Psicofarmaci negli anziani: sono cosi pericolosi?

Un saluto ai medici dello staff e grazie come sempre per il servizio che offrite.

Scrivo a nome di mia nonna, che ha 92 anni e mezzo, e da quando è morto mio nonno, due anni fa, è entrata in uno stato depressivo che è peggiorato col tempo, e adesso è "condito" anche da un po' di demenza senile...

La situazione è precipitata da 3 o 4 mesi a questa parte...piange sempre, anche vicino la foto di nonno, mangia come un uccellino....ha sempre mangiato poco, ma adesso il suo pranzo è ridotto a due o tre cucchiai contati di minestra o legumi, e la sua cena a un paio di cucchiai di frutta frullata....la aiutiamo con i "beveroni" proteici Ensure Plus, ne dovrebbe prendere due al giorno ma se riusciamo a fargliene prenderne uno, è grasso che cola...

Ultimamente ha perso anche il sonno, oltre a manifestare una sorta di pensiero ossessivo-compulsivo nell'andare in bagno. Chiede di essere accompagnata ogni 10 minuti o quarto d'ora, di fatto urina una volta ogni 10 che ci va....sospettando una cistite abbiamo fatto tutte le analisi del caso, ma non ha nulla, è solo una questione di "testa", cosi si è espresso il geriatra, che ha visionato anche le analisi del sangue e a parte una leggera carenza di ferro non ha riscontrato alcunchè.

La notte idem, si sveglia almeno 3 o 4 volte (nell'arco di 5-6 ore), a volte perche sente l'esigenza di andare in bagno e vuol essere accompagnata (si muove col girello e abbiamo paura che cada), a volte piange perche dice che "le manca l'aria", noi andiamo subito col misuratore elettronico di ossigeno al dito, e i valori sono normali, anche qui è questione di testa.

Questa situazione di generale lucidità intrisa però di depressione e lieve demenza senile, ha fatto gia "scappare" tre badanti, e ora i turni giornalieri e notturni ci alterniamo noi parenti (figli e nipoti, lavoro permettendo di questi ultimi, cioè me e i miei cugini).

Il geriatra che la segue, quando abbiamo chiesto se possiamo darle qualche farmaco calmante che le favorisca anche il sonno, ci ha guardato in "cagnesco" come se la volessimo uccidere, e ha sentenziato "se volete vedere spegnersi in termini di lucidità (quella che le resta) questa simpatica vecchietta, cominciate a darle quelle porcherie di psicofarmaci, però dovete cambiare medico, perche io non ve le assegnerò mai".

Nessuno vuole veder spegnersi mia nonna, io men che meno, dato che x me è stata come una mamma, e mi rendo conto che a quest'età ogni giorno di vita è un regalo del Signore, ma non credo che vederla piangere sempre e sentir dire che vuole morire, non vederla dormire e mangiare e assecondarla nell'andare al bagno (per istinti farlocchi) ogni 10 minuti sia indice di "volerle bene".

Mi rendo conto dell'impossibilità da parte vostra di assegnarmi un farmaco, ma a livello generale, sono davvero cosi distruttivi gli psicofarmaci nelle persone anziane? non gli si puo dare nemmeno della melatonina? Grazie a chi mi voglia rispondere.
[#1]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
A dosaggi adeguati, cioè bassi e ben controllati, i farmaci ansiolitici e tranquillanti si possono dare anche agli anziani, ci mancherebbe! Bisogna naturalmente fare attenzione anche per via di possibili interazioni con tutti i farmaci che un anziano assume.
Che in alcuni istituti od ospedali si abusi di tranquillanti per comodità, perché l'anziano disturba, è una triste realtà, ma non è il vostro caso.
La sua nonna con una terapia adatta potrebbe stare meglio, andare continuamente in bagno senza necessità, il carosello di badanti, il rifiuto di mangiare non sono indici di una buona qualità di vita.
Una consulenza psichiatrica sarebbe utile, se il geriatra ha problemi se ne farà una ragione, non ci sta lui con la "simpatica vecchietta" (simpatica ma infelice).

Franca Scapellato