Psicosi di ndd?

Salve, avrei bisogno di un consulto per mia madre di anni 47, la quale a mio avviso (sono all'ultimo anno di medicina) ha sviluppato una verosimile forma psicotica la cui natura rimane comunque da definire. Lei riferisce che "all'interno delle fughe delle piastrelle sono stati fatti dei buchi dai vicini del piano di sotto, e all'interno dei quali è convinta fermamente siano state inserite delle telecamere". Ha tirato via tutti i libri dalla libreria, facendoli poassare uno ad uno per capire se erano state inserite delle telecamere che la spiassero. Quando si lava o mangia riferisce di sentire voci (non capisce da dove provengono), che commentano quello che sta facendo, talora dicendo delle frasi sconce. Ovviamente tutto questo le crea ansia e paura, e fa fatica a stare in casa da sola perchè ha molta paura che le possa accadere qualcosa. Lei fa passare tutto questo come stalking nei suoi confronti da parte dei vicini di casa, e naturalmente non è assolutamente consapevole della bizzarria dei suoi racconti. Ora, pare evidente come sia presente un nucleo di produzione interpretativa con tematiche persecutorie e allucinazioni uditive commentanti, che depongono sicuramente per un disturbo psicotico, ma francamente non riesco ad inquadrarlo. A mio parere mi sentirei di escludere un Bouffè perchè non ci sono alterazioni dell'umore, dell'affettività, e soprattutto non mi sembra che si siano esacerbati in concomitanza con uno stress, a mio modo di vedere le cose mia madre non è strassata, perlomeno al momento. In anamnesi ha un passato di potus, storia di tentati suicidi, più per attirare l'attenzione che per altro, il tutto mai inquadrato e mai trattato, in quanto lei è restia a farsi vistare da uno psichiatra. Per il resto ha sempre goduto di buona salute.
Appare comunque evidente come sia necessario un intervento. Mi sentirei di chiedervi due cose: a vostro modo di vedere le cose cosa potrebbe essere? (nei limiti di una valutazione a distanza naturalmente). Inoltre, vorrei cercare di capire come convincerla a farsi vedere e trattare, cioè c'è un modo per portare un paziente psicotico a farsi visitare? Ci tengo a precisare che mia madre non vive con me e ci stiamo occupando della cosa io e mia nonna (sua madre).
Ringranziandovi per il vs aiuto colgo l'occasione per progere i miei più cari saluti
Cordialità.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Un esordio psicotico a 47 anni è piuttosto insolito, la condizione andrebbe inquadrata in modo appropriato con una valutazione specifica anche dal punto di vista organico.


La presenza di questo tipo di sintomi in pazienti con storia di potus può far pensare anche a problematiche cerebrali secondarie.


Dr. F. S. Ruggiero

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

La persona che ha fenomeni psicotici può essere convinta in rapporto ad aspetti collaterali, non per via logica in genere. Ad esempio alcuni vanno a farsi visitare e si curano in quanto stressati dallo stalking o perché non riescono a dormire, o per resistere meglio a queste azioni contro di loro.
Non certo perché consapevoli del fenomeno.

In quanto alla diagnosi, è ovviamente impossibile stabilire. Se il fenomeno è graduale e non ci sono alterazioni affettive evidenti, in generale può aver senso anche fare un esame neurologico. Lo decide comunque il medico che la visita.

Dr.Matteo Pacini
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dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le risposte molto rapide ed esaustive.
Si, effettivamente un esordio psicotico a 47 anni è alquanto insolito, e infatti è proprio per questo che non "mi tornano i conti". Lei ha sofferto di potus, egregiamente trattata dal SERT territoriale, ma tutto questo perlomeno 15 anni fa, quindi non so se a distanza di anni possa esserci un esordio psicotico inerente alla storia di potus.
Effettivamente a questo punto cercherò anche di considerare la strada del disturbo organico, anche se lei è asintomatica.

Ad ogni modo dovrò capire come farla visitare, e francamente non sarà facile.

Cordialità
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dopo
Utente
Utente
Salve, sono stato dal MMG di mia madre. Lui dice che fondamentalmente, fino a quando non si presenta un accesso acuto, lui non può assolutamente fare nulla. Nel momento in cui si dovesse presentare un accesso acuto, ci ha consigliato di chiamare il 118 e le forze dell'ordine e farsi inviare la continuità assistenziale per proporre un ASO. Anche lui mi ha detto che la strada del convincimento del paziente sarebbe sempre quella migliore e auspicabile, ma in questo caso è molto difficile, per cui temo che dobbiamo aspettare un accesso acuto a questo punto.
Cosa ne pensate?
Grazie

Cordialità
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
È una grande sciocchezza, il medico di famiglia deve mettere in atto tutto quanto possibile per evitare eventi traumatici come un ricovero di urgenza, in teoria potrebbe iniziare con altre visite anche per escludere patologie cerebrali (encefalopatie secondarie all’abuso pregresso di alcool) nonchè ad un indirizzamento di altro genere.


Sulla base della indicazione dei familiari il medico di base deve accertare la situazione con una visita domiciliare e decidere.

Anche perché eventualmente un evento acuto può essere pericoloso per l’incolumità della paziente o dei familiari.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Come appunto dice il collega e dicevo anche io sopra, i motivi per visitare una persona possono essere svariati, e comunque anche la segnalazione dovrebbe poter contare su una constatazione da parte del medico della situazione, o comunque un fallimento di altri tentativi.