Attacchi di panico e svenimenti

Gentili dottori,

Volevo porre delle domande abbastanza "secche", sperando possiate tranquillizzarmi riguardo a queste che sono le mie ultime paure riguardo agli attacchi di panico:

-Mi sono informato e sì, si può svenire per iperventilazione. Come testimonia anche quel gioco idiota (Flash indiano, se non sbaglio) che si era diffuso qualche anno fa.
È un evento raro negli attacchi di panico? Chi, come me, ne ha avuti alcuni (4-5 circa) e non è mai svenuto, anche prima che sapessi che erano attacchi di panico, quindi terrorizzatissimo pensando a condizioni mortali, ha una ancora più bassa possibilità di svenire? Controllando il respiro, sapendo appunto del rischio iperventilazione, dovrei riuscire a non far precipitare la situazione? Una busta di carta nella quale respirare in emergenza può essere utile nello scongiurare questo pericolo?

-Ammettendo che possa capitare nonostante quanto appena detto: nelle sincopi da iperventilazione si può soffocare per caduta posteriore della lingua? È pericoloso per la vita svenire, anche magari da solo in casa, per panico o comunque ci si riprenderebbe pienamente e in poco tempo, senza danni seri (non legati alla eventuale caduta, intendo)?

-Patologie organiche acute derivanti dal panico (magari a causa del rialzo pressorio, della tachicardia etc etc) sono possibili in individui sani, sono rare o totalmente impossibili?

Non ho un attacco di panico da quasi due anni (li ho avuti ravvicinatissimi in pochi giorni quei 4-5) e svolgo una vita soddisfacente, in quanto sono poche le cose che non faccio per evitamento (aereo, ad esempio), ma mi è rimasta sempre un po' di paura latente riguardo a questi aspetti legati al panico.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

resta da capire se queste sue preoccupazioni occupino il suo tempo e spazio mentale o no, perché se sì consiglierei di farsi valutare. La soluzione non è certo quella di raccogliere informazioni, questo se mai è ciò che ha fatto fino ad ora e che ha alimentato una serie di timori che poi convergono sempre sullo stesso, cioè poter morire, riportare danni irreversibili etc.
Oltretutto raccogliere informazioni in maniera allarmata porta anche ad affastellarle travisando poi la proporzione delle cose, perché si pongono delle domande che non sono quelle scientifiche, ma sono domande "di rassicurazione".

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Pacini,

No, non occupano la mia mente in maniera ossessiva. Lo hanno fatto in passato, subito dopo quegli attacchi di cui le ho parlato, ma adesso non più.
Le mie domande erano quanto più possibile da inquadrare in un'ottica scientifica, sul DAP si trova di tutto e il contrario di tutto. Ma da buon studente di un corso di laurea scientifico, so che ogni notizia va valutata in base a chi sta dando quella notizia. Così ho pensato di rivolgermi a specialisti come Lei.
Non chiedo di essere rassicurato, ma solo di poter ricevere delle risposte vere e scientifiche, se possibile.
Se queste saranno poi anche rassicuranti, ancora meglio.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La questione è che chi comincia a ragionare in maniera preoccupata non su questioni casuali che lo interessano, ma sul proprio panico, finisce per sviluppare la cosiddetta ipocondria, che è già una tendenza della malattia in sé.
Non è quindi detto che sia utile raccogliere tutte le possibili informazioni, perché le premesse mi paiono queste, anzi già mi pare che sia arrivato ad un livello di dubbio e dettagli che le peggiorano la capacità di sintetizzare e proporzionare le cose che ha letto.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Pacini,

Sinceramente non mi trova d'accordo. Credo che una corretta informazione fatta da uno Specialista sia importante.
Anche perché il dubbio alimenta, a mio parere, sia la ricerca di informazioni (con tutti i rischi di trovarne di errate) sia quell'alone di mistero che non credo possa giovare a chi ha avuto la sfortuna di interfacciarsi con questo disturbo.
Il mio desiderio, ripeto, era di capire quali potevano essere da un punto di vista internistico le situazioni che un attacco di panico può procurare in soggetti sani.
Sono stato prolisso, ma alla fine la mia domanda era essenzialmente questa.
Mi sento assolutamente in grado di proporzionare una eventuale risposta. Poi, sinceramente, sto pensando che il riserbo sia dovuto, almeno in parte, al fatto che non si tratti in nessun modo di informazioni confortanti.

Anche se, immagino, non riceverò le informazioni che sto cercando, la ringrazio di cuore per il servizio (gratuito fra l'altro) che Lei e i suoi colleghi svolgete.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Non è chiaro perché debba pensare a informazioni non confortanti che per qualche oscuro motivo qualcuno le terrebbe nascoste.

Il punto è proprio questo. Anziché ragionare in senso logico, sulle informazioni che qualunque medico le fornisce o le indicazioni che le dà, ha imboccato una sua via a partire da questo dubbio.

Se di dubbio ossessivo si tratta, sarebbe un errore alimentarlo con le informazioni, peggiora.

Io le consiglio eventualmente di farsi spiegare in cosa consiste il suo disturbo, incluso questo aspetto, piuttosto che compilare una serie di domande tecniche (che più tecniche sono e meno comprensibili sono) da porre al medico.
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