Ansia attacchi di panico e agorafobia

Gentile dottore, ho 32 e dal 2003 soffro di attacchi di panico. ho avuto episodi anche in passato curati benissimo con anafranil. ma non voglio dilungarmi troppo. da 5 anni ho provato molti farmaci anafranil, xeristar e ora entact 30 mg al dì dalla fine di luglio 2008. Devo dire che questo farmaco mi ha aiutato molto ora faccio tutto da sola, ma mi sono rimasta 1 paura enorme quella della gravidanza: la vedo come un tunnel di nove mesi da cui non è possibile uscire e questo mi crea un ansia assurda. ora va meglio questo timore forte in alcune giornate non si presenta più ma in altre continua ad ossessionarmi. Io voglio un figlio tantissimo e questo mi rattrista tanto. Sono in cura anche da una psicoterapeuta e pratico training autogeno sempre da luglio. Le chiedo è il farmaco che non è abbastanza "giusto" per far sparire anche questa paura? Ora prendo lo xanax al bisogno, anche se per fortuna lo uso molto poco! Ma questi farmaci in gravidanza si possono prendere? Il mio ginecologo dice che essendo in cura da tanti anni non rischierebbe di smettere del tutto in gravidanza mentre il neurologo mi dice che solo per una questione etica non li prescrive. Cosa devo fare? Mi devo gettare a capofitto in questa avventura o devo attendere ancora, svanirà mai questa paura? Grazie mille della pazienza. Buon lavoro.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Lo xanax al bisogno non è una buona terapia, anche se è il modo corretto di assumer questi farmaci, al bisogno. Una terapia antipanico corretta è per esempio quella che lei citava. Il problema della gravidanza non si comprende chiaramente se sia legato a paure di tipo ipocondriaco o ad altri meccanismi che rendono questa "fissazione" così bloccante. Può specificare meglio la ragione per cui la gravidanza la spaventa ? In che senso "non se ne esce" (unica cosa sicura è che in qualche modo finisce), che cosa della gravidanza la preoccupa ? Che finisca male per lei ? Che finisca male per il bambino ? Oppure ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
la terapia farmacologica con entact è corretta, mentre lo xanax andrebbe preso solo per brevi periodi. Il tema della gravidanza dovrebbe avere significati che vanno al di là del disturbo d'ansia di cui lei soffre e che dovrebbero essere indagati in sede di psicoterapia. Sta facendo questo tipo di lavoro con la terapeuta?
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
gentili dottori, innanzi tutto grazie per la risposta celere. Voglio farvi un esempio:fino a pochi mesi fa il fatto di allontanarmi in macchina da casa mi faceva paura perchè? avevo paura dell'attacco di panico. dicevo: e se mi viene un attacco d'ansia mentre sono a metà strada, come faccio a tornare indietro. se sto tanto male da perdere il controllo di me, da non riuscir più a ragionare ed impazzire come faccio?L'unico modo per tornare in me è non trovarmi in quella situazione. La stessa cosa è la gravidanza. Non so se mi sono spiegata!Mi vedo chiusa in questi nove mesi ed ho paura di star male, di farmi prendere dall'ansia solo perchè non ho il controllo della situazione, cioè non posso uscirne quando voglio. Questo è quello che vivo, ma la psicoterapeuta dice che secondo lei c'è qualcos'altro che si nasconde dietro. Io lo vedo solo come il problema del viaggio che vi dicevo prima. Mi dareste una vostra opinione? Si possono prendere i farmaci in gravidanza?
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dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Voglio esser più chiara. A me non spaventano apparentemente il parto l'amniocentesi e gli esami di routine che si fanno in gravidanza. La mia preoccupazione è soprattutto per me. Quando stavo male male con gli attacchi di panico, sono nate mille preoccupazioni, come andare da sola al lavoro, andar in riunione con colleghi e non poter uscire da un momento all'altro, allontanarmi da casa da sola, andare in viaggio lontano..tutte per il terrore che mi venisse un forte attacco di panico. Automaticamente quando mi trovavo in queste situazioni l'ansia e l'attacco arrivavano..io dico me li faccio venire io! La stessa cosa è per la gravidanza, solo che vedo come unica via di scampo il fatto di non esserlo. Lo stare a casa non mi rassicura, mi vedo in gravidanza terrorizzata solo per il fatto di esserlo. Per il bambino non ho particolari paure. Almeno questo è quello che sento e vedo io, come posso fare per uscirne anche perchè questa cosa mi porta un po' di frustazione in alcuni momenti. Vorrei tanto avere un bimbo ma non riesco a sopportare quest'ansia. Le ragazze che ho intorno a me non hanno questi problemi. Grazie infinite. Buon lavoro.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Ho capito. Quindi bisogna che curi meglio il suo disturbo di panico, che non mi sembra affatto risolto. Ci saranno anche componenti ansiose di altro tipo, ma il discorso non cambia. Ha un disturbo d'ansia non trattato, quindi scelga se (assurdamente rispetto al suo desiderio di maternità) tenersi questa paura o trattarla con i metodi disponibili. Per la questione dei farmaci in gravidanza, non essendo in gravidanza non mi sembra una questione attuale. Sul futuro uno specialista la saprà guidare in merito se se ne presenterà l'occasione.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile dott. Pacini grazie molte della risposta. E' stato molto chiaro. Ho già scelto di continuare a curarmi, ma le chiedo se secondo lei entact da 20 mg al giorno possono aiutarmi anche in questo, come hanno fatto per le altre paure che avevo. Ho cominciato come le dicevo la dose alta solo a luglio ed ho avuto tanti miglioramenti. Devo attendere ancora o secondo lei è meglio cambiare cura o integrarla con altri farmaci? La ringrazio fin d'ora della disponibilità e le auguro buon lavoro.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Le indicazioni terapeutiche deve farLe il medico a cui Lei fa riferimento.
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