Quando prescrivete una terapia lunga come quella antidepressiva, cosa valutate?

Gentili (mi auguro) dottori.
Qualche mese fa, sotto consiglio e insistenza della mia psicologa, mi sono recato da una psichiatra.
Avevamo un sospetto di DOC di tipo sessuale, ma la psichiatra non si è nemmeno accertata di questo, è partita subito con la prescrizione del farmaco (dose minima di fluvoxamina e xanax), dicendomi semplicemente che si trattava di un antidepressivo sicuro, senza menzionarmi possibili effetti collaterali gravi.
La volta successiva, nonostante avesse il mio MMPI, lo archiviò, e preferì alzarmi la dose del farmaco e togliere lo xanax (sostituito con Olanzapina, che io non ho mai preso).
Nel giro di 2 mesi ho dovuto trasferirmi in un'altra città (e lei nonostante lo sapesse preferì prescrivermi una terapia che potrebbe durare anche anni) e ho cominciato a sospendere la terapia.
Peccato che nonostante siano passati 5 mesi dall'ultima dose, gli effetti sessuali non sono per niente rientrati, anzi sono peggiorati.
Nessuno mi aveva avverito della PSSD.
Quella donna ha giocato con la mia salute.
Ho anche disfunzioni cognitive, segno che quel farmaco ha sicuramente danneggiato qualcosa.
E no, non è doc, non è depressione, non è ansia.
Il mio corpo io lo conosco.
Lo conoscevo prima della terapia, e lo conosco ora che è danneggiato.
Dico io, ma quando prescrivete psicofarmaci, che possono arrecare danni così importanti alla sfera sessuale e cognitiva di una persona, vi rendete conto di quello che state prescrivendo?
Valutate solo il racconto di una persona?
Valutate se la terapia è fattibile sul lungo periodo?
O prescrivete così, come se fossero confetti?
Io avrò pure sbagliato a scalare la terapia di testa mia, ma essendo in un'altra città non potevo rivolgermi ad altri medici.
E la vostra collega questo doveva valutarlo.
Non ne parliamo dei problemi sessuali perché se non dovessero rientrare ho intenzione di portare la "dottoressa" in tribunale.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.3k 984 248
Gentile utente,

Comunque la fluvoxamina è un antiossessivo, ed è vero. è un farmaco sicuro (il che non significa che non possa avere effetti collaterali gravi). Gli effetti li ha sott'occhio, elencati nel foglietto, in continua revisione.

" (e lei nonostante lo sapesse preferì prescrivermi una terapia che potrebbe durare anche anni) "

Questa frase non ha il minimo senso, non so se se ne rende conto. Siccome la cura potrebbe durare anni, allora non si prescrive a persone se poi cambieranno zona. Ma perché ? Un discorso veramente bizzarro.

Le ha prescritto l'olanzapina che non ha preso.

Dopo di che, per una cura durata non molto e non seguita come prescritto, per una diagnosi che però non è chiara (questo dovrebbe chiarirlo: doc, altro ?). Adesso ha dei problemi sessuali, presumo perché non lo ha specificato che li avesse avuti anche durante la cura con la fluvoxamina.
Ha un doc sessuale però, cosa molto importante, e non è specificato in cosa consista. Se non lo chiarisce si può capire poco.

Sembra che a Lei interessa solo dare la colpa a qualcuno con pochissime informazioni, per un farmaco noto da decenni, e in relazione ad una sindrome oggetto ancora di accertamento non tanto per i meccanismi, quanto per l'effettiva sussistenza come tale, sindrome la cui definizione non implica causalità, ma solo la situazione in cui è riferita.

ma che c'entra lo scalaggio ? CI sta che Lei abbia sbagliato diverse altre cose, e che in questa confusione operativa si sia fatto un insieme di collegamenti che le sembrano plausibili soltanto perché le spiegano tutto immediatamente e perché le permettono di sfogarsi su qualcun altro.


"E la vostra collega questo doveva valutarlo."

Ma che cosa ? Dopo aver valutato quel che mi dice, non vedo perché avrebbe dovuto evitare il farmaco o farmaci similari. MMPI non c'entra, niente di quel che dice è un elemento che indicherebbe qualcosa contro l'uso di quel medicinale, men che meno per un effetto che, se esistente, è imprevedibile.

Propendo perché lei si faccia valutare da altri a prescindere dalle sue convinzioni del momento.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Gentile dottore, si il doc mi ha portato un semplice calo della libido, ma ben distante da quello che sto vivendo ora.
La dottoressa doveva valutare il fatto che io non potevo partecipare più a colloqui successivi, in quanto presto avrei cambiato città e siccome sono uno studente fuorisede non avrei avuto ne tempo ne soldi per andare da un altro psichiatra. Perché lei non ha potuto certificarmi la diagnosi di doc quando glielo ho chiesto? Di quali materiali oltre il mio racconto aveva bisogno? Del MMPI che stesso lei richiese per il colloquio successivo? In tutti i campi della medicina, tutti, prima ci si accerta di una diagnosi e poi si prescrive una terapia farmacologica. Lei ha mai sentito un oncologo che prescrive una cura chemioterapia ad un paziente dopo soli 5 minuti di colloquio? Penso che prima il paziente in questione dovrà fare delle analisi per certificare che si tratti davvero di un tumore.
Quel giorno successe tutto il contrario, prima mi prescrisse una terapia antidepressiva e poi chiese l'MMPI.
La sfortuna ha voluto che io avessi il 'raro' effetto avverso al farmaco (PSSD). E questo nel foglietto illustrativo non era menzionato. Ma voi sapete che può accadere, il problema è che è largamente sottostimato da voi. Ma non trovate che sia un diritto del paziente sapere a cosa sta andando in contro (anche se è una cosa apparentemente rara) in modo che possa valutare il rapporto beneficio/rischio della terapia?
Ora l'ansia si è trasformata in depressione vera e propria (a causa della PSSD, non potete immaginare l'effetto terribile che ha sul paziente) e sarò costretto a non curarmi visto che sono diventato molto, troppo diffidente nei confronti dei vostri metodi "brutali".
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.3k 984 248
"La dottoressa doveva valutare il fatto che io non potevo partecipare più a colloqui successivi, in quanto presto avrei cambiato città e siccome sono uno studente fuorisede non avrei avuto ne tempo ne soldi per andare da un altro psichiatra. "

Se non ha soldi, ha diritto a prestazioni pubbliche, naturalmente occupandosi di chiedere l'esenzione relativa.
No, è un'assurdità. Lei è andato a chiedere una cura, la cura è stata data, dopo di che se non ha modo di proseguirla, è un ragionamento suo, non della dottoressa.

"ei ha mai sentito un oncologo che prescrive una cura chemioterapia ad un paziente dopo soli 5 minuti di colloquio?"

Sì, continuamente. Perché il colloquio non è a vanvera, serve per acquisire informazioni, anche dal colloquio stesso, da come si svolge.

Lei punta tutto sull'aggiungere informazioni o sulla necessità di chissà quali approfondimenti. Non funziona così. L'MMPI non è un approfondimento, è se mai un preliminare. Può servire se uno crede, ma può anche non aggiungere niente.

"La sfortuna ha voluto che io avessi il 'raro' effetto avverso al farmaco (PSSD). "

Ecco, quindi abbiamo già la sua diagnosi, il resto presumo non conti. Ha già deciso, tutto chiaro, qui scrive quindi non per un consulto ma per insultarci tutti.

Io di brutale vedo solo il suo atteggiamento alla ricerca di improbabili. La dottoressa la cura, e doveva fare diversamente (mah). Lei non ha preso le medicine prescritte, ma questo naturalmente non conta. Ha un effetto, e sicuramente è quel raro effetto (non raro, ancora in discussione, è diverso) perché così Lei ha deciso.

Invece può benissimo essere che Lei sia in una condizione che la collega aveva iniziato a cura, con una terapia che non ha assunto, perché l'olanzapina non l'ha presa. Quindi fa i conti senza l'oste, come si suol dire. Tra l'altro riferisce una funzione sessuale che ha un problema parziale, perché in parte si svolge, quindi è tutto fuorché chiaro come "brutalmente" vorrebbe presentarlo.

Secondo me le sarebbe utile ragionare sul suo disturbo e nel contesto di esso della funzione sessuale. Uno degli equivoci diffusi è non curare i propri disturbi per poi scambiare le disfunzioni risultanti con effetti di cure prese e sospese, anche per effetto del punto di vista interno al disturbo in corso, per esempio punto di vista "ossessivo".
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dopo
Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Io, da paziente avevo tutto il diritto di sapere il rapporto beneficio/rischio di questa terapia. Non sono stato avvertito da chi doveva tutelare la mia salute. Chissà cosa sarebbe successo se avessi preso olanzapina, che mi è stato spacciato dalla stessa come blando ansiolitico, invece su internet scopro che è un antipsicotico con effetti collaterali gravi. Io sono stato danneggiato (forse permanente) non da un farmaco, ma dalla superficialità della sua collega. È terribile vivere così, ma lei non può comprenderlo, tanto sono solo sintomi psicosomatici, giusto eh? Sono fiero di non aver mai preso olanzapina, di cui ero scettico sin dall'inizio. Sono un po' meno fiero di aver preso l'ssri, visto i pesanti danni che mi ha arrecato. Non mi stancherò mai di dirlo, quella donna ha lucrato sulla mia salute. I brutali siete voi, incuranti della salute del prossimo e questa schifosa pseudoscienza chiamata psichiatra, che ha danneggiato permanentemente non solo me, ma tanti altri pazienti, che di voi si fidavano. Ora controllo sul web i sintomi del tumore al polmone, vado da un oncologo e gli spiego che ho determinati sintomi. Anche non avendo nulla. Dice che mi inizia la chemioterapia?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.3k 984 248
" avevo tutto il diritto di sapere il rapporto beneficio/rischio di questa terapia. "

Che è favorevole ovviamente, se il farmaco è autorizzato e in commercio non è che ad ogni caso è rimessa in discussione, ci mancherebbe.

"invece su internet scopro che è un antipsicotico con effetti collaterali gravi."

E che forse si adattava al suo caso, perché metterlo in dubbio. Effetti collaterali gravi li hanno quasi tutti i farmaci, benché rari di solito. Non cambia niente.

"È terribile vivere così, ma lei non può comprenderlo, tanto sono solo sintomi psicosomatici, giusto eh? "

Cosa io possa comprendere o meno non lo sa, quindi porti rispetto o smetta di scrivere. Sintomi psicosomatici non sa neanche che significa, quindi passiamo a parlare in termini rispettosi e di cui conosce il senso, altrimenti chiudiamo qui.

"Ora controllo sul web i sintomi del tumore al polmone, vado da un oncologo e gli spiego che ho determinati sintomi. Anche non avendo nulla. Dice che mi inizia la chemioterapia?"

Non credo, perché la diagnosi si fonda su un accertamento che non può essere finto, salvo eccezioni.
Mentre in psichiatria il discorso è diverso.

NOn lo spiego per Lei, che è semplicemente un maleducato aggressivo, per qualsiasi pretesto e senza sentire ragioni, che ha perso ancora una volta l'occasione magari per capirci qualcosa.

Lo dico quindi per altri eventualmente.

La psichiatria, che per lei è una pseudoscienza perché neanche si ferma a chiedere magari spiegazioni, si basa su diagnosi che risentono come tante altre branche della medicina, di quel che lei riferisce. Però, ci sono cose che il medico vede nell'esaminarla, e che non si riesce a fingere di non avere, perché non ci si rende neanche conto, o non le si sanno regolare.
Quindi, se per esempio Lei va dal gastroenterologo e dice che ha diarrea e crampi addominali, ebbene sì, ci sta che le prescriva delle medicine fidandosi di Lei, e quindi se mente è colpa sua.
Se poi gli dice che ha la pancia gonfia, la guarda e glielo dice se è gonfia o meno.
Ma moltissimi sintomi, uno per tutti il dolore, sono soltanto dichiarazioni.

Secondo il suo ragionamento quindi uno va dallo psichiatra, gli dice che sta male, ha le ossessioni ed è depresso, e lo psichiatra dovrebbe dirgli di andar via perché sono tutti sintomi "falsificabili"....

Bel ragionamento ! In ogni modo tanto Lei entra anche in contraddizione, prima parla a vanvera di MMPI, poi dice che la psichiatria è pseudoscienza.

Non ha scritto per chiedere consigli ma per insultare. Cosa che si capiva già in partenza peraltro, dal modo in cui non le interessa ragionare di medicina, ma solo offendere senza motivo.
[#6]
dopo
Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Mi dispiace se sono sembrato aggressivo e maleducato. In realtà non sono affatto così. Sono solo molto arrabbiato per non essere stato informato. Girando su vari forum vedo gente (anche se poca) che era stata informata dei possibili effetti collaterali (anche permanenti) di questi farmaci dal loro psichiatra, e questo mi fa rabbia, molta rabbia. Bastava un semplice consenso informato. La sua collega ha lucrato sul mio caso. Sono molto dispiaciuto perché io credevo molto in questa terapia antidepressiva. Non lo prenda come un consulto ma come uno sfogo, uno sfogo di un ragazzo di 24 anni che ha semplicemente voluto curarsi, in piena fiducia, e ora si ritrova in questa condizione. Io non voglio insegnarvi il vostro lavoro, ma questo danno che mi è stato procurato dimostra il fatto che gli antidepressivi non sono così innocui come volete far credere (a me mi è stato detto questo ed io ero pieno di fiducia). Gli antidepressivi hanno aiutato gente in molti casi, nel mio caso ha riportato più danni che benefici. Solo nel secondo consulto mi era stato detto che il farmaco poteva arrecare disfunzioni sessuali (a detta della sua collega, reversibili una volta sospesa la terapia, ma questo lo sapevo già, quello che non sapevo è che potevano essere persistenti all'interruzione del farmaco) . Mi auguro che i danni probabilmente esistenziali che mi sono arrecati dal farmaco non siano vani, ma che portino ad un attenta valutazione nel momento in cui viene prescritto un farmaco antidepressivo.
Per quanto riguarda l'antipsicotico, allucinazioni non è ho mai avute, quindi non ho mai capito perché dovevo prendere un antipsicotico, che arreca disfunzioni gravi come il diabete e un grosso aumento di peso (e questo non lo dico io, l'azienda produttrice dello Zyprexa è stata accusata per questo).
Da wikipedia: Studi minori suggeriscono una certa efficacia di olanzapina nel trattamento di alcuni disturbi di origine ansiosa, come il disturbo da attacchi di panico e il disturbo d'ansia generalizzata. È ad oggi considerato un trattamento di seconda linea per via di effetti avversi potenzialmente anche gravi.
Buona serata.
[#7]
dopo
Attivo dal 2020 al 2020
Ex utente
Dottore, in un altro consulto dice che la PSSD è una condizione rara, qui mi dice in definizione e aggiunge che sono due cose diverse. Chi è in contraddizione ora?
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Gentile utente, se il suo problema è di natura medico-legale deve porre il consulto nella apposita area.
Se è qui per intrattenere discussioni scientifiche tra la letteratura che trova in internet ed i medici che le hanno risposto, questo esula dal servizio e quindi chiudiamo il consulto.

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