Disturbo bipolare di tipo i e stabilizzatori litio + depakin

Salve Gentili Dottori,

sono uno studente di 25 anni.
A Dicembre 2019 ho avuto un attacco maniacale completo con ricovero di 6 gg.
Sono uscito anche in anticipo rispetto al tempo che di norma è necessario per un ciò che mi è successo.
In breve, inizialmente si era pensato a una Bouffée delirante, rientrata nell'arco di una settimana.
Inizio una cura con Tavor + Trilafon: il Tavor mi viene tolto fin da subito, mentre il Trilofan lo mantengo da metà Dicembre fino a inizio Marzo.
I tempi sono particolarmente veloci a detta dello psichiatra per la ripresa.


Periodo Marzo - Giugno: inizia un peggioramento graduale dell'umore fino ad arrivare, fino a che decidiamo di rivolgerci a uno specialista nei disturbi dell'umore.
Ricostruendo la mia storia dal 2016 ad oggi in effetti si sono verificati altri due episodi depressivi, e 1/2 episodi ipo-maniacali.

In questo contesto era dunque chiaro quale fosse la diagnosi: Disturbo Bipolare I

Terapia Prescritta: Resilient + Depakin (mi è stato prescritto un doppio stabilizzante in quanto gli episodi erano abbastanza recenti e per evitare, in congiunzione con il periodo estivo, un viraggio verso una fase (ipo) maniacale.


22 Giugno - Oggi: Dal 22 Giugno entro a pieno regime nella terapia.
Finora non vedo risultati, anzi sento anche un leggero peggioramento.


Lo psichiatra mi ha garantito che, seguendo la terapia con attenzione, data la giovane età, la mancanza di altre problematiche, una completa stabilizzazione e dunque una condizione di vita assolutamente normale.
La mia domanda è: a due mesi dall'inizio della terapia, è normale che ancora non abbia alcun beneficio?
La terapia impostata nel mio caso è corretta o meno?
Seguendola in maniera precisa si potranno evitare episodi di ricadute future?
In particolare questo ultimo aspetto è quello più che mi spaventa e preoccupa in quanto significherebbe condizionare la mia futura, sociale e lavorativa.


Chiedo gentilmente qualche riscontro
Vi ringrazio in anticipo
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
La terapia in due mesi avrebbe dovuto dare dei risultati più consistenti per cui la terapia andrebbe rivista per ottenere un miglioramento ulteriore.



Dr. F. S. Ruggiero


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