fare.
Salto tutti i preliminari, dicendo che da circa 10 anni assumevo 5 mg di diazepam, portati poi a 15 mg insieme a 2,4 mg di lexotan dal novembre 2007. Una serie di circostanze, che vanno dal cambio di sintomi ad una errata terapia mi hanno portato a questo punto. Dal febbraio 2008 ho cominciato a scalare, lentamente, le benzodiazepine. Assumevo 3 cmp di Valtrax valeas e 24 gocce di Lexotan. la specialista che mi segue ha cominciato a farmi scalare il lexotan. Incontrando alcune difficoltà, la riduzione è stata rallentata, fino a quando, nell'agosto scorso, sono riuscito a eliminare il Lexotan. Poi abbiamo cominciato a ridurre il Valtrax, sostituendolo gradatamente con l'ansiolin in gocce, più pratico da scalare. Ad oggi, scalando sempre gradualmente e sotto controllo medico, sono arrivato a 7,5 mg di diazepam (1 cmp e 1/2 di Valtrax) e mi accingo a sostituire 1/4 di compressa con l'ansiolin per ridurre 1 goccia la settimana. Se qualche disturbo c'è stato e c'è è comunque di origine transitoria. Muscoli delle spalle un po' contratti, intestino irregolare, aria nell'intestino, fenomeni che lentamente si sono normalizzati. L'organismo sta reagendo e colmando i sintomi. Queste mie righe vorrebbero essere uno stimolo a mollare poco a poco gli ansiolitici, dato che i benefici si sentono quasi subito mentre riduci questi farmaci. Meno svogliatezza, meno sonnolenza, più dinamismo e più facoltà intellettuali. Non sono cose da poco. Ringrazio anche i medici del sito che mi hanno fatto capire l'importanza di non essere dipendenti da questi farmaci.

Un saluto a tutti, buon lavoro
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

grazie della testimonianza ma le cose non stanno così per tutti. Tutti problemi di chi non riesce a mollare le bdz derivano da due problemi di fondo. L'esistenza di un disturbo d'ansia attivo e non trattato (o trattato ma non stabilizzato), oppure l'addiction alle bdz. Per il resto, una sospensione graduale non genera grandi sintomi, che comunque sono transitori come in tutte le astinenze. Nel caso delle bdz la gradualità è poi d'obbligo perché la sospensione brusca può generare crisi epilettiche.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
la sua testimonianza è utile soprttutto per far capire dove si può arrivare quando si decide di intraprendere,modificare o interrompere autonomamente le terapie farmacologiche, a maggior ragione quelle con farmaci psicoattivi. in bocca al lupo per il suo percorso.
cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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dopo
Attivo dal 2007 al 2011
Ex utente
Crepi il lupo :-)
è d'obbligo, anche se il percorso intrapreso è a buon punto. Tra l'altro per ogni passo in avanti fatto aumenta la stima in sè stessi e la vita ricomincia a sorridere.

Grazie e cordiali saluti