Disturbo d'ansia cronico e successiva depressione

Salve, mi ritrovo per chiedere l'ennesimo consulto e spiegare una volta per tutte la mia situazione.

Secondo visita neuro-psichiatrica si è evinto che soffro di GAD già dalla tenerà età.
Con comportamenti apprensivi e ansia di insicurezza.
Successivamente ho sofferto di pensieri intrusivi sfociati in attacchi di panico.
Superati col passare del tempo ma tutto questo bagaglio di disagio psicologico e sociale mi ha portato a un DOC di personalità atipico fino a quando un pò di anni dopo ad essere vittima di una violenta crisi di derealizzazione e depersonalizzazione.

Come già scritto seguo una cura di efexor iniziata con 75rp e ora 150rp da 6 settimane.

Visto che la maggior parte delle persone usando questo trattamento per questo periodo di tempo inizia a sentire benefici tangibili ed io no.
Ho pensato che magari il loro è solo un episodio sfociato nella maggiore età e che magari possa passare con più facilità se indicata la molecola giusta.
Mentre quelli come me che hanno avuto problemi oserei dire da sempre, anche se non è la regola, e a patto che stiano usando la molecola giusta e al giusto dosaggio, ci impieghino più tempo.

Visto che ci sono testimonianze di utenti che anche se non conoscendo le loro storie, asseriscono di aver avuto bisogno di più tempo, tipo mesi perchè la terapia sortisse effetto.

In pratica voglio dire, più il quadro e grave e cronicizzato, più è difficile la remissione?

Gradirei una risposta in merito alla questione senza essere tacciato di cercare automedicazione o altro.
Grazie.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Precdentemente ha fatto una richiesta per sapere se poteva variare a scelta tra una delle tre terapie che le erano state prescritte.

Poi che voglia girare la frittata come vuole non c'è nessun problema.

Ha un atteggiamento vittimistico per poter stimolare compassione ed empatia così da poter ricevere informazioni differenti di volta in volta senza però fare tesoro si nessuna. Sta a contare le settimane in modo infruttuoso e senza un motivo pratico.

Probabilmente ha un disturbo di II asse che non è stato diagnosticato appropriatamente.

Se ha un quadro di tipo cronico, il significato intrinseco di cronico implica che può non esserci remissione.

Ora o attende con calma i controlli che deve appare periodicamente oppure chiede di essere visitato prima se effettivamente ci sia un motivo per doverlo fare.


Dr. F. S. Ruggiero

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[#2]
dopo
Attivo dal 2017 al 2019
Ex utente
No, non ho nessun atteggiamento vittimistico e non voglio stimolare niente. Ho voluto dire esattamente le cose come stanno una volta per tutte e cercare di avere una risposta più precisa sulla situazione.
Sul fatto del cronico ci avevo pensato pure io che non poteva esserci remissione. Perchè dopo tanti farmaci le cose non son cambiate. Non sò cosa significhi disturbo del II asse ma sò solo che se un utente che ha avuto anche lui una diagnosi di un disturbo cronico e legge quello che ha scritto, permettendomi di giudicarlo, visto che anche lei lo ha fatto, un commento alquanto impassibile sulla questione, rischia di peggiorarsi ancor di più la situazione.

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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