Deficit dell'attenzione ed iperattivitá con associata distimia nell'adulto

Gentile Dottore/Dottoressa

Sono un ragazzo di 35 anni e da quando ero bambino ho notato grande difficiltá nel concettrarmi ed ho sempre avvertito stanchezza fisica come se non riposassi mai.


Durante l'infanzia ero molto disordinato ma molto intuitivo specie nei compiti di matematica ma difficilmente stavo seduto senza distrarmi.
Con l'aumentare degli impegni dello studio della scuola superire e della vita in generale mi sono ritrovato a faticare il doppio dei miei coetanei per qualsiasi cosa con scarsi risultati accademici e carenza di relazioni affettive nonostante i miei ingenti sforzi e la mia buona volontá.
Questa condizione mi ha portato a prendere una decisione di compromesso per il mio futuro; avrei voluto studiare Medicina o Odontoiatria ma la lunghezza e la pesantezza dello studio mi scoraggiarono in partenza cosi sono diventato un Fisioterapista.


Negli anni ho fatto ogni esame diagnostico possibile: risonanze magetiche con mezzo di contrasto, esami ematici completi.
Ho fatto due polisonnografie che mostrano come nonstante io dorma senza apnee, il pattern del sonno sia alterato.
Da 20 a 28 anni sono stato trattato con con ogni antidepressivo possibile senza nessun migliiramento dell'attenzione e della stanchezza.
Nonostante questo la mia forza di volontá ed umore erano ancora normali.


Avendo vissuto una triste realtá sia lavorativa che affettiva in Italia mi sono trasferito nel Regno Unito a 30 anni.
Ho sofferto di depressione ed a 33 anni ho ricevuto la diagnosi di distimia.
Venni trattato con il bupropione con miglioramento dei sintomi depressivi ma il deficit di attenzione e stanchezza rimasero invariati.
I mie problemi di organizzazione e difficoltá sono continuati ed a 35 anni ho ricevuto la diagnosi di ADHD.
Dopo quasi 20 anni da quando ho notato che qualcosa in me non andava, ho perso la mia autostima e motivazione.
Svolgo una professione che non mi soddisfa né da punto di vista professionale né economico e non ho una stabilitá affettiva.

Da 6 mesi vivo la mia vita come un fallimento nel rimpianto di non aver almeno provato ad intraprendere gli studi di medicina ed ora a 35 anni forse é troppo tardi per provare.
Ho perso interesse in ogni cosa che faccio e vado al lavoro solo perché devo guadagnare per vivere.
Soffro di forte isolamento sociale peggiorato poi dal lockdown della pandemia.


A breve inizieró un trattamanto con Metilfenidato ma il servizio che lo eroga si occupa solo di ADHD e non di depressione.
Ho chiesto informazioni riguardo la mia depressione e mi hanno risposto di provare con gli stimolanti e vedere se migliora l'umore.


Vorrei gentilmente chiedervi se la depressione andrebbe trattata in parallelo con l'ADHD, come target primario oppure concordate con il trattare prima l'ADHD e vedere gli effetti sull'umore.


Grazie per il vostro prezioso tempo.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Si può provare a trattare primariamente l'ADHD e poi vedere i risultati nel tempo.


Dr. F. S. Ruggiero

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[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.

È che negli ultimi 3 mesi ho serie difficoltà nel fare ogni tipo di attività quotidiana. Sento un forte senso di tristezza, di vuoto e di impotenza anche per cose che necessitano di essere fatte. Ho solo paura che questo mio stato di impotenza e depressione vada a compromettere la potenzialità del Ritalin.

Grazie per il vostro prezioso tempo.
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