Abuso di antidepressivi e benzodiazepine

Sono una donna di 33 anni ,peso 55 kg e sono alta 1.63cm.da sempre soffro di insonnia e ansia ma da 10 anni faccio uso di benzodiazepine a dosi terapeutiche e non,(ho cominciato con lo stilnox per il sonno e con lo xanax per l'ansia prima di fare un esame, poichè associavo il tutto al mio terrore di non dormire e non riuscire a fare gli esami,ho cominciato ad aumentarne la dose ,alternare diversi tipi di benzodiazepine a dosi sempre più elevate,in concomitanza ad eventi spiacevoli della vita e al rendermi conto che la mia memoria con tempo veniva meno,frequentando un istituto di psichiatria da tirocinante, ho cercato di sostituire le benzodiazepine con gli ssri.ho cominciato con l'elopram,poi il cipralex e ho ripreso a dormire e l'ansia è sparita, ma l'ambiente dell'istituto era terribilmente opprimente e stressante:Sono arrivata ad un blocco psicologico verso gli esami e a malattie psicosomatiche curate per 2 anni in day hospital.ho ripreso ad abusare di molti tipi di antidepressivi.ho provato anche con prozac ma i farmaci che mi tiravano sù di umore compromettevano il mio sonno cosi ho cominciato ad abusare di mirtazapina finendo in ospedale con crisi convulsive per 2 volte,sempre al p.soccorso....non riconoscevo più le persone,i dosaggi superavano le 10 compresse da 10 mg.Ho cominciato a fare uso di trittico 150 mg a rilascio prolungato dalle 2-4-6 serali sono passata alle 12 cpr giornaliere.a maggio 2008 ho provato a togliermi tutto..ma non ce l'ho fatta,sono finita in neurologia, somministrati valium in flebo tre volte al di e promazina intramuscolo la sera per 7 gg.stavo meglio.non volevo prendere un antipsicotico come prescritto e sono tornata a 2 cpr serali di trittico...sono stata meglio per 20 gg poi una brutta notizia e ho ricominciato ad abusare di trittico e lormetazepam gcc da 40 ml a 10 gc e stilnox 10-12 compresse al giorno.ora prendo tre cpr di trittico e 20 ml di lormetazepam,ho tolto lo stilnox;tutto la sera;tutti qesti farmaci li ho presi a periodi alterni anche di giorno...volevo dormire,non pensare a nulla. non ho più soddisfazioni,stimoli per reagire,apatia e tristezza,ansie,pessimismo,nessuna prospettiva per il futuro.umore depresso che peggiora con l'andare verso la sera.Non ho un lavoro,non riesco a studiare,mi sono dovuta isolare perchè sia nel mio paese di nascita sia nella città in cui studio ho dovuto,per vergogna mentire sull'università e sul mio stato di salute..solo la mia famiglia ne è al corrente.prima di cominciare con gli antidepressivi 4 anni fa ho consultato uno psichiatra che mi ha prescritto un protocollo di disintossicazione:5 mg valium tre volte al giorno e depakin chrono la sera...ma dopo breve periodo non ci ho creduto più e ho lasciato perdere...questo psichiatra ora cerca di somministrarmi psicofarmaci di ogni genere...ma io mi sento una cavia da esperimento e ho un atteggiamento ostruttivo,non per niente,non lo contatto più. vorrei vincere questa dipendenza ...potete suggerirmi una soluzione,una adeguata riduzione scalare...non so,so solo che sono disperata e ho bisogno di aiuto.grazie di cuore
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Gentile utente,
nel suo lungo post non ho trovato nessun accenno a come passa la giornata (male, immagino) a eventuali interessi o amicizie. Si è isolata in questi anni e tutta la sua vita gira intorno alle pillole. Infatti anche la sua richiesta è di trovare un metodo per scalare le dosi: e poi? Come riempirebbe il vuoto?
Il problema non sono le pillole e l'eventuale dipendenza, non è vero che una volta disintossicata riprenderebbe a vivere, queste sono fantasie che le impediscono di andare avanti.
Se lo psichiatra le ha prescritto uno stabilizzatore dell'umore ci sarà un motivo, e lei sa che sono farmaci che agiscono nel lungo periodo, però danno ottimi risultati.
Il mio consiglio è di farsi aiutare da una parte da una persona in carne e ossa, non tanto a "disintossicarsi", ma a trovare una terapia che le permetta di vivere per ora in modo accettabile e poi sempre meglio. Però il "sempre meglio" dipende da lei, da quello che riesce a fare giorno per giorno, smettendo di odiarsi e di compatirsi. So che è difficile, ma ci può riuscire.
Auguri, e che per lei il nuovo anno sia davvero un anno nuovo.

Franca Scapellato

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dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
GENTILISSIMA DOTTORESSA:
la ringrazio tantissimo per aver risposto al mia richiesta d'aiuto. Fino ad un paio d'anni fa avevo degli interessi: il ballo, la palestra, il cinema, il teatro.Avevo anche migliori condizioni economiche anche se un fidanzato di cui ero innamoratissima,ed anche succube, per via del suo stile di vita ed il suo egoismo, ed anche della sua maggiore età, mi ha creato grandi sofferenze ,continuando la sua vita noncurante della mia, fino a quando non si è stancato del mio malessere, del mio rifugiarmi nelle pillole e si è divincolato dall'oggi al domani dopo aver cominciato a frequentare un'altra donna. Ho sofferto moltissimo e per tre anni ho cercato di dimenticare con una vita frivola e frenetica fino a quando non ho conosciuto un' altra persona che mi ha tarpato le ali ,una persona violenta che ha minacciato tante volte di fare dl male a tutti quegli amici che avevo per eccessiva gelosia. Da quel momento la mia situazione è andata di male in peggio, ho dovuto abbandonare tutti gli interessi che avevo, visto che lui non ne condivide nessuno.Ora vivo nell'angoscia perchè vorrei uscire da quest'incubo ma temo la sua imprevedibile reazione.Cosi gli interessi sono venuti meno e passo le giornate a letto a guardare il soffitto adempiendo solo a quei doveri di intestataria di un contratto di locazione, di un appartamento in condivisione con altre persone, cercando ogni tanto di studiare ma non riesco più a portare a termine neanche il più banale degli impegni.Ero una persona solare, combattiva, purtroppo perfezionista senza mezze misure.Ora non mi riconosco più.Ho preso un appuntamento da uno psicoterapeuta, cercandolo al di fuori della città in cui studio perchè ho il terrore, avendo frequentato l'ambiente per più di 2 anni di trovarmi di fronte a qualcuno che conosco...Speriamo mi aiuti a ritrovarmi per reagire...Contaccambio gli auguri e la ringrazio ancora di cuore.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Gentile utente,
da quello che dice ha già fatto il primo passo per liberarsi dalla vera dipendenza (da un uomo che non la lascia vivere e le fa paura). Vedrà che riuscirà a trovare la sua strada.
Ancora auguri
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Le medicine che attualmente assume comportano un rischio non indifferente di sviluppare addiction, mi riferisco al lormetazepam. Come al solito con la passiva compiacenza di prescrittori e rivenditori, questo tipo di farmaci non è controllato di fatto, per cui ne fa un uso che è chiaramente non-terapeutico. Se lo prende "per dormire" in realtà non è così, per questo effetto va incontro automaticamente a esaurimento a dose stabile, e oltre una certa dose non si aggiunge effetto salendo con la quantità per un fenomeno di plateau. Si rimane legati al farmaco inizialemte per un meccanismo psicologico, e dopo per una vera e propria malattia, cioè la tossicomania da lormetazepam, il cui trattamento non è semplice ma possibile. Sperando (non lo so) che non sia ancora a questo stadio del coinvolgimento con il farmaco, faccio anche una seconda osservazione.
I pazienti che hanno conoscenze mediche (compresi i pazienti psichiatri) sono quelli che se si curano da soli fanno gli stessi errori degli altri, in più supponendo di "capirne", il che non rende in grado di decidere su di sé. E' il tipo di disturbo che la guida verso un farmaco o l'altro, in una maniera che non terapeutica, ma sintomatica del disturbo: la preferenza per un cocktail di benzodiazepine e antidepressivi è tipica di disturbi dello spettro bipolare. Nell'abuso di mirtazapina ciò che colpisce non è l'insonnia, è la perdita del controllo sull'uso. Non è da escludere che quella fase non fosse un'insonnia semplice, ma uno stato misto.
Si faccia seguire da uno specialista in associazione alla psicoterapia, perché in assenza di un regime farmacologico deciso da altri corre il rischio di ulteriori intossicazioni e peggioramenti del disturbo di base. Nel ruolo di paziente può farcela. Nel ruolo di medico di sé stesso sta creandosi da solo ulteriori problemi, come farei io se nelle stesse circostanze decidessi di curarmi da solo.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Gentilissimo dottore:
la ringrazio per aver risposto alla mia richiesta di aiuto.
Purtroppo penso proprio che il mio sia un problema di tossicomania....prendo il lormetazepam per dormire ma anche per l'ansia....fondamentalmente mi rendo conto che lo stato di malessere fisico e psicologico ha raggiunto un apice tale da volerlo sopprimere dormendo...nel momento dell'assunzione mi tranquillizzo pensando di poter "dormire sopra il problema" e rimandare ad un momento di minor sofferenza la presa in considerazione dello stesso,ma ovviamente peggioro a vista d'occhio e non mi sono mai rivolta ad uno psichiatra di fiducia nella città in cui studio o meglio, vorrei studiare, per paura di raccontare il mio dramma a chi mi conosce come aspirante psichiatra..ma mi rendo conto che il mio stato di salute peggiora di giorno in giorno e la mia capacità di reazione è pari allo zero...il mio carattere è totalmente cambiato..da persona solare e combattiva,purtroppo anche perfezionista e senza mezze misure, sono arrivata a vivere come una pianta,nell'apatia più totale,con picchi di ansia estema,tremori,sudorazioni profuse,tristezza profonda e pessimismo...e non so più come tornare indietro...certo ho bisogno di aiuto..proverò a cercare uno specialista altrove...la ringrazio di cuore..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Quella che descrive non sarebbe una tossicomania vera, ma la valutazione deve farla il medico altrimenti si prendono granchi. Le raccomando due cose per coscienza:
a) la diagnosi di tossicomania non la sanno fare tutti in maniera clinica, perché al di là dei criteri scritti sui manuali non a tutti è chiaro cosa voglia dire. Non vuol dire che lei è assuefatto e andrebbe in astinenza alla sospensione brusca del lormetazepam, questo non ha a che fare con il concetto di tossicomania, è solo un inconveniente secondario.
b) la tossicomania da benzodiazepine ha un trattamento che non è molto conosciuto, che si basa sui principi della terapia antitossicomanica per altre sostanze ma utilizza farmaci specifici per le benzodiazepine. Non sarebbero risolutivi, in caso di tossicomania, disintossicazioni varie o programmi che le "tolgono" il lormetazepam scalandolo gradualmente o sostituendolo con altro per scalare gradualmente il sostitutivo. La terapia ha principi che devono prima inibire la "fame" di lormetazepam, e poi indurne la graduale cesszaione in una maniera guidata ma spontanea, non come primo passo.
Saluti
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