Schizofrenia

Buonasera,
Frequento un ragazzo di 28 anni a cui è stata diagnosticata dapprima una lieve forma di schizofrenia, che è stata poi rinominata Psicosi Nas di recente, dopo una visita all'ospedale legata a un forte attacco d'ansia.
Lui è un ragazzo attento, sveglio: ha sempre condotto una vita normale, ma da qualche anno a questa parte (con un'intensificazione negli ultimi 4 mesi) non riesce ad utilizzare il suo telefono per più di pochi minuti perché sente che il collo e la schiena gli si intorpidiscono. Questo lo ha portato a lasciare il lavoro pochi mesi fa.
Non riesce a portare il telefono fuori di casa, e dopo averlo utilizzato deve poi chiuderlo in un cassetto fino al prossimo utilizzo. Per lui questa cosa è davvero strana, perché per tutta la vita è stato molto legato all'utilizzo del suo cellulare!
Non riesce inoltre a dormire nella sua stanza, per lo stesso motivo: lamenta rigidità corporea e confusione. Sta meglio quando a dormire con lui ci sono anche io e non ha questi problemi quando utilizza il mio telefono o il mio computer, infatti mi ha spiegato che è un fatto che gli accade con le cose che gli appartengono e a cui si affeziona (a volte teme che la nostra relazione possa finire per lo stesso motivo, anche se è in realtà molto affettuoso e nutre sincero amore per me).
Ha appena interrotto l'Abilify, diagnosticato dal primo medico, perché dopo l'ultima visita in ospedale gli è stato detto di prendere l'Olanzapina (10 mg al giorno) e le gocce di En. Ha iniziato da pochi giorni questa nuova cura: lui afferma di sentirsi più tranquillo, come sedato. Dorme moltissime ore al giorno e i sintomi rimangono
- ovviamente - ancora presenti.
Io nutro non poche preoccupazione per il futuro: non riesco a capire esattamente quale sia il suo malessere, a volte mi sembra molto normale nonostante queste "fissazioni", altre volte ho paura che si tratti di una forma di schizofrenia o psicosi da cui non riuscirà a riprendersi, dovendo rinunciare al lavoro e all'indipendenza economica.

Lui è ben conscio della sua situazione. Nonostante la preoccupazione, in alcuni momenti è molto speranzoso sulla sua guarigione e si dice propenso a qualsiasi tipo di cura. In passato ha abusato di cannabis e alcool, al momento è sobrio.

mi chiedo: l'intorpidimento corporeo è davvero un sintomo relativo a un disturbo di questo tipo? si potrebbe anche trattare di disturbo ossessivo compulsivo? In che modo gli antipsicotici agiscono sui sintomi? Unire una psicoterapia alla cura farmacologica potrebbe essere utile?

Chiedo delucidazioni e pareri a voi professionisti.

Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
La psicosi è una patologia cronica che richiede un trattamento continuativo.

La persona in questione deve seguire i trattamenti prescritti senza interferenze esterne.

Dr. F. S. Ruggiero

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Dr. Simone Di Pietro Psichiatra, Psicoterapeuta, Tossicologo 22 1
Buonasera, senza una visita approfondita non è possibile fare una diagnosi. Dando per sicuro che si tratti di una diagnosi di Schizofrenia o di Psicosi è possibile che lui abbia dei sintomi anche molto bizzarri, tipo quelli che ha descritto. Il trattamento consigliato è di almeno 1 anno continuativo (dalla remissione completa dei sintomi) per i primi episodi e più lungo per quelli successivi. La terapia farmacologica è il caposaldo del trattamento e la psicoterapia può essere un valido supporto, specie se praticata da terapeuti esperti in pazeienti con queste diagnosi.
Cordiali Saluti

Dr. Simone Di Pietro