Nuovo inizio cura con paroxetina - peggioramento drastico
negli ultimi anni ho avuto diversi episodi di crisi d'ansia risoltisi sempre con cicli di cura (8 - 10 mesi) con paroxetina ed alprazolam, l'ultimo 2 anni or sono.
Ora, a seguito di un periodo veramente triste e stressante, ed iniziando ad avere crisi d'ansia continue e pensieri negativi ossessivi, ho deciso di ricontattare il mio psichiatra il quale mi ha ricontrato sì l'ansia, ma anche una depressione di base.
Ora a quattro gg.
dall'inizio dell'assunzione di 1/2 cp da 20 mg.
di paroxetina al mattino e di 0, 50 mg di xaxax tre volte al dì, i sintomi d'ansia si sono tramutati in situazioni da panico alla mattina, appena alzata, in senso di depressione, poca concentrazione, paura di non riuscire a controllarmi, apatia.
Dall'ansia sono passata a negatività totale, con perdita di appetito e disgusto per il cibo.
Avrei dovuto iniziare domani con la paroxetina a dose intera di 20 mg.
ma lo psichiatra a questo punto mi ha consigliato di attendere ancora una settimana e di continuare a 1/2 sino ad allora, per poi risentirci.
Ciò che non comprendo è il fatto che, dopo averla presa per diversi periodi e non avendo mai avuto effetti così devastanti, ora mi trovo a non sapermi gestire.
Com'è possibile?
Può cambiare la risposta del fisico in modo così drastico?
Può darsi che la cura non faccia più effetto?
Ma soprattutto: se sono normali certi effetti, per quanto tempo dovrò soffrirne??
?
Non credo di riuscire a sopportarli più di qualche giorno ancora.
Ne ho veramente molta paura, quasi la certezza di non riuscire ad uscirne.
Il medico mi ha anche ribadito che nel mio caso la psicoterapia non avrebbe alcun effetto e che, dato che ultimamente ci sono state diverse recidive, probabilmente dovrò utilizzare la paroxetina a vita.
Vi chiedo gentilmente di darmi uno spiraglio di pensiero positivo, sono a terra.
Grazie
Non sono effetti della paroxetina, sono effetti della paroxetina sul suo cervello per come sta attualmente. Se sta peggio, gli effetti di primo impatto possono essere peggiori.
La cura in generale prevede un possibile peggioramento iniziale.
Detto questo. mi pare che il medico stia andando più lentamente proprio per questo motivo.
Dr.Matteo Pacini
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Ho una tiroidite autoimmune, ma agli ultimi esami era in euritoidismo: c'entra qualcosa?
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(Delle benzodiazepine ho un po’ il terrore, e poiché anche se a dosi basse le uso ciclicamente da anni le chiedo se è vero che possono favorire l’Alzhaimer...)
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Può essere, come lui mi dice, che queste continue ricadute dipendano da cause soggettive e non oggettive, cioè che praticamente il mio cervello non produca normalmente sufficiente serotonina e debba essere sempre aiutato? La cosa mi spaventa un po'...
Grazie ancora per la Sua disponibilità
Dr.Matteo Pacini
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Cordialmente La saluto
Dr.Matteo Pacini
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