Ansia nello studio

Gentilissimi dottori,
Negli anni ho effettuato percorsi psichiatrici terminati in un nulla di fatto e con le diagnosi più disparate: ciclotimia, fobia sociale, episodi depressivi. Fino a quando non sono entrato in contatto per la prima volta con il lorazepam, dapprima da prendere al dettaglio, in seguito diventata pseudo-dipendenza; pseudo in quanto dopo qualche mese sono riuscito con successo ad abbandonarlo senza sequele. Il problema non è il farmaco in sè, il problema è quello che ho capito grazie al farmaco. Il mio problema si concentra solo sullo studio: nei mesi in cui ho assunto il lorazepam quotidianamente, molti dei miei classici comportamenti (disfunzionali) nei confronti dello studio non si sono più verificati. Il risultato è ovviamente stato ottimo per quanto riguarda il profitto; ma adesso che ho abbandonato il farmaco ci risiamo, ne più ne meno come prima dell'assunzione. In particolare questi sono gli atteggiamenti incriminati (su cui io NON HO controllo): - se ho una intera giornata a disposizione per lo studio e non inizio a studiare subito dopo alzato, inizio a rimuginare sul tempo perduto e inizio a pensare che sia inutile a quel punto mettersi a studiare, perchè non ho fatto le cose per bene. Mi capita addirittura di rimandare tutto al giorno dopo, nonostante possa ancora studiare molte ore. - normalmente una persona si fa un piano di studio per l'esame e con poche modifiche riesce a portarlo a termine; i miei programmi sono dettagliati, ogni giorno numero di pagine esatto da ripetere, numero di pagine da schematizzare; nulla di così eclatante se non che cambio programma quotidianamente, spesso addirittura più volte al giorno, perchè in quello vecchio "le cose non sono fatte bene". -il mio metodo di studio consiste nello schematizzare la materia creando il "testo supremo" con integrazioni da libri e spesso stesse lezioni ma di anni passati. Dopo che la mia mente è certa che tutto quello che possano chiedere all'esame sia scritto in quelle pagine di quaderno posso ripetere. Ripetizione che è ossessiva.-sembra per me impossibile ripetere dalla A alla Z, ho un' approccio confusionario, ma non riesco altrimenti. Ogni giorno ripeto anche quello che ho fatto il giorno prima, arrivando a fine preparazione con argomenti ripetuti 40 volte.
Il denominatore comune per me è l'ansia. Ci sono giorni in cui mi sento cosi agitato e stanco di rimuginare, che alla fine non porto a termine nulla. Ripeto ossessivamente per paura di scordare, schemi completissimi per paura di tralasciare, piani di studio perfetti ma spesso inattuabili: perchè ovviamente che senso ha fare una corsetta ogni tanto per dimagrire? no no, il tuo allenamento deve essere giornaliero con palestra, atletica, e dieta perfetta con alimenti contati al grammo, altrimenti non ha senso. Con il lorazepam tutto sparito, puf. Grazie mi sono detto, è un ansiolitico. Però allora la domanda mi sorge spontanea: come lo risolvo questo problema senza farmaci? Grazie per l'ascolto.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
E' probabile che non possa risolvere la questione senza una terapia farmcologica appropriata che non può costituirsi nell'uso di benzodiazepine.

Dr. F. S. Ruggiero

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