Disturbo delirante di una persona vicina

Salve,

Una persona molto vicina a me soffre di convinzioni complottiste ai suoi danni da molti anni ormai.
In passato sono addirittura stato contattato da un suo supervisore per informarmi di questa situazione ed é attualmente seguito (a sua detta) da uno psicologo e psichiatria.

Le crisi si manifestano in momenti di difficoltà e soprattutto in famiglia.
Possono variare dalla convinzione di essere spiato o sabotato al negare davanti all'evidenza dei fatti.

Mi chiedevo, come posso aiutare? Come le persone vicine a lui e la sua famiglia possono aiutare?

Cosa fare in caso di accuse dirette infondate e attacchi?


La ringrazio,
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non si tratta di aiutare, perché la persona non è consapevole, vive in una realtà diversa.
Ragion per cui, non è che gli altri abbiano in questo un ruolo.
Lo strumento per correggere i deliri è farmacologico, ma tipicamente i soggetti deliranti non vanno dallo psichiatra, o se lo fanno è perchè ritengono di essere stressati a causa dei complotti.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve,

Capisco...
La persona dichiara di andarci, poi da qui a sapere...

Ma qual é la condotta consigliata durante i deliri? Fin quando sono "esterni" cerchiamo di fare ragionare la persona dando consigli come scrivere gli elementi su carta per non cedere alla sensazione di complotto senza basi reali.

Durante altre crisi la persona in questione puo' attaccare verbalmente i suoi cari accusandoli di cose infondate e crudeli. Di fronte alle prove c'é comunque negazione e si crea conflitto.

Cosa fare? Evitare il conflitto a tutti i costi? Mettere limiti e non accettare a costo di creare tensioni che durano?

Grazie mille,
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Evitare il conflitto mi parrebbe naturale, anche perché "cercarlo" non vedo che senso possa avere. Purtroppo in gran parte dei casi trattare un delirio passa attraverso un conflitto, stemperato magari se i familiari o le persone vicine riescono a far pressione in maniera graduale e "navigando a vista" verso una cura, e talvolta drastico con i tso, tipicamente quando già è successo qualcosa.
Il delirio è una convinzione autonoma rispetto all'informazione tratta dall'ambiente e dalle proprie stesse memorie, prodotta anche gratuitamente in contraddizione con le evidenze. Quindi un ragionamento con una persona delirante non si pone. Spesso si arriva a poter negoziare o a trovare un contatto per motivi interni al delirio, o su un piano umano generale.
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dopo
Utente
Utente
Salve,

Credo che c'è stato un fraintendimento.
La persona in questione può arrivare ad accusare aggressivamente i suoi cari di cose infondate ed é impossibile ragionare visto che c'è negazione anche di fronte ai fatti.

La mia domanda era piuttosto: in questi casi meglio essere intransigenti e sperare che il distacco porti consiglio o lasciar passare o cercare di ragionare con calma o altro?

Grazie mille per la sua risposta, é molto interessante di aver il punto di vista di un esperto.
Siamo tutti perduti di fronte a questa situazione delicata
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Appunto, è quello che dicevo.
Né il distacco né il confronto cambiano un delirio, la comunicazione non può svolgersi su un piano normale.
Lì la scelta è di sicurezza o di tutela di sé.
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dopo
Utente
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Proveremo.

La ringrazio della disponibilità