Sono morto dentro

Salve,
Mi chiamo A.
, ho 23 anni, e non vedo più alcuna speranza di fronte a me.
Tutto è iniziato 7 anni fa, dopo aver consumato dell'erba il mio mondo è cambiato, e non è più tornato lo stesso, o, almeno, io sono cambiato totalmente.


Tutto è iniziato con la derealizzazione e la depersonalizzazione, i quali non sono stati curati adeguatamente dai professionisti che consultai all'epoca.
Il neuropsichiatra infantile che seguivo non mi prescrisse dei farmaci, ma mi faceva soltanto parlare, senza, tra l'altro, ascoltarmi davvero.


Ho vissuto molte esperienze traumatizzanti, parecchie, se dovessi elencarle tutte non finirei più.
Mio padre era un uomo violento, un traditore, una persona completamente instabile che turbó molto la mia vita, e mia madre gli permise sempre di tornare nonostante tutto il male che faceva a me e a lei.


Ho cambiato 5 scuole elementari e 3 scuole medie a causa delle problematiche familiari, poi, nel 2012, mi stabilii definitivamente in una città

Io, fino ai 15 anni, non ho mostrato grandi problemi, magari ero un po' diverso dalla massa, ma ciò non mi impediva di fare amicizia, non mi impediva di andare a scuola, non mi impediva di amare, non mi impediva di essere me stesso.


Ho vissuto degli amori profondi, ricambiati, e poi... è iniziato tutto nel pieno dell'adolescenza.
Non so cosa sia successo di preciso, ma la derealizzazione e la depersonalizzazione iniziarono a consumarmi, a cambiarmi.


Lentamente, ebbi un declino totale, e, nel dicembre del 2014, a seguito dell'uso di una bonga, iniziai a stare male come mai prima d'ora.
Andai da uno psichiatra che mi prescrisse l'olanzapina, ma il farmaco non risolse i miei problemi, anzi, non fece alcun effetto.
Il dottore mi fece interrompere il trattamento, e io, lentamente, ebbi una leggera ripresa, ma non ero ancora in me.


Non sto qui a spiegare tutto quello che è successo, ora come ora, credo sia più saggio esprimere la mia sintomatologia.


Ho provato diverse terapie antipsicotiche, ma nessuna di queste ha fatto effetto.


Attualmente assumo dell'aloperidolo, ma non sto bene.
Quello che ho sono continue ossessioni riguardanti il passato, ricordi che vanno e vengono come nulla, automatismi mentali, paura che possa accadere qualcosa di brutto, paura che qualcuno mi denunci per delle cose cattive che ho fatto nel passato, per cui mi sento realmente in colpa, sensi di colpa profondi, ossessioni, timore di essere ritardato, ansia.
Il nuovo dottore che ho consultato mi ha detto che secondo lui non soffro di schizofrenia, ma di una forte depressione con sintomi ansiosi e nevrotici, e mi ha scalato le gocce haldol, ora devo prenderne solo 10 gocce da 10 mg la sera, più un antidepressivo.
Io non credo che tornerò più quello di prima, non ho nessuna fiducia nelle terapie perché nel mio caso non hanno mai funzionato, ma il medico mi sembra molto umano e bravo, per cui ho deciso di dargli una possibilità prima di compiere l'ultimo atto.


Secondo voi ho la possibilità di riprendermi?


A.
[#1]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Salve.

La mia impressione è che può trattarsi di una sindrome post-traumatica. Il meccanismo di tale patologia è nell'elaborazione ritardata dei vissuti traumatici e può manifestarsi anche con la sintomatologia che Lei descrive. La cura farmacologica basata su un antidepressivo può essere indicata ed è un disturbo che effettivamente fa parte del gruppo delle nevrosi. Chiamarlo un disturbo post-traumatico o depressione con sintomi ansiosi e nevrotici può essere questione di usanza, mentre la sostanza può essere la stessa. Per cui, il mio parere è vicino a quello dello specialista che La segue attualmente. Potreste essere sulla strada giusta. In questo disturbo, in aggiunta alla cura farmacologica, che avete iniziato, può essere efficace anche la psicoterapia, anzi, se fatta bene, con un approccio corretto, può essere risolutiva.

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la risposta, dottore.
Credo che la sua ipotesi sia corretta, è puramente un caso, ma ho letto questa risposta proprio dopo aver avuto un Flashback. L'anno scorso tentai il suicidio, e mi ritrovai in terapia intensiva, e poi, in psichiatria. Mi trovai in un reparto fetiscente e degradato, dove l'umanità era completamente assente sia da parte dei medici che da parte degli infermieri. Venivo lasciato senza acqua, ero completamente debole e mi ritrovai pieno attaccato a dei... non mi viene il nome, comunque, a delle sacche, FLEBO, mi ritrovai con le flebo che pompavano costantemente un ansiolitico, e il cibo. Non potevo mangiare, non potevo bere, anche perché avevo bevuto dell'acido per cui.... c'era il rischio che morissi, o che rimanessi gravemente danneggiato. Fortunatamente non è andata così, il mio stomaco è guarito, ma le cicatrici della mia vita sono sempre presenti, anzi, non sono cicatrici, sono ferite, ancora aperte, che magari un giorno cicatrizzeranno.